Il dopo Fini: procediamo sereni
Ago 1st, 2010 | Di cc | Categoria: Politica
Ed ora andiamo avanti. Con l’azione di governo: che è ciò che più interessa alla gente, agli elettori e che costituisce il vincolo ed il mandato preciso del Popolo della Libertà e del centrodestra. Fatta chiarezza all’interno del Pdl – anche questo un dovere verso chi ci ha votato, non un capriccio politico – si potrà come e meglio di prima dispiegare l’azione riformatrice. Il tutto per giungere come previsto alla fine della legislatura nel 2013. E naturalmente anche oltre.
Già nei giorni scorsi il Parlamento ha eletto gli otto componenti laici del Consiglio superiore della magistratura, con un accordo bipartisan ed istituzionale, tra i quali l’Udc Michele Vietti, ex sottosegretario del precedente governo di Silvio Berlusconi, persona stimata da tutti, e candidato alla presidenza dell’organo di autogoverno dei magistrati.
Ma soprattutto il Senato ha approvato la riforma dell’Università, una svolta rispetto al passato. “E’ un provvedimento importante nel suo impianto generale e in molte situazioni specifiche” è il primo commento di Enrico Decleva, presidente dell’Assemblea dei rettori italiani. “Ed è un provvedimento complessivamente coerente”.
Andiamo avanti. Approvato definitivamente il nuovo codice della strada, alcune norme del quale entrano in vigore subito. Più sicurezza su tutta la linea, e zero tolleranza per chi guida dopo avere assunto alcol o droghe. Grande attenzione soprattutto ai neopatentati e agli autisti professionali. Un’altra riforma, dunque, nell’interesse generale, e siamo sicuri molto popolare.
Il piano nucleare per ridurre il fabbisogno energetico del Paese e dotarci di fonti di approvvigionamento pulite è un’altra priorità. Primo passo, la nomina di una personalità di assoluto prestigio ed indipendenza alla guida dell’Authority.
E assieme a questo, il piano per le infrastrutture, che nonostante la crisi ha ricevuto continui finanziamenti. L’ultimo, per 2,5 miliardi.
In queste settimane si deciderà che cosa fare della legge sulle intercettazioni, che così come è stata emendata rischia di non servire a nulla, questo non è un governo che fa leggi inutili e a vuoto. Poi, come ha promesso il premier, “libererò l’Italia dall’oppressione burocratica, giudiziaria e fiscale”. Quindi, riforme della giustizia, della burocrazia – a cominciare dalla libertà d’impresa – e restituzione ai cittadini ed ai contribuenti di quanto ottenuto con i provvedimenti di rigore e con la lotta all’evasione di questi due primi anni di governo.
Ancora. Si fa sempre più incisiva la lotta alla grande criminalità organizzata, per la quale sono stati raggiunti risultati straordinari, e quella contro la microcriminalità urbana e non. Gli sbarchi dei clandestini sono un fenomeno che non esistono più, mentre prima erano una costante, soprattutto dell’estate.
Si va dunque verso una stagione di riforme liberali, che alla fine del percorso cambieranno la faccia all’Italia. E ciò che chiede la gente, ed è ciò che serve al Paese. Finito il periodo dei teatrini politici e delle ambiguità – il Pdl non è nato per questo – il governo chiamerà a raccolta le forze moderate e riformiste del Paese. E vedrete che avremo delle grandi sorprese.