Nei giorni scorsi abbiamo messo in risalto le sconsiderate dichiarazioni dei tre ultras finiani ,gli sconosciuti Briguglio e Granata e quell’onorevole Bocchino a noi ben noto . E’ indubbio che i tre , alla ricerca disperata di una visibilità che altrimenti non avrebbero mai , fanno un gran male alla coalizione che ha vinto le elezioni , dimostrando anche di sputare sul piatto dove hanno mangiato , attaccando chi ha fatto loro conquistare una medaglietta parlamentare . E’ altrettanto vero però che anche Vittorio Feltri dovrebbe incominciare a rendersi conto che le sue inchieste a senso unico non servono certo ad aiutare Berlusconi ed il suo governo . Vittorio Feltri è come Eugenio Scalfari , ossia come quei personaggi che si ritengono al di sopra del bene e del male e che , nel supremo disprezzo della politica e dei suoi rappresentanti , ritengono di dover fare una propria politica anche a costo di danneggiare chi in realtà vorrebbero difendere . Un esempio su tutti : ricordate il male che fece l’attacco al direttore dell’Avvenire , Boffo, in un momento nel quale il governo ed il  suo presidente avevano ottimi rapporti con le gerarchie ecclesiastiche  ? Ora “Il Giornale” impegna tutti i giorni la sua prima pagina in rivelazioni su Fini , che , anche se si dovessero dimostrare vere , non farebbero altro che portare acqua al mulino di quanti , sconfitti rovinosamente dal voto sono capaci di rialzare la testa non con il metodo democratico ma con le iniziative di certa  magistratura e con le lotte interne alla maggioranza .  Ah , quanto erano belle , documentate ed efficaci le inchieste sul personaggio Di Pietro e sui suoi affari , vecchi e nuovi . Ora , per Vittorio Feltri , il nemico si chiama Gianfranco Fini , ma non gli sembra che sia necessario fermarsi un pò , altrimenti diventa stucchevole e , lo ripetiamo , amico del re di Prussia ? (Michele Elio Fusco)