La Parola di oggi
Set 17th, 2010 | Di cc | Categoria: ReligionePREGHIERA DEL MATTINO
Padre, gloria a te, che ti prepari a far nascere Cristo nel tempo
stabilito. Gloria a te, Signore unico e beato, Re dei re, Signore dei
dominanti, che, solo, sei immortale. Concedici, quando Gesù verrà, di
abitare con lui nella tua luce inaccessibile che si aprirà per noi grazie
alla tua misericordia. Venga infine il giorno in cui tu ci giudicherai
e ci deificherai. Padre, nella tua bontà, concedici il desiderio di
restare irreprensibili e saldi per il giorno della sua venuta. Maranatha!
PRIMA LETTURA (1Cor 15,35-37.42-49)
Si semina il corpo corruttibile e risorge incorruttibile.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.
Fratelli, qualcuno dirà: “Come risuscitano i morti? Con quale corpo
verranno?”. Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non
muore; e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice
chicco, di grano per esempio o di altro genere. Così anche la
risurrezione dei morti: si semina corruttibile e risorge incorruttibile;
si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno
di forza; si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale.
Se c’è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale, poiché sta
scritto che il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo
Adamo divenne spirito datore di vita. Non vi fu prima il corpo
spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. Il primo uomo tratto
dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo.
Quale è l’uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il
celeste, così anche i celesti. E come abbiamo portato l’immagine
dell’uomo di terra, così porteremo l’immagine dell’uomo celeste.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 55)
R. Esulterò dinanzi a te, Signore, nella luce dei viventi.
Pietà di me, o Dio, l’uomo mi calpesta;
allora ripiegheranno i miei nemici,
quando ti avrò invocato:
so che Dio è in mio favore. R.
Lodo la parola di Dio,
lodo la parola del Signore,
in Dio confido, non avrò timore:
che cosa potrà farmi un uomo? R.
Su di me, o Dio, i voti che ti ho fatto:
ti renderò azioni di grazie,
perché mi hai liberato dalla morte.
Hai preservato i miei piedi dalla caduta,
perché io cammini alla tua presenza
nella luce dei viventi, o Dio. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Lc 8,15)
R. Alleluia, alleluia.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
in cuore buono e sincero
e portano frutto con la loro perseveranza.
R. Alleluia.
VANGELO (Lc 8,4-15)
Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la
parola, producono frutto con la loro perseveranza.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, poiché una gran folla si radunava e accorreva a lui gente
da ogni città, Gesù disse con una parabola: “Il seminatore uscì a
seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e
fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. Un’altra parte
cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità.
Un’altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con
essa, la soffocarono. Un’altra cadde sulla terra buona, germogliò e
fruttò cento volte tanto”.
Detto questo, esclamò: “Chi ha orecchi per intendere, intenda!”.
I suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola. Ed egli
disse: “A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri
solo in parabole, perché ‘‘vedendo non vedano e udendo non intendano”.
Il significato della parabola è questo: Il seme è la parola di Dio. I
semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi
viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano
e così siano salvati.
Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con
gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma
nell’ora della tentazione vengono meno.
Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato,
strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla
ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione.
Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la
parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con
la loro perseveranza”.
Parola del Signore.
OMELIA
Essere una terra buona! Questa parabola del seme colpisce perché è
esigente. Ma cerchiamo di non cadere in falsi problemi. Certo, noi
dobbiamo chiederci in quale tipo di terra ci poniamo. Ma non è qui che
troveremo il dinamismo necessario per divenire terra buona in cui la
parola produrrà cento frutti da un solo seme. Piuttosto guardiamo,
ammiriamo e contempliamo la volontà di Dio, che vuole seminare i nostri
cuori. La semente è abbondante: “Il seminatore uscì a seminare la sua
semente”. Il Figlio di Dio è uscito, è venuto in mezzo agli uomini per
questo, per effondere la vita di Dio e per seminare in abbondanza.
Sapersi oggetto della sollecitudine di Dio, che vede la nostra vita come
un campo da fecondare. Il nostro Dio è un Dio esigente perché è un Dio
generoso.
E la sua generosità arriva ancora più in là. Dio è il solo a poter
preparare il campo del nostro cuore perché sia pronto ad accogliere la
sua parola. Certo, dobbiamo essere vigili per evitare le trappole del
tentatore, per eliminare le pietre e le spine, ma solo la nostra fiducia,
il nostro rivolgerci fiduciosi a Dio dal quale deriva ogni bene, ce lo
permetterà.
Dio vuole fecondare la nostra vita. Possa egli preparare anche il nostro
cuore. Noi siamo poveri di fronte a lui e solo l’invocazione rivolta a
lui dal profondo della nostra miseria può far sì che diveniamo “terra
buona”.
PREGHIERA DELLA SERA
Ti ringrazio, mio Signore, per Maria, nostra madre, che, custode amorosa
della tua parola, medita nel suo cuore immacolato l’abbondanza delle tue
grazie. A volte noi rifiutiamo questa o quella esigenza espressa nel tuo
Vangelo, limitandoci a conservare soltanto quanto è di nostro gradimento;
lei invece, la madre tua e madre nostra, è il modello perfetto della
fedeltà che ha conservato nel suo cuore il seme e il Verbo. Maria ci
aiuti a farci trapassare dalla spada che recide quanto appartiene alla
carne destinata alla morte. Allora il grano potrà germogliare nella terra
buona e fruttare cento volte tanto, il nostro cuore produrrà frutto
grazie alla sua perseveranza.