La Parola di oggi
Ago 11th, 2010 | Di cc | Categoria: ReligionePREGHIERA DEL MATTINO
Signore, insegnami ad amarti con tutto il cuore e, poiché desidero osservare i tuoi comandamenti, fa’ che sia sempre pronto ad assumere su di me il fardello degli altri e a perdonare coloro che, per una ragione o per un’altra, fanno o dicono qualcosa contro di me.
Possa io sempre ricordarmi di offrire un tale comportamento in espiazione delle offese commesse contro il tuo Sacro Cuore.
ANTIFONA D’INGRESSO
Sii fedele, Signore, alla tua alleanza,
non dimenticare mai la vita dei tuoi poveri.
Sorgi, Signore, difendi la tua causa,
non dimenticare le suppliche di coloro che t’invocano. (Sal 74,20.19.22.23)
COLLETTA
Dio onnipotente ed eterno, che ci dai il privilegio di chiamarti Padre, fa’ crescere in noi lo spirito di figli adottivi, perché possiamo entrare nell’eredità che ci hai promesso. Per il nostro Signore Gesù Cristo….
PRIMA LETTURA (Ez 12,1-12)
Emigrerai di giorno davanti ai loro occhi.
Dal libro del profeta Ezechiele
Mi fu rivolta questa parola del Signore: “Figlio dell’uomo, tu abiti in mezzo a una genia di ribelli, che hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono, perché sono una genia di ribelli.
Tu, figlio dell’uomo, fa’ il tuo bagaglio da deportato e, di giorno, davanti ai loro occhi, preparati a emigrare; emigrerai dal luogo dove stai verso un altro luogo, davanti ai loro occhi: forse comprenderanno che sono una genia di ribelli. Prepara di giorno il tuo bagaglio, come il bagaglio d’un esiliato, davanti ai loro occhi; uscirai però al tramonto, davanti a loro, come partirebbe un esiliato. Fa’ alla loro presenza un’apertura nel muro ed esci di lì. Mettiti alla loro presenza il bagaglio sulle spalle ed esci nell’oscurità: ti coprirai la faccia in modo da non vedere il paese, perché io ho fatto di te un simbolo per gli Israeliti”.
Io feci come mi era stato comandato: preparai di giorno il mio bagaglio come il bagaglio d’un esiliato e sul tramonto feci un foro nel muro con le mani, uscii nell’oscurità e mi misi il bagaglio sulle spalle sotto i loro occhi.
Al mattino mi fu rivolta questa parola del Signore: “Figlio dell’uomo, non t’ha chiesto il popolo d’Israele, quella genia di ribelli, che cosa stai facendo? Rispondi loro: Così dice il Signore Dio: Quest’oracolo è per il principe di Gerusalemme e per tutti gli Israeliti che vi abitano.
Tu dirai: Io sono un simbolo per voi; infatti quello che ho fatto a te, sarà fatto a loro; saranno deportati e andranno in schiavitù. Il principe, che è in mezzo a loro, si caricherà il bagaglio sulle spalle, nell’oscurità, e uscirà per la breccia che verrà fatta nel muro per farlo partire; si coprirà il viso, per non vedere con gli occhi il paese”.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 77)
R. Perdona, Signore, l’infedeltà del tuo popolo.
I figli degeneri tentarono il Signore,
si ribellarono a Dio, l’Altissimo,
non obbedirono ai suoi comandi.
Sviati, lo tradirono come i loro padri,
fallirono come un arco allentato. R.
Lo provocarono con le loro alture
e con i loro idoli lo resero geloso.
Dio, all’udire, ne fu irritato
e respinse duramente Israele. R.
Consegnò in schiavitù la sua forza,
la sua gloria in potere del nemico.
Diede il suo popolo in preda alla spada
e contro la sua eredità si accese d’ira. R.
CANTO AL VANGELO (Lc 6,36.38)
R. Alleluia, alleluia.
Siate misericordiosi,
come misericordioso è il Padre vostro,
perché con la misura con cui misurate,
sarà misurato a voi.
R. Alleluia.
VANGELO (Mt 18,21- 19,1)
Non ti dico di perdonare fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: “Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?”. E Gesù gli rispose: “Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.
A questo proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito.
Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa.
Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto.
Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello”.
Terminati questi discorsi, Gesù partì dalla Galilea e andò nel territorio della Giudea, al di là del Giordano.
Parola del Signore.