“TRADITI” UNA STORIA DELLA SHOAH NAPOLETANA

Set 6th, 2010 | Di cc | Categoria: Scuola e Giovani

Venerdì 10 settembre, alle ore 18:30, presso la Casina Vanvitelliana del lago Fusaro, Antonio Alosco, dell’Università Suor Orsola Benincasa, Clementina Gily, dell’Università Federico II, presenteranno il libro di Nico Pirozzi “Traditi – Una storia della Shoah napoletana”, edito dalla Edizioni Cento Autori.

L’evento, moderato dal giornalista Antonello Perillo, e preceduto dall’intervento del sindaco di Bacoli, Ermanno Schiano, è stato organizzato dal Comune di Bacoli e dall’Associazione Libera Italiana (ALI) con il patrocinio morale della Provincia di Napoli.  

L’Opera

Traditi. Un titolo che sintetizza una storia cominciata a metà degli anni Venti e conclusasi tredici anni dopo, quando il fascismo scoprì che in Italia non esisteva una sola razza, ma tante razze, di cui una sola superiore. È la storia degli ebrei fascisti, una minoranza di italiani, che rispetto a decine di migliaia di loro correligionari subirono l’onta di essere “traditi” tre volte: dal re (l’uomo che impersonificava lo Stato), dal duce (l’uomo in cui avevano creduto) e dal fascismo (il partito e il regime in cui si erano da sempre riconosciuti). E traditi lo furono anche Aldo Procaccia, lo shammàsh della sinagoga di Napoli, e suo figlio Amedeo: due ebrei fiorentini approdati nella città del Vesuvio dopo la Grande Guerra. Sono loro i principali protagonisti di “Traditi”, il terzo dei libri scritti dal giornalista Nico Pirozzi per raccontare la Shoah in Campania. Quella dei Procaccia è la storia di una famiglia di italiani di religione ebraica, che come centinaia di altri italiani, riuscì a coniugare, senza traumi o imposizioni, credo confessionale e opinioni politiche. La loro storia di fascisti, cominciata nel gennaio 1926, si concluse nel dicembre 1938, quando anche ad Aldo e Amedeo fu recapitata la lettera che li informava che i loro nomi erano stati cancellati dagli elenchi del partito, e le loro tessere revocate. Da sfondo alla vicenda la Napoli della guerra e dei bombardamenti alleati e la Toscana delle razzie antisemite. Ed è a Cerasomma, minuscolo borgo della Lucchesia che i Procaccia – tre uomini, tre donne e due neonati - vengono arrestati, dopo essere stati scoperti e denunciati da alcuni abitanti della zona. Internati nel campo fascista di Bagni di Lucca, successivamente trasferiti al carcere delle Murate di Firenze e a quello di San Vittore a Milano, saranno deportati ad Auschwitz, il 30 gennaio 1944. Il campo di sterminio della Polonia orientale dal quale nessuno di loro tornerà. 

L’Autore

Nico Pirozzi è nato a Padova 56 anni fa. È laureato in Sociologia all’Università Federico II di Napoli, giornalista professionista, è un cultore delle vicende legate alla Shoah e alla persecuzione degli ebrei negli anni Trenta e Quaranta. Sull’argomento ha pubblicato, per lo stesso editore, “Fantasmi del Cilento – Da Altavilla Silentina a Lenti un’inedita storia della Shoah ungherese” (Napoli, 2007) e “Napoli Salonicco Auschwitz – Cronaca di un viaggio senza ritorno” (Napoli, 2008). Ha inoltre curato la riedizione del pamphlet scritto da Maurizio Valenzi nel 1938, “Ebrei italiani di fronte al razzismo” (Napoli, 2010) 

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