SCUOLA: STUDENTI CONTRO I TAGLI, CORTEI IN NOVANTA CITTA’

Ott 8th, 2010 | Di cc | Categoria: Scuola e Giovani

Sale la temperatura della protesta degli studenti contro i tagli al comparto scuola. Da questa mattina in tutte le citta’ italiane sono in corso proteste.

Ad aprire la giornata e’ stato un blitz all’alba davanti al ministero dell’Istruzione a Roma dove gli studenti di Uds e Link hanno lasciato il loro messaggio: ”8 ottobre, 6.30 del mattino. Voi l’incubo, noi la sveglia” recita uno striscione all’ingresso del dicastero, ”La paura fa 90 …cortei in Italia”, l’altro. In prima linea studenti, professori, precari, genitori e universitari scenderanno in piazza in 90 citta’ d’Italia. A rischio anche le lezioni in aula a causa dello sciopero proclamato dei sindacati della scuola per l’intera giornata.

Quella di oggi e’ solo la prima protesta di una lunga serie: il 13 ottobre si fermera’ il personale non docente con contratti co.co.co. aderente a Felsa-Cisl, Nidil-Cgil e Uil Cpo, il 15 ottobre, docenti e Ata vicini ai Cobas, il 16 le associazioni studentesche si uniranno alla protesta di Fiom-Cgil. Il 30 ottobre torneranno in piazza i precari: a Napoli e’ in programma una manifestazione del Cps. Il 3 novembre protesteranno gli iscritti all’Anief, gli educatori in formazione che nel giorno dell’ennesimo sciopero generale si ritroveranno a Roma davanti al ministero.

UDS: A ROMA 30 MILA PERSONE. ”PRETENDIAMO RISPOSTE”.

”Una partecipazione cosi’ alta e’ ben al di sopra delle migliori aspettative, e’ in atto una grande risposta degli studenti contro le politiche di questo governo. Tra poco arriveremo davanti al ministero e pretendiamo delle risposte”. Queste le parole di Stefano Vitale, dell’Unione degli Studenti. Uds stima una partecipazione di 30 mila persone al corteo appena partito da Roma, ”molto piu’ imponente rispetto a quello del 2008, che ha lanciato la mobilitazione dell’Onda”.

Grande partecipazione anche nelle altre citta’ italiane, si legge in una nota di Usb, con ”30 mila studenti a Torino, 20 mila a Bologna, 15 mila a Milano, 5 mila a Firenze”. ”Anche nelle citta’ piu’ piccole, da Siena a Cosenza, da Catanzaro a Genova - conclude la nota - si registra la partecipazione di piu’ di 6 mila studenti”.

FGCI: ”IN PIAZZA BENDE CONTRO EGOISMO. GELMINI SI DIMETTA”.

”Dopo la grande giornata di mobilitazione di oggi, in cui in piu’ di 80 citta’ si sta manifestando contro la sua riforma, la Gelmini deve dimettersi e il Parlamento deve bloccarla subito”. Sono le parole di Flavio Arzarello, segretario nazionale della Fgci, l’organizzazione giovanile del Pdci-Federazione della sinistra, a margine della manifestazione di Roma.

Gli studenti della Fgci e dei Giovani comunisti di Rifondazione si sono presentati in tutti i cortei studenteschi con gli occhi bendati al grido di ”Togli la benda, conquista il futuro”.

”Vogliamo simboleggiare cosi’ - spiega il leader della Fgci - la mancanza di prospettive a cui ci costringe il Governo e la volonta’ ben chiara, da parte di Berlusconi e della Gelmini, di indebolire il sistema della formazione per evitare che i cittadini di domani abbiano gli strumenti per emanciparsi”.

”Togliersi la benda - conclude - per noi vuol dire sconfiggere l’intera idea di societa’ berlusconiana, fondata unicamente su egoismo e denaro e ricostruire una scuola e un’universita’ di massa e di qualita”’.

4 MILA IN CORTEO A FIRENZE, UOVA CONTRO ISTITUTO PRIVATO.

Circa 4mila studenti, secondo la stima della questura, stanno sfilando in corteo lungo le strade di Firenze per una manifestazione organizzata nell’ambito della giornata nazionale di protesta sulla scuola. Il lungo corteo e’ aperto anche da alcuni rappresentanti di centri sociali fiorentini.

Qualche momento di tensione e’ stato registrato al momento del passaggio della manifestazione di fronte all’Istituto privato degli ‘Scolopi’: contro la facciata dell’edificio sono stati lanciati, dalla testa del corteo, alcuni oggetti e in particolare, secondo quanto riferisce la questura, delle uova. Davanti poi alla sede del Consiglio regionale si e’ accesa una breve rissa all’interno del corteo, per la presenza, a quanto sembra, di alcuni esponenti di un centro sociale di destra.

La manifestazione prosegue fino a raggiungere la Fortezza Da Basso. Sulla facciata dell’istituto degli ‘Scolopi’ e’ stata anche tracciata la scritta ‘Basta preti’, con accanto una bestemmia.

