Terremoto abruzzo: Il bilancio ancora provvisorio è di 207 i morti, 15 dispersi e 20 mila sfollati L’Abruzzo trema ancora

Apr 7th, 2009 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

E’ ancora da definire il bilancio, 207 e 15 dispersi, sono 1500 i feriti e oltre 20mila gli sfollati. Il premier ha assicurato che “nessuno è lasciato solo” e il Cdm straordinario ha già stanziato i primi 30 milioni di euro. Berlusconi è presente sui luoghi del disastro anche oggi e ha garantito che : è arrivato all’Aquila in mattinata e durante una conferenza stampa ha promesso “tempi rapidi” per la ricostruzione. L’obiettivo è “dare inizio alle ricostruzioni non appena possibile. Il governo ha probabilmente quattro anni di lavoro davanti a sé, garantisco per le mie esperienze precedenti ricostruzioni in tempi rapidi e certi”. A questo proposito c’è “la possibilità di utilizzare il fondo catastrofi dell’Europa e poi saranno messi a disposizione tutti i soldi necessari”. Il premier ha assicurato: “Sarò qui ogni giorno” e poi l’auspicio: “Mi piacerebbe che si costruisse qui la prima new town”. E ancora: “Ci saranno investimenti dei privati e insieme con la disponibilità delle banche si potrà arrivare ad avere rapidi mutui inferiori o pari al canone di locazione”. In visita, in segno di solidarietà, anche il presidente del Senato Renato Schifani mentre il presidente della Camera Gianfranco Fini passerà la domenica di Pasqua con i terremotati, pranzando in uno dei campi allestiti per gli sfollati dalla Protezione Civile. Messaggi di collaborazione anche dal Pd: “È importante che il Paese sia unito, perché ci sono ancora delle vite da salvare sotto le macerie, ci sono persone che hanno perso la casa e che hanno bisogno di un tetto, di viveri, di assistenza medica” ha detto il segretario Dario Franceschini che poi ha aggiunto: “Il governo, però, valuti con attenzione se non sia urgente accettare le offerte di aiuto che provengono da altri Paesi, che si sono detti pronti a mettere a disposizione le loro strutture di Protezione civile”. Il presidente del Consiglio non ha mancato di replicare: “Ringraziamo i paesi stranieri per la loro solidarietà ma invitiamo a non inviare qui i loro aiuti. Siamo in grado di rispondere da soli alle esigenze, siamo un popolo fiero e di benessere e li ringrazio ma bastiamo da soli”.i-viginigi-del-fuoco-egli-apini-a-lavoro.jpgi-viginigi-del-fuoco-egli-apini-a-lavoro.jpg

Oggi altre scosse - stamani altre due forti scosse di terremoto,sono state registrate nel capolugo de l’Aquila alle 11.26. La Protezione Civile afferma che non ci sono persone in pericolo di vita tra i feriti e si continua a lavorare per estrarre dalle macerie sopravvissuti e vittime. Anche questa notte le scosse si erano susseguite a L’Aquila e in provincia. Mentre si cercavano i dispersi tra le macerie e in alcuni edifici crollati, è stata avvertita una scossa di magnitudo 4,8 sulla scala Richter all’1.15 della notte, proprio durante le operazioni di recupero di Marta Valente, la 24enne studentessa di Teramo che è stata estratta viva attorno alle 2 dagli uomini dal soccorso alpino. Il bilancio, solo provvisorio, si aggrava di ora in ora: 207 i morti, di cui 40 non identificati, e 15 dispersi. I feriti sono rimasti stabili a 1500, circa 20mila gli sfollati. Intanto gli sfollati sperano di dormire in una tenda, questa notte. Oltre 36 ore insonni, all’aperto, in ripari di fortuna o in macchina. Gli abruzzesi, si sa sono “forti e gentili”, ma ritrovarsi improvvisamente senza piu’ nulla mette a dura prova anche questo popolo abituato alle avversita’ della natura. La Protezione Civile Italiana ha dovuto assistere, ieri mattina, 70mila persone sulla strada. A mezzogiorno, la collaudata macchina diretta da Guido Bertolaso aveva fatto convergere sull’Aquilano le prime cucine mobili per dare pasti caldi ed acqua. Ieri sera erano stati allestiti cinque spazi per le tendopoli nei vari quartieri del capoluogo, mentre 14mila posti-letto li aveva trovati la Regione negli alberghi della costa, Da Giulianova a San Salvo. “Basta presentarsi e dare le generalita’”, ha ripetuto anche questa mattina il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ma il piano del trasferimento stenta a decollare. Pochissimi quelli che hanno abbandonato tutto e sono partiti, e cosi’ centinaia di camere sono ancora vuote. A Onna, Paganica, San Gregorio, la gente soffre ma non vuole andarsene; ha atteso pazientemente e con dignita’ i soccorsi e spera di avere al piu’ presto almeno una tenda dove ripararsi. Anche chi ha una casa solida e poco danneggiata preferisce dormire fuori e non vivere la paura dello sciame sismico, con scosse che raggiungono anche magnitudo 4.3 della scala Richter. Una corsa contro il tempo e contro il clima variabile primaverile. “I tempi tecnici per allestire i campi di emergenza - sostengono alla Protezione Civile - possiamo abbatterli ma non eliminarli. Ieri sera abbiamo dovuto operare tra la pioggia ed il fango. Entro sera contiamo di completare gran parte del lavoro”.

Uniti per fronteggiare gli sciacalli - Ieri sera il presidente del Consiglio ha varato lo stato di emergenza e ha nominato Guido Bertolaso commissario straordinario, con pieni poteri nel coordinare la macchina dei soccorsi. Tocca a lui gestire “una situazione drammatica, la peggiore tragedia da inizio millennio” come ha spiegato lo stesso Bertolaso. “Entro oggi saranno piantate settemila tende e nei prossimi giorni saranno garantiti 40 mila posti letto” ha annunciato il vice capo dipartimento Marta Di Gennaro. Si stanno inoltre organizzando 234 squadre di tecnici che dovranno verificare la stabilità degli edifici pubblici e di quelli che, affacciandosi sulle strade, sono potenzialmente pericolosi. Attualmente sono 5.100 le persone impegnate nell’ambito del sistema nazionale di soccorso e assistenza alla popolazione (oltre al personale del dipartimento e ai volontari arrivati da numerose regioni, vigili del fuoco, croce rossa, soccorso alpino e forze dell’ordine). Si aggiungono oltre 1.300 militari (300 dei quali di supporto non sul campo, come ad esempio quelli addetti alle rilevazioni meteo). In azione anche squadre contro il fenomeno dello sciacallaggio: “Abbiamo inviato subito, nelle prime ore della giornata di ieri, cento poliziotti e cento carabinieri, oltre a quelli che erano già sul posto, proprio per combattere questo fenomeno che purtroppo ha già visto verificarsi alcuni casi - ha spiegato il ministro Maroni -. Oggi rafforzeremo questo contingente”.

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