Nelle elezioni dell’aprile 2008, anche grazie all’attuale legge elettorale, si è realizzato l’obiettivo che sin dal 1994 si sono prefissi il Presidente Berlusconi e l’intero centro-destra: quello di introdurre una novità assoluta nella politica italiana per cui gli elettori possono liberamente scegliere quale sarà il primo ministro, quale sarà l’alleanza tra le forze di governo e soprattutto quale sarà il programma che verrà realizzato a grandi linee nella legislatura.Questa novità di grande rilievo non può essere assolutamente cancellata. Una radice fondamentale della democrazia liberale, infatti, risiede nel rispetto della sovranità del popolo. E non c’è nessuna teoria giuridico-politica che possa giungere fino a giustificare un Governo di quanti sono usciti sconfitti dalla competizione elettorale. Tantomeno si può indulgere dinanzi al tentativo che minoranze militanti della magistratura cercano di porre in atto sin dal 1994, di abbattere il Governo legittimo della Repubblica in nome di una presunta superiorità morale, attraverso sentenze ispirate da teoremi politici anziché da una autentica esigenza di giustizia.Forte di queste convinzioni e partendo da queste premesse, il vertice del Popolo della Libertà ha lavorato oggi ad alcuni punti programmatici da realizzare nei restanti tre anni della legislatura.In particolare: 1. Federalismo fiscaleLa legge delega è stata approvata dal Parlamento il 29 aprile 2009. Con i decreti attuativi, che devono essere emanati nei due anni successivi, si sta rivoluzionando il sistema dei trasferimenti delle risorse pubbliche tra lo Stato e gli enti locali (Comuni, Province e Regioni). Il nuovo sistema non sarà più basato sulla spesa storica dei vari servizi - facendo obbligo allo Stato di pagare a piè di lista tutte le spese e gli sprechi - ma sui costi standard ritenuti necessari per fornire ai cittadini i servizi fondamentali, a cominciare dalla sanità.Con il federalismo fiscale gli italiani avranno servizi pubblici uguali in tutto il Paese e sarà eliminata la differenza dei costi tra il Nord e il Sud. Inoltre i Comuni saranno coinvolti nell’accertamento dei redditi dei contribuenti per combattere l’evasione fiscale. Gli amministratori saranno costretti ad operare con maggiore trasparenza e a dare conto ai loro amministrati di come spendono i soldi delle imposte. Gli enti locali godranno di una maggiore autonomia fiscale: la cedolare secca sugli affitti, appena introdotta con uno dei primi decreti attuativi, risponde appunto a questa impostazione.La riforma del federalismo fiscale non comporterà assolutamente maggiori costi per lo Stato e sarà attuata senza alcun aggravio della pressione fiscale complessiva, che anzi è destinata progressivamente a diminuire. 2. Fisco L’obiettivo della maggioranza di governo sarà quello di ridurre e di disboscare la grande giungla di un sistema fiscale che è praticamente rimasto invariato nelle sue parti fondamentali fin dalla lontana riforma dei primi Anni Settanta. Tenendo conto delle esigenze e delle compatibilità del bilancio pubblico, ritenute prioritarie in questa fase di avvio della ripresa economica, il governo intende pervenire, senza creare maggiore deficit, entro la legislatura al varo di norme che consentano una graduale riduzione della pressione fiscale complessiva, apportando così un beneficio alle imprese e alle famiglie. Per le famiglie, soprattutto per quelle monoreddito e più deboli, resta fondamentale l’obiettivo del quoziente familiare, che già si sta realizzando a livello comunale (in una rete di comuni che va da Parma a Roma) con una revisione delle imposte locali e delle tariffe a favore del reddito familiare.Per le imprese si è già cominciato a ridurre il carico dell’Irap, attraverso la manovra e le misure per lo sviluppo nelle Regioni del Sud. In determinati casi, come per la fiscalità di vantaggio, le nuove iniziative imprenditoriali vedranno ridotta addirittura a zero l’Irap.Ogni intervento sul fisco dovrà essere supportato da una rigorosa analisi costi-benefici e dal consenso dell’Europa, considerando che il nostro debito pubblico è superiore al Prodotto interno lordo. 3. MezzogiornoIl governo intende portare all’approvazione del Parlamento un piano per il Sud che farà perno su una serie di interventi, quali:- Banca del Sud, in collaborazione con le Poste e con il sistema delle cooperative, per il finanziamento delle piccole realtà imprenditoriali; - Fondi europei (Fas) concentrati su grandi iniziative strategiche;- Ponte sullo Stretto;- Sono stati cantierati e affidati, con i governi Berlusconi, interventi per oltre 5,8 miliardi di euro mentre si va verso il completamento della Salerno-Reggio Calabria; da notare che nei 20 anni precedenti erano stati attivati lavori sulla Salerno-Reggio Calabria e sulla stradale ionica per un importo globale di circa 1,3 miliardi di euro;- Zone franche urbane per le nuove imprese e per combattere la disoccupazione;- Federalismo fiscale per mettere il Sud alla pari del Nord nella qualità e nell’efficienza dei servizi pubblici, senza più sprechi né costi tripli o quadrupli a causa di connivenze e infiltrazioni della criminalità nella gestione del denaro pubblico. Dal 2002 al 2009 (nonostante due anni di blocco del Governo Prodi) su un valore di opere approvate dal CIPE e già cantierate o affidate, pari a circa 68 miliardi di euro, sono stati triplicati gli interventi ubicati nel Mezzogiorno. Resta impegno prioritario del governo liberare il Sud dalla morsa della criminalità organizzata, perché questa è la base indispensabile per il rilancio dello sviluppo. 