Nel suo cammino il corteo ha anche lanciato slogan contro il ministro Maria Stella Gelmini e, al passaggio di fronte alla sede di Confindustria Firenze, i manifestanti hanno scandito il grido ”industriali tutti appesi”.

Il corteo (con in testa uno striscione rosso con la scritta ‘Dietro ai banchi automi, nelle strade liberi’), con una deviazione rispetto al percorso prestabilito, e’ poi transitato per i viali di circonvallazione, sciogliendosi infine nei giardini di fronte alla Fortezza da Basso. Il traffico e’ stato quindi interrotto.

In Toscana contro la riforma altri cortei sono stati organizzati a Siena e a Livorno.

GELMINI: NO A CONSERVAZIONE, AVANTI CON RIFORME.

”Bisogna avere il coraggio di cambiare. E’ indispensabile proseguire sulla strada delle riforme: dobbiamo puntare a una scuola di qualita’, piu’ legata al mondo del lavoro e piu’ internazionale”. Lo spiega in una dichiarazione il ministro dell’Istruzione, Maristella Gelimini, nel giorno in cui migliaia di studenti sono scesi in piazza per protestare contro la riforma della scuola.

”Per ottenere questi obiettivi stiamo rivedendo completamente i meccanismi di inefficienza che hanno indebolito la scuola italiana in passato. Un lavoro e un percorso difficile, ma indispensabile. E’ necessario - aggiunge Gelmini - lo sforzo di tutti coloro che hanno a cuore la scuola. La protesta di oggi pero’ mi pare riproporre vecchi slogan di chi vuole mantenere lo status quo, di chi e’ aprioristicamente contro qualsiasi tipo di cambiamento e crede di usare la scuola come luogo di indottrinamento politico della sinistra”.

I COLLETTIVI, IL 14 CIRCONDEREMO PARLAMENTO PER RITIRO ‘RIFORMA’

Oltre 30.000 studenti solo a Roma. I Numeri degli studenti medi e universitari scesi oggi in piazza in oltre 80 citta’ italiane, fa parlare di ‘’straordinaria giornata di mobilitazione” i Collettivi Universitari e la rete ”Atenei in Rivolta” che fanno sapere: ”Questo e’ solo l’inizio, bloccheremo il paese! Ci riprenderemo il nostro futuro!”. ”Questa e’ solo la prima giornata di rivolta di un autunno che si preannuncia sempre piu’ incandescente. - affermano gli studenti dei Colletivi - Oggi e’ stato importantissimo saldare le lotte della scuola con quelle dell’universita’, perche’ solo uniti e’ possibile vincere contro il Governo dei tagli e contro gli attacchi di Confindustria”.

Quindi l’annuncio per lunedi’ di nuove mobilitazioni, questa volta all’interno delle facolta’ ”per estendere ancor piu’ la mobilitazione”, mentre nel pomeriggio, alle ore 16 nella facolta’ di Psicologia della ‘Sapienza’, si terra’ una assemblea fra studenti e lavoratori in vista della manifestazione nazionale del 16 ottobre.

Gli studenti universitari annunciano infine che, a partire dall’inizio della discussione del Ddl Gelmini alla Camera fissata per il 14 ottobre, in migliaia circonderanno il Parlamento ”e non ce ne andremo - aggiungono - fino a quando la riforma non sara’ ritirata”.

Gelmini: la riforma va avanti. I collettivi: ”E noi il 14 circondiamo il Parlamento”Sale la temperatura della protesta degli studenti contro i tagli al comparto scuola. Da questa mattina in tutte le citta’ italiane sono in corso proteste.

Ad aprire la giornata e’ stato un blitz all’alba davanti al ministero dell’Istruzione a Roma dove gli studenti di Uds e Link hanno lasciato il loro messaggio: ”8 ottobre, 6.30 del mattino. Voi l’incubo, noi la sveglia” recita uno striscione all’ingresso del dicastero, ”La paura fa 90 …cortei in Italia”, l’altro. In prima linea studenti, professori, precari, genitori e universitari scenderanno in piazza in 90 citta’ d’Italia. A rischio anche le lezioni in aula a causa dello sciopero proclamato dei sindacati della scuola per l’intera giornata.

Quella di oggi e’ solo la prima protesta di una lunga serie: il 13 ottobre si fermera’ il personale non docente con contratti co.co.co. aderente a Felsa-Cisl, Nidil-Cgil e Uil Cpo, il 15 ottobre, docenti e Ata vicini ai Cobas, il 16 le associazioni studentesche si uniranno alla protesta di Fiom-Cgil. Il 30 ottobre torneranno in piazza i precari: a Napoli e’ in programma una manifestazione del Cps. Il 3 novembre protesteranno gli iscritti all’Anief, gli educatori in formazione che nel giorno dell’ennesimo sciopero generale si ritroveranno a Roma davanti al ministero.

Fonte ASCA

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