Consiglio dei Ministri: via libera alla legge di stabilità
Ott 14th, 2010 | Di cc | Categoria: PoliticaStabilità e sviluppo sono i fari che orientano la politica economica del nostro Paese anche in vista e coerentemente all’avvio dal primo gennaio prossimo del semestre europeo per la governance economica. “Oggi abbiamo pensato alla stabilità, da domani lavoriamo sullo sviluppo”. Il nostro impegno – ha dichiarato il ministro Tremonti - è per la stabilità e lo sviluppo. Il presupposto per lo sviluppo può essere solo la stabilità.
Il Consiglio dei ministri di oggi ha varato “all’unanimità” il disegno di stabilità e quello di bilancio.
“C’è stata una discussione estremamente responsabile, e una unanime condivisione delle opportunità e dalle difficoltà che derivano dalla finanza pubblica di un grande paese in una fase critica - ha dichiarato il ministro dell’economia Tremonti in conferenza stampa al termine della riunione.
“Questo documento - ha spiegato il ministro - riflette la contabilità in atto, non opera nè introduce varianti rispetto alla Manovra di luglio” ed ha aggiunto: se ci sono opportunità e necessità, come tutti gli anni, saranno gestiti con un provvedimento di fine anno, con cui si aggiustano le voci che riteniamo meritevoli di proroga e aggiustamento.
Dopo la stabilità, lo sviluppo. Partirà mercoledì prossimo – ha annunciato il ministro Tremonti - il lavoro preparatorio per la delega al Governo sulla riforma fiscale, che coinvolgerà anche le forze sociali, economiche e politiche. “Mercoledì – ha dichiarato il ministro - iniziamo a studiare la delega sulla riforma fiscale, con l’obiettivo ambizioso di modificare il nostro sistema fiscale.
In particolare, ha spiegato Tremonti, “abbiamo visto che ci sono in Italia 242 regimi di esenzione e agevolazione: l’eccezione è la regola”. Dunque uno dei passaggi della delega sarà “vedere se quella accumulazione di regimi sociali ha ancora un senso. Lo discuteremo con le forze sociali ed economiche”.Sempre sullo sviluppo, il ministro Tremonti ha elencato quelli che saranno i punti del programma: dal nucleare alla P.A., dal Sud alla tematica dei rapporti sociali fino alla riforma fiscale. Due vincoli al piano di sviluppo: il documento deve essere coerente con il piano di stabilità e approvabile in sede europea