4. GiustiziaIl PdL rivendica in primo luogo i risultati ottenuti dal Governo in tema di giustizia in questi due anni. Si ricordino a titolo meramente esemplificativo la normativa antimafia, l’introduzione dello stalking, la riforma del processo civile e la digitalizzazione del sistema giustizia. Il governo nel pieno rispetto del programma votato dagli elettori e in parte già attuato, come già detto in premessa, intende completare tutti i punti ivi indicati dando priorità agli aspetti più urgenti e maggiormente meritevoli di risoluzione. Intendiamo quindi attuare una riforma complessiva della giustizia sia civile sia penale, con l’obiettivo di rendere effettivo l’articolo 111 della Costituzione realizzando finalmente il “giusto processo”, in cui sia assicurata la parità tra accusa e difesa per una maggior tutela delle vittime e degli indagati, anche mediante l’approvazione del disegno di legge comportante le modifiche al cpp già presentato al Senato. L’attuazione di tale disposto farà sì che tutti i cittadini abbiano anche la certezza dei tempi necessari per ottenere una sentenza definitiva.Si rende dunque necessaria innanzitutto una riforma della normativa anche costituzionale in tema di responsabilità civile e disciplinare dei magistrati al fine di aumentare le garanzie per i cittadini. Occorrerà altresì intervenire sulla struttura del CSM con una riforma costituzionale che preveda l’istituzione di due organismi separati per i magistrati con conseguente rafforzamento della separazione delle carriere. Nell’ambito delle riforme costituzionali sarà necessario anche provvedere all’approvazione della legge pendente al Senato a tutela delle alte cariche dello Stato. Mediante legge ordinaria sarà inoltre indispensabile, in attuazione del giusto processo, approvare apposite norme sulla sua ragionevole durata, già varate dal Senato e che dovranno essere votate in tempi celeri alla Camera. Si renderà conseguentemente indifferibile un ulteriore aumento delle risorse per la Giustizia anche con l’utilizzo delle ingenti somme confiscate alla criminalità organizzata al fine del doveroso rafforzamento del sistema anche in relazione alla previsione di rinnovati tempi del processo e per offrire anche maggiore garanzia della certezza della pena. A tal proposito occorrerà anche procedere nei tempi stabiliti all’attuazione del piano carceri. Si dovrà infine provvedere all’approvazione definitiva della legge sulle intercettazioni telefoniche e ambientali. Saranno incrementati ulteriormente quindi gli sforzi per rendere più spediti i processi che oggi rappresentano, con la loro lentezza, la piaga della giustizia italiana pagata da tutti i cittadini, basti pensare agli oltre 9 milioni di cause complessivamente arretrate. Il nostro Paese è stato condannato più volte in sede europea per i tempi troppo lunghi dei suoi processi penali, che risultano di fatto in una negazione dei diritti fondamentali di qualsiasi cittadino. Anche i processi civili sono talmente lenti e inefficienti da rappresentare un ostacolo insormontabile per chi voglia investire in Italia. A tal proposito verrà presentato un piano straordinario per il rapido smaltimento delle cause civili pendenti. A ciò si aggiungerà l’attuazione della delega in tema di semplificazione dei riti del processo civile e la riforma della magistratura onoraria. 5. SicurezzaLotta alla criminalità organizzataLa maggioranza di Governo intende continuare nel percorso già intrapreso di lotta senza tregua alla criminalità organizzata. In due anni sono state introdotte una serie di misure repressive della criminalità e dell’illegalità che si sono rivelate di grande efficacia. Ciò ha portato a risultati senza precedenti: quasi 6.500 arresti, con una media di 8 arresti al giorno di criminali mafiosi tra cui 26 dei primi 30 latitanti più pericolosi; più di 32 mila beni mobili e immobili sequestrati alle cosche per un controvalore di quasi 15 miliardi di euro.Tra le misure che hanno consentito questi risultati, spiccano:- il regime del carcere duro del 41 bis per i mafiosi è stato inasprito, così da rendere impossibile ai boss di continuare a dare ordini dal carcere;- il reato di associazione mafiosa è stato esteso anche alle organizzazioni criminali straniere;- i mafiosi condannati non possono più avvalersi del gratuito patrocinio;- aumentato di 30 milioni di euro il Fondo per le vittime dei mafiosi;- gli imprenditori che non denunciano le estorsioni non possono partecipare alle gare