Anche la sinistra sta dicendo: “Silvio ci manchi”

Set 20th, 2010 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

Questa sinistra che perde la testa non perde però il vizio di giochi antichi, dei giochi classici del vecchio trasformismo, e si da alla caccia di alleanze trasversali. Accade in Sicilia, dove il Partito Democratico è pronto a dare l’appoggio ad un governo regionale guidato dal governatore Lombardo proveniente dal centrodestra assieme ai finiani, all’UdC di Casini e all’Api di Rutelli. La sinistra trasformista è pronta a voltare gabbana in Sicilia, ma è anche la stessa che strilla e protesta a Roma contro una asserita “compravendita” di deputati e senatori che non c’è mai stata da parte del Popolo della Libertà. L’episodio di Palermo è anche la spia della crisi profonda nella quale è caduta l’opposizione italiana. La sinistra è ormai incapace di trovare una strada che la porti fuori dal suo eterno problema: il superamento definitivo delle radici post-comuniste verso un sereno approdo nella socialdemocrazia europea. Si aggira sempre lì, il problema casalingo. Ecco perché lo scontro interno tra Bersani e Veltroni, contornati da una serie di aspiranti leader di secondo piano, ha assunto le caratteristiche di uno scontro finale che non sarà affatto finale ma rientra nella dinamica interna di quel partito. In sostanza, il barometro continuerà a registrare tempesta per un lungo periodo. La novità è che Bersani adesso pensa di affidarsi ad un sondaggio per ricostruire un partito che è chiaramente a pezzi. Ma ben altro ci vorrà per dare vita ad un Partito Democratico in grado di sostenere una sfida vera nei confronti di quel Presidente Berlusconi che rimane sempre l’ostacolo numero uno ad ogni ripartenza della sinistra. L’antagonista Veltroni stamani dice che lui non è il Papa straniero e che non intende diventare ancora una volta il leader del Pd. Ma la confusione regna sovrana sotto il cielo della sinistra e non si capisce più se la battaglia tra i due numeri primi porterà ad una scelta oppure ad un progressivo crollo di tutto il sistema. Alle spalle e al fondo di questa crisi vi è, da un lato, la dissoluzione dell’ideologia che ha scatenato tutte le forze centrifughe e, dall’altro lato, la mancanza di un vero e proprio capo come fa notare anche stamani l’articolo di fondo del Corriere della Sera. Il risultato è che il Partito Democratico ha divorato uno dopo l’altro i propri aspiranti timonieri, senza mai trovare quello giusto, e si trova ora impantanato in una lotta senza quartiere tra tutti i signori della guerra che cercano, ognuno per la propria parte, di trarre vantaggio dalla confusione. È evidente, in questo quadro, che manca alla sinistra un leader unico e riconosciuto sul piano interno ed internazionale come lo è Silvio Berlusconi per il centrodestra. Dovrà dire anche la sinistra: “Silvio ci manchi?”. Noi ne siamo convinti.

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