Obama: Italia alleanza e considerazione
Lug 9th, 2010 | Di cc | Categoria: Esteri
L’Italia è un alleato strategico per gli Stati Uniti. Al di là dell’eccellente rapporto personale tra i due leader, nell’intervista Obama tocca alcuni tra i principali temi di politica internazionale sui quali si è giocata (con successo) la confermata alleanza tra i due Paesi. A cominciare dall’Afghanistan. Quando Obama chiamò all’appello i partner per un rafforzamento della presenza militare, l’Italia fu la prima a rispondere. Per questo, ora, Obama esordisce nell’intervista: “Prima di tutto voglio dire personalmente quanto sia grato per il contributo italiano in Afghanistan, che considero straordinario”.
L’Italia, prosegue Obama, “ci aiuta non solo sul campo di battaglia, ma anche nella cruciale funzione di addestramento delle forze di polizia e di sicurezza. Tengo in altissima considerazione i vostri sacrifici”.
Dopo l’Afghanistan, la Turchia. In questo caso i riferimenti a Berlusconi e all’Italia sono meno espliciti ma non per questo meno evidenti. Obama ricorda che la Turchia è un Paese di “enorme importanza strategica, alleato della Nato e con un’economia in grande espansione”. Aggiunge che “sarebbe saggio accettarla a pieno titolo nell’Unione Europea: se si sentono considerati non parte della famiglia europea, è naturale che finiscano per guardare altrove per alleanze e affiliazioni”. È proprio quello che Berlusconi va dicendo da anni, presentandosi anche (tra i lazzi irresponsabili della sinistra) come il principale avvocato in Europa della Turchia. Per non parlare del suo rapporto personale con il premier Erdogan, che gli ha consentito fra l’altro di sbloccare il nodo della designazione di Rasmussen come segretario generale della Nato. Obama tutto questo lo sa bene.
Obama sa bene anche quanto Berlusconi sia stato decisivo in altre occasioni, per esempio nella ripresa della collaborazione militare con la Russia e, in generale, nei vertici internazionali: dal G8 dell’Aquila all’ultimo G20 di Toronto.
In passato, il premier italiano è stato accusato di avere un rapporto privilegiato con gli Stati Uniti di George W. Bush a danno di quello con i partner europei. Poi è stato accusato, con l’arrivo di Obama, di non poter avere più quel rapporto privilegiato per via della provenienza politica e personale del nuovo Presidente. La realtà è che il rapporto tra Italia e Stati Uniti non è mai stato più stretto e sicuro. Il governo Berlusconi non ha mai avuto bisogno del soccorso dell’opposizione per prendere le sue grandi decisioni di politica estera sempre in linea con una convinta strategia euro-atlantica.
E poi, agli Stati Uniti come all’Europa, è utile avere in Berlusconi un leader di vasta esperienza politica che intrattiene ottimi e frequenti rapporti con tutti i protagonisti dello scacchiere mediorientale (come dimostra anche la guida italiana della missione ministeriale UE a Gaza) e del Mediterraneo. E ancora, sempre “azzeccate” nel consesso internazionale sono state le scelte di politica economica e finanziaria in risposta alla “grande crisi”. Anche qui, Berlusconi e l’Italia hanno indicato la strada. E hanno meritato il rispetto di tutti.