per gli appalti pubblici;- più poteri al procuratore nazionale antimafia. Lotta contro la criminalità comuneL’azione dei Carabinieri, della Polizia e della Guardia di Finanza, voluta e sostenuta senza ambiguità dal Governo, ha dato grandi risultati, come dimostrano i dati relativi agli arresti, alle denunzie, ai sequestri e a tutti gli interventi come recentemente illustrato dal Ministro dell’Interno. Significativo anche il risultato di un’accresciuta “sicurezza avvertita” oltre che quella reale ed effettiva, a cui ha fortemente contribuito il concorso delle Forze Armate: il modello Caserta, che ha previsto l’ausilio dei militari, nel contrasto della camorra può essere positivamente applicato in altre realtà; anche l’operazione “strade sicure”, caratterizzata dal pattugliamento a piedi dei quartieri a rischio di molte città, può essere prolungata ed estesa.Per il Popolo della Libertà, in sintesi, la sicurezza dei cittadini resta prioritaria. Contrasto alla immigrazione clandestinaAnche sul fronte della lotta alla immigrazione clandestina, chiaramente connesso al tema della sicurezza, intendiamo procedere su una strada già percorsa. Il governo ha ottenuto infatti, grazie alla politica del respingimento e degli accordi internazionali, grandi successi, riducendo dell’88% gli sbarchi di clandestini che sono passati dai 29 mila del 2008-2009 ai soli 3.500 dell’ultimo anno. Sono allo studio del Governo ulteriori provvedimenti per accrescere e consolidare i risultati raggiunti. Le realizzazioni del GovernoIl Governo ha l’orgoglio in questi due anni di avere risolto concretamente alcune gravi emergenze e di avere realizzato già alcuni punti chiave del programma, grazie al sostegno dell’intera maggioranza.In particolare, tra le grandi emergenze:· la ricostruzione dell’Abruzzo, in seguito al sisma del 6 aprile 2009. L’intervento è stato articolato in tre fasi: l’emergenza immediata, per la gestione dei bisogni primari come il soccorso e il cibo per i terremotati; la seconda fase, per la soluzione del problema abitativo delle persone rimaste senza casa; la terza fase, quella della ricostruzione definitiva, impegnerà il Governo e gli enti locali nei prossimi anni ma già il 29 gennaio scorso è stata dichiarata finita l’emergenza;· l’emergenza rifiuti in Campania, tragica eredità del Governo Prodi. In 58 giorni il nostro Governo ha messo fine alla fase critica grazie all’impegno del Presidente del Consiglio, della Protezione Civile e dei militari che vigilavano sulle discariche. Dal 26 marzo 2009 è operativo il termovalorizzatore di Acerra, vero punto di svolta per la soluzione dell’emergenza, dichiarata finita il 31 dicembre 2009; · si può infine considerare l’Alitalia come la terza grande emergenza. Divenuta operativa il 13 gennaio 2009, la nuova compagnia di bandiera non è stata svenduta come voleva il Governo Prodi ma è stata salvata da una cordata di imprenditori italiani, con tutti i vantaggi connessi per il turismo e per il commercio del nostro Paese. Il Governo, e la maggioranza che lo sostiene, si presentano anche con una serie importante di realizzazioni come la riforma della scuola e dell’università, oltre ai successi nella sicurezza, nella lotta contro la criminalità organizzata e contro l’immigrazione clandestina, temi di cui si è già parlato. Sul piano economico-finanziario, la politica del rigore attuata con le misure sui conti pubblici e con le garanzie ai risparmiatori e alle banche, ha dato ottimi risultati apprezzati dall’Unione Europea, dalla Commissione di Bruxelles e dal Fondo Monetario. La manovra varata a luglio ha messo l’Italia al riparo dalla crisi finanziaria che aveva colpito la Grecia e sconvolto buona parte del mondo. Tutti i dati dell’economia, indicano l’avvio della ripresa.Infine, la lotta contro l’evasione fiscale: nei primi 7 mesi dell’anno ha portato incassi per 4,9 miliardi di euro, il 9% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che era già stato un anno record, una cifra superiore a quelle conseguite dai governi della sinistra. FinaleSu questi punti che sostanzialmente ripercorrono i punti del programma di legislatura sul quale tutti gli eletti del Popolo della Liberta hanno chiesto il voto e si sono impegnati con gli elettori, il Pdl intende chiedere un rinnovato impegno dal Parlamento. L’obiettivo è quello di garantire, nei tre anni finali della legislatura, un cammino rapido, senza ripensamenti né intralci di sorta alle riforme, quelle riforme che il Paese ha chiesto e che ha tutto il diritto di vedere realizzate dal nostro Governo grazie al supporto senza precedenti concesso dal voto popolare appena due anni addietro. Un voto, tra l’altro, rafforzato da una lunga serie di altre consultazioni europee, regionali, provinciali e amministrative che sempre hanno visto prevalere la nostra maggioranza. Il vertice del Popolo della Libertà dà perciò mandato ai presidenti dei gruppi della Camera e del Senato di preparare nei dettagli la mozione parlamentare che verrà presentata all’approvazione delle due Camere.