Una realtà lavorativa travolta dalla crisi regionale della sanità
Set 9th, 2010 | Di cc | Categoria: Cronaca RegionaleDa una celebre epigrafe del libro di Pirandello “Il fu Mattia Pascal”: …. << vivo per la morte e morto per la vita >>…… Ecco la nostra posizione di lavoratori!
Eravamo dipendenti della Gestione Laboratorio Analisi Ferrara, realtà sita in Casoria (NA) in via Poerio, componente principale del Centro Polidiagnostico Campano.
La nostra era una realtà fiorente e prestava il proprio servizio sanitario in convenzione per tutto l’hinterland Nord-Est di Napoli e per alcune cittadine del vicinale casertano. Negli ultimi due anni è stata travolta, nonostante il suo alto indice di produttività, da una forte crisi sanitaria regionale che ha colpito trasversalmente tutte le aziende sanitarie private che lavoravano all’interno dell’indotto.
La situazione della nostra società è stata, però, aggravata soprattutto a causa di una cattiva amministrazione e da investimenti scellerati di non chiara natura, provocando buchi nei fondi e numerosi debiti con i fornitori, che hanno condotto la società al commissariamento e al successivo affitto del ramo d’azienda a favore della società Medi.Lab, riconducibile alla vecchia amministrazione che, gestendo allo stesso modo ha provocato la caduta del contratto di affitto con conseguente rilevamento da parte della Curatela Fallimentare.
Il Curatore, dott. Achille Coppola, convinto dalle nostre insistenti richieste di verifica degli indici della produttività, ha verificato che la società produceva grossi attivi da rendere inconcepibile il fallimento, inverosimilmente giustificato dalla vecchia gestione con i ritardi cronici dei pagamenti da parte dell’ASL.
Quindi, vinto lo scetticismo della Curatela, ella stessa considerava l’esercizio provvisorio, condizione utile e necessaria affinchè una realtà funzionale e produttiva come la “nostra” continuasse a sopravvivere, mantenendo in essere il servizio offerto alla grossa fetta di clientela, evitando, inoltre, di depauperare le alte professionalità che costituivano la forza produttiva del laboratorio.
Oggi, incomprensibilmente, la nostra azienda, che possiede tutte le condizioni per poter ripartire con l’Esercizio Provvisorio, rimane fermata dal blocco della Convenzione Sanitaria ASL da parte di un’inaccettabile interpretazione della dirigenza sanitaria.
Tutto ciò si sta ripercuotendo sui lavoratori del laboratorio – attualmente in sospensione come posizione lavorativa - , già stremati dalla scelleratezza delle diverse amministrazioni che hanno capitalizzato i propri utili e li hanno privati delle meritate stipendialità.
Il nostro dissenso non è un voler rimuginare sull’avvenuto, che certamente come già detto non è riconducibile al personale dipendente, ma è un voler affermare con dignità il sacrosanto diritto al lavoro, lavoro svolto con qualità e professionalità, riconosciuto dalla stessa ASL NA 2 Nord, convogliata nell’attuale convenzione e nelle Iso possedute, raggiunte in quasi quarant’anni di esercizio.
I lavoratori.