AnnoZero: libertà di calunnia

Set 24th, 2010 | Di cc | Categoria: Politica

Michele Santoro inaugura la nuova stagione di AnnoZero indirizzando, nelle vesti di un ipotetico e improbabile imprenditore, un “vaffa” in diretta (si sa: signori si nasce) ad un altrettanto ipotetico e fantozziano megadirettore galattico (leggi Masi). E’ partita così l’unica trasmissione dell’orbe terracqueo con conduttore imposto (a vita, come l’ergastolo) ad un’emittente televisiva da una sentenza della magistratura. Trasmissione che ieri ha toccato vette mai viste di sfrontatezza e di inosservanza di ogni regola del servizio pubblico. Senza equilibrio né contrappesi né contraddittorio si è assistito al tiro al bersaglio sul premier e sul governo. La vicenda della casa di Montecarlo e del documento del ministro di Santa Lucia è stata presentata con una ricostruzione giornalistica faziosa, sulla quale si sono poi appoggiati Bocchino, Di Pietro e Travaglio (Castelli ha potuto fare poco) per sostenere l’ipotesi di una “patacca” orchestrata dalle parti di Palazzo Chigi con l’uso sapiente di uomini dei servizi, amici, governanti di altri Paesi, anche di un falsario. Una brodaglia indigesta nella quale Bocchino ha ritenuto di infilare anche i buoni rapporti dell’Italia con Russia e Libia, un ingrediente che non manca mai in qualunque ricetta anti-Berlusconi.  Da Bocchino due passi avanti e uno indietro. Prima lancia in resta contro il premier: “Una patacca, una bastonatura mediatica fatta con strumenti in mano a Berlusconi”. Ma allora ha organizzato tutto lui? “No, beh, non ho detto questo”. Tanti giri di parole per dire e non dire, tanto che è Cazzullo, ad un certo punto, ad imputare a Bocchino “un ragionamento capzioso, non credo ad un confezionamento della patacca da parte di Berlusconi”.  Tra accuse dirette (Di Pietro) e trasversali (Bocchino) la trasmissione corre fino al termine sul filo della diffamazione, del sospetto e di una tesi preconfezionata - Berlusconi che muove i fili del complotto anti-Fini – ad uso dei telespettatori. Ai quali viene perfino ammannita come buona (certo, da verificare) una telefonata arrivata in redazione, in inglese, da “un certo David, amico della moglie del ministro degli esteri di Santa Lucia, che chiama dalla Svizzera e dice che nella sua isola si muovono agenti segreti italiani, libici e russi travestiti da turisti”. Una barzelletta, uno scherzo, ma si sa tutto fa brodo. C’è da dire che ieri Santoro, anche con la sua intemerata contro i vertici Rai, ha battuto il pugno sulla scrivania del direttore generale per far capire chi comanda, su Raidue, dalle 21 alle 23,30 del giovedì. Quello che nell’epica santoriana passerà alla storia come il Discorso dei Bicchieri: sono come quell’imprenditore che produce bicchieri, che fa guadagnare all’impresa 17 milioni e al quale il direttore vorrebbe imporre di produrre accanto al bicchiere Travaglio-giustizialista quello Sgarbi-garantista. Bicchieri (rotti) per favorire la concorrenza, dice Santoro al vertice della Rai, che ha avuto il torto soltanto di chiedere al produttore di bicchieri di servire ogni tanto qualcosa di diverso dal vino rosso. Ha rimediato un vaffa, in diretta. E’ accettabile? Se è così, vale per tutti. Sarà un bel vedere (e ascoltare) d’ora in poi in tv.  AnnoZero/Cicchitto e Gasparri: assistito a un vero e proprio processo ”La trasmissione di ieri sera di Annozero e’stato un vero e proprio processo - con sentenza precostituita gia’ scritta e senza possibilita’alcuna di contraddittorio - celebrato in assenza di esponenti del Pdl e con l’esponente leghista in studio continuamente interrotto per impedirgli di confutare tesi irreali, fantasiose e anche autentiche calunnie. Sul banco degli imputati, anzi, dei condannati a priori le macchinazioni del presidente del Consiglio”. Lo denunciano in una nota congiunta i capigruppo Pdl di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. ”Solo un unico commentatore giornalista, Travaglio fazioso, schieratissimo e anche lui senza contraddittorio - proseguono -. E l’esponente dell’opposizione lasciato andare a ruota libera, anche lui ”contro”. Santoro ha anche pubblicamente contestato in maniera volgare il ruolo del direttore generale della Rai, Masi, che in questi giorni ha giustamente richiamato tutti al rispetto del pluralismo e di un libero ed effettivo contraddittorio”.

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