GOVERNO: DOMANI PARLA IL PREMIER. FLI ATTENDE, MA LA FIDUCIA NON E’ A RISCHIO

Set 28th, 2010 | Di cc | Categoria: Politica

La torta e il pallottoliere. Il settantaquattresimo compleanno del Cavaliere da festeggiare, con un brindisi liberatorio previsto non prima di cena, e la conta che impazzera’ dal mattino fino a sera, finche’ il tabellone posto in Aula (intorno alle 21, secondo le previsioni) sancira’ vincitori e vinti. Sempre che qualcuno vorra’ ammettere di far parte della seconda categoria.

Cresce l’attesa, forse pure in maniera eccessiva, per il voto di fiducia sul governo (verra’ posto alle 10 dal Consiglio dei ministri), su cui Montecitorio sara’ chiamato ad esprimersi. Bilancio dei due anni gia’ archiviati e rilancio degli ormai noti cinque punti programmatici. Ne’ piu’, ne’ meno, secondo i piu’ stretti collaboratori di Silvio Berlusconi, convinti che quello di domani sara’ un ”discorso alto”, politicamente importante (lotta alla mafia, sicurezza, fisco, federalismo, sud, quoziente familiare i punti chiave), che non lascera’ spazi a provocazioni di alcun genere (forse per questo pare non abbia intenzione di puntare su intercettazioni, Lodo costituzionale o processo breve). E in cui verosimilmente non verra’ mai citato il nome del padrone di casa, quel co-fondatore del Pdl con cui ormai non vuole avere nulla da spartire.

Per capirci, i bookmakers del Transatlantico pronosticano un via libera piuttosto sereno, da parte della Camera, con i finiani che difficilmente potranno votare contro, insieme all’opposizione. Al di la’ infatti delle singole fughe in avanti (Luca Barbareschi ha annunciato di non dare il proprio consenso), infatti, si prendano per buone, in attesa di nuovi vertici al cospetto del leader Gianfranco Fini, le parole di Italo Bocchino: ”Per noi e’ positivo il ricorso al voto di fiducia, perche’ rende il passaggio parlamentare piu’ chiaro, cosi’ come lo stesso Fini aveva chiesto”. Di conseguenza, ”il nostro voto sara’ deciso dall’assemblea di gruppo dopo aver ascoltato l’intervento del presidente del Consiglio ed e’ evidente che dipendera’ da toni e contenuti delle sue parole”.

Bisognera’ dunque attendere fino a sera (la ‘prima chiama’ degli onorevoli e’ prevista alle 19), per capire se toni e contenuti abbiano messo d’accordo tutti. E si capira’ solo allora se gli agognati 316 voti di autosufficienza ci saranno o se i 34 voti dei finiani (il presidente della Camera non si esprime) saranno indispensabli per andare avanti. D’altronde, nonostante nessuno voglia parlare di conta, quella sara’.

Ininfluente, secondo Franco Frattini: ”Abbiamo fatto i conti, avremo certamente la fiducia, anche senza i finiani”.

E ”domani avremo alcuni voti che gia’ c’erano, altri che tornano a casa, altri che si aggiungono. E poi il voto dei finiani. Perche’ Fli non viene riconosciuta come maggioranza? Domani lo confermeranno”. Ad annunciare il loro ok, invece, secondo lo schema che circola in casa Pdl, sara’ l’Mpa di Raffaele Lombardo, che dovrebbe giudicare in maniera positiva il passaggio del discorso di Berlusconi sulle infrastrutture.

In ogni caso, per il premier, aver posto la fiducia sulla risoluzione di maggioranza, da presentare sul doppio intervento di Berlusconi (il primo alle 11, il secondo come controreplica alle 16.30), presuppone una ‘’scelta di assoluta chiarezza e di totale trasparenza”, come afferma il suo portavoce, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti. Una scelta che si pone l’obiettivo di spazzare via (non si sa per quanto) sospetti e tranelli, in modo da ottenere la legittimazione parlamentare ad andare avanti fino al 2013. Questo, almeno, secondo i ‘desiderata’ del Cavaliere. Che non sempre, pero’, vanno a buon fine

fonte ASCA

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