La Parola di oggi
Set 13th, 2010 | Di cc | Categoria: ReligionePREGHIERA DEL MATTINO
Signore Gesù, tu hai accolto la croce come un letto nuziale poiché là
sono stati versati l’acqua e il sangue delle nozze di una nuova Cana. Ti
hanno coricato nudo, come Noè nel giorno della sua ebbrezza, ti hanno
coricato affinché tu ti addormentassi nella morte, ebbro d’amore, nel
torchio della croce. Essa è ora il segno della riconciliazione che
abbraccia il mondo celeste e il mondo terreno in una sola amicizia.
Quale invenzione del tuo amore, quando le parole dei profeti, che
gridavano l’amore del Padre, erano inchiodate alle loro bocche dai colpi
e dal disprezzo di un popolo adultero. Gesù “con la tua croce tu hai
distrutto la morte, hai aperto il paradiso ai ladroni, hai asciugato le
lacrime delle donne sante; hai mandato i tuoi apostoli a predicare la tua
risurrezione, Cristo Dio, dando al mondo la tua grande misericordia”.
PRIMA LETTURA (Nm 21,4-9)
Chiunque, dopo essere stato morso, guarderà il serpente, resterà in vita.
Dal libro dei Numeri
In quei giorni, il popolo non sopportò il viaggio e disse contro Dio e
contro Mosè: “Perché ci avete fatti uscire dall’Egitto per farci morire
in questo deserto? Qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di
questo cibo così leggero”. Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti
velenosi i quali mordevano la gente e un gran numero d’Israeliti morì.
Perciò il popolo venne a Mosè e disse: “Abbiamo peccato, perché abbiamo
parlato contro il Signore e contro di te; prega il Signore che allontani
da noi questi serpenti”. Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a
Mosè: “Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque, dopo essere
stato morso, lo guarderà resterà in vita”. Mosè allora fece un serpente
di rame e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno,
se questi guardava il serpente di rame, restava in vita.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 77)
R. Sei tu, Signore, la nostra salvezza.
Popolo mio, porgi l’orecchio al mio insegnamento,
ascolta le parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca in parabole,
rievocherò gli arcani dei tempi antichi. R.
Quando li faceva perire, lo cercavano,
ritornavano e ancora si volgevano a Dio;
ricordavano che Dio è loro rupe,
e Dio, l’Altissimo, il loro salvatore. R.
Lo lusingavano con la bocca
e gli mentivano con la lingua;
il loro cuore non era sincero con lui
e non erano fedeli alla sua alleanza. R.
Ed egli, pietoso, perdonava la colpa,
li perdonava invece di distruggerli.
Molte volte placò la sua ira
e trattenne il suo furore. R.
SECONDA LETTURA (Fil 2,6-11)
Cristo umiliò se stesso; per questo Dio lo ha esaltato.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso, assumendo la condizione
di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò
se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.
Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di
ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei
cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo
è il Signore, a gloria di Dio Padre.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo,
perché con la tua croce hai redento il mondo.
R. Alleluia.
VANGELO (Gv 3,13-17)
Bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: “Nessuno è mai salito al cielo,
fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo.
E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia
innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita
eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito,
perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché
il mondo si salvi per mezzo di lui”.
Parola del Signore.