Scelta giusta del governo puntare sulla Cassa integrazione

Lug 9th, 2010 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

 

Si può guardare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto da due diversi punti di vista, ma resta il fatto che la disoccupazione in Italia è cresciuta meno che negli altri Paesi sviluppati, pur all’interno di questa crisi globale.

Nella bufera che è stata innescata dall’esplodere della bolla immobiliare americana e dei derivati finanziari, il nostro Paese è riuscito a contenere all’8,7 la percentuale dei disoccupati, con un tasso di crescita inferiore di un punto negli ultimi due anni rispetto agli altri Paesi (che hanno visto invece un aumento di circa il 3%). Ha funzionato, ma questo stamani pochi quotidiani lo dicono, la Cassa integrazione ordinaria e straordinaria, nonché quella aggiunta all’inizio della crisi per chi lavora senza contratto fisso.

È merito del nostro Governo, quello di avere stanziato 32 miliardi di euro, una gigantesca diga che ha contenuto e arginato, proprio attraverso il filtro della Cassa integrazione, i danni provocati dalla crisi globale sul mercato del lavoro. In sostanza, l’Italia ha azzeccato la soluzione. Da un lato, tenendo conto delle necessità delle persone rimaste senza lavoro, secondo il principio del people first, il principio della persona prima di tutto; dall’altro, mediante la politica del rigore che, mantenendo in equilibrio i conti pubblici, ha permesso di fornire una base solida all’avvio della ripresa economica.

È vero che la Cassa integrazione è costata cara, è vero che è aumentata del 600%, vale a dire di sei volte, in meno di due anni, ma è anche vero che in questo modo si è ridotta di 4 punti la disoccupazione. E non lo diciamo noi, ma l’Ocse, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Allo stesso tempo si nota che è in ripresa la produzione industriale, dello 0,4% in questo periodo per l’Italia, contro lo 0,2% della media europea. Cresce soprattutto il settore della meccanica, settore molto importante, dove riprendono a tirare le vendite all’estero.

È il primo risultato della ripresa, perché guardando gli acquisti vediamo che ricominciano a comprare i nostri mercati tradizionali come la Germania e la Francia, mentre non ha mai smesso di acquistare la grande Cina.

Al di là delle critiche che hanno colpito il Governo da parte di una opposizione incapace di presentare proposte e iniziative concrete, l’Italia ha tenuto molto bene nella bufera e cominciano ad accorgersene, di questo dato positivo, anche quei quotidiani che avevano sparato a zero sul Presidente del Consiglio per i suoi inviti a ritrovare la fiducia. Quella fiducia invece adesso sta tornando e rende giustizia alle tesi del Presidente Berlusconi.

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