Tremonti: la fiducia dà fiducia

Lug 16th, 2010 | Di cc | Categoria: Politica

 

La fiducia dà fiducia”. Così il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, in un’intervista al Tg1, commenta il via libera del Senato alla manovra economica.

“Il testo che è uscito è un buon testo e ringrazio il Senato che lo ha molto migliorato. Il dibattito che c’e’ stato in giro e’ stato eccessivo, una tempesta di carta con molte polemiche. Dentro Palazzo Madama invece e’ stato fatto un importante lavoro su un testo complicato. Siamo uno dei primi paesi ad avere preso misure effettive. Da altre parti, invece, siamo ancora a livello di programmi e di annunci”. Dopo la stabilizzazione dei conti pubblici, adesso i riflettori si accendono sull’economia che, nel mondo, “sta andando un po’ meglio – spiega il ministro -. Restano i rischi della finanza, dell’economia di carta che non sono ancora del tutto sotto controllo”.

Due in particolari i segnali positivi colti dal ministro: “Da un lato le ore di cassa integrazione che stanno scendendo molto. Dall’altro il dato di Pomigliano d’Arco: quella è la vita del nostro Paese, il futuro anche del Mezzogiorno. E’ la prima volta che il lavoro non va via dall’Italia, ma torna da noi”.

Ai microfoni di Sky, inoltre, Tremonti spiega che quella approvata al Senato “non e’ la mia manovra ma quella del governo Berlusconi. E il Senato ha fatto un lavoro molto buono”.

C’è una differenza fra quello che ha fatto il Parlamento e quello che si è sentito e letto in giro. Quasi tutto quello che e’ stato fatto – evidenzia - è stato molto serio, pacato e costruttivo”.

E’ entrata con la discussione una certa quantità di miglioramenti compensati e soprattutto -continua- e’ entrata la più grande riforma delle pensioni fatta in Europa in questo periodo, senza piazze o scioperi. L’Italia con grande senso di responsabilità ha messo in sicurezza le sue pensioni. Abbiamo il sistema di pensioni più stabile e affidabile d’Europa credo. Tra l’altro siamo l’unico paese che ha preso misure effettive subito, altrove siamo al livello di annunci, programmi e polemiche”.

E ancora, parlando a un convegno dell’Aspen, spiega: “la questione meridionale è una questione nazionale. Non è la somma degli interessi delle singole Regioni ma è una questione unitaria. Ragionare Regione per Regione non fa il bene del Mezzogiorno”.

La questione meridionale non è - conclude- la somma dei pensieri di singole Regioni ma deve avere una visione unitaria”.

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