La Parola di oggi

Set 10th, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

PREGHIERA DEL MATTINO
Tu sei venuto per me, sei venuto per i peccatori. Che parola indicibile
per trovare la pace! “Per me” che ho commesso tali peccati. Io te li ho
affidati piangendo nella confessione, e, attraverso il tuo sacerdote, tu
mi hai perdonato. Mi basta sapere che tu sei qui “per me”, peccatore,
perché il mio deserto fiorisca di nuovo. Tu ci sei, e questo implica che
io devo seguirti come Pietro dopo il tradimento e il pentimento. Nessuna
prostrazione nella mia vita fatta di debolezza e, insieme, di amore, di
tenerezza verso chi ha versato il suo sangue per la nostra salvezza.

PRIMA LETTURA (1Cor 10,14-22)
Noi tutti che partecipiamo dell’unico pane siamo un corpo solo.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Miei cari, fuggite l’idolatria. Parlo come a persone intelligenti;
giudicate voi stessi quello che dico: il calice della benedizione che noi
benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che
noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché c’è
un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti
partecipiamo dell’unico pane. Guardate Israele secondo la carne: quelli
che mangiano le vittime sacrificali non sono forse in comunione con
l’altare?
Che cosa dunque intendo dire? Che la carne immolata agli idoli è qualche
cosa? O che un idolo è qualche cosa? No, ma dico che i sacrifici dei
pagani sono fatti a demoni e non a Dio.
Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demoni; non potete
bere il calice del Signore e il calice dei demoni; non potete partecipare
alla mensa del Signore e alla mensa dei demoni. O vogliamo provocare la
gelosia del Signore? Siamo forse più forti di lui?
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 115)
R. Accogli, Signore, il nostro sacrificio di lode.
Che cosa renderò al Signore
per quanto mi ha dato?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore. R.
Offrirò sacrifici di lode
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo. R.

CANTO AL VANGELO (cf. Gc 1,22)
R. Alleluia, alleluia.
Siate di quelli che mettono in pratica la parola,
e non soltanto ascoltatori.
R. Alleluia.

VANGELO (Lc 6,43-49)
Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico?
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Non c’è albero buono che
faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. Ogni
albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle
spine, né si vendemmia uva da un rovo.
L’uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l’uomo
cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla
dalla pienezza del cuore.
Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico?
Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò
a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato
molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena,
il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era
costruita bene.
Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha
costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e
subito crollò; e la rovina di quella casa fu grande”.
Parola del Signore.

OMELIA
“L’uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore”. Perché
prendiamo queste e molte altre parole di Cristo come massime di buona
condotta, o come meri consigli che Gesù ci ha dato e che noi dovremmo
sforzarci di seguire? Perché diciamo: “Signore, Signore”, ma non facciamo
quanto ci dice Gesù? Ora, Gesù ci dice che, in lui, con lui e tramite
lui, noi siamo figli di Dio. C’è in noi un tesoro posto da Dio stesso.
Questo tesoro è la vita stessa di figli.
La similitudine dell’albero buono che dà spontaneamente buoni frutti
dovrebbe farci capire. Gesù ci chiede di produrre buoni frutti, perché
sa da che albero proveniamo, sa di che vite noi siamo i tralci. Questo
albero, questa vite è lui. La sua vita è in noi. Le parole di Gesù non
sono massime o semplici consigli: noi siamo davvero figli di Dio. La
nostra vita di uomini cristiani, perché sia costruita solidamente, deve
essere costruita su questa vita, su questo tesoro posto in noi nel giorno
del battesimo, tesoro che chiede di essere arricchito. Gesù sa che noi
possiamo produrre buoni frutti, se viviamo la sua vita.
“Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica…”. Andare
verso Gesù tramite la preghiera e i sacramenti. Andiamo verso Gesù per
ascoltare la sua parola di verità e produrremo buoni frutti. Il tesoro
è in noi grazie alla potenza dello Spirito che ci è stato donato.

PREGHIERA DELLA SERA
Maria, aurea dimora, costruita sulla roccia: le onde possono irrompere
contro di te, l’Immacolata, i torrenti possono rifluire per inghiottirti,
tu sei mantenuta intatta nel tuo Figlio, sei al di là delle forze del
Maligno. Per te, come per tutti quelli che si rifugiano in te, non c’è
nessun pericolo. Non andremo alla deriva. L’usura del tempo non potrà
erodere la nostra vitalità. Tu sei la dimora verginale in cui il nostro
cuore si posa. Le tempeste hanno imperversato nel corso dei secoli, i più
esperti in guerra non hanno potuto distruggerti, esercito schierato in
ordine di battaglia! Benedetta sii tu, riparo sicuro che si offre a noi!

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