La Parola di oggi
Lug 3rd, 2010 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
3 luglio 2010
Sabato
S. Tommaso - XIII settimana del tempo ordinario (C) - P
PREGHIERA DEL MATTINO
Dio onnipotente, tu sei indicibilmente più grande di quanto noi possiamo
capire. Tu sei qui. La tua presenza ci circonda e ci anima come la calda
luce del sole. Fa’ che abbiamo fiducia totale in te e nella parola di tuo
Figlio per poter sentire come Tommaso l’amore e la presenza di Gesù.
PRIMA LETTURA (Ef 2,19-22)
Siamo edificati sopra il fondamento degli apostoli.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini
dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli
apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo
Gesù. In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo
nel Signore; in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per
diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 116)
R. Chi crede nel Signore vedrà la sua salvezza.
Lodate il Signore, popoli tutti,
voi tutte, nazioni, dategli gloria. R.
Forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura in eterno. R.
CANTO AL VANGELO (Gv 20,29)
R. Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che, pur non avendo visto,
crederanno.
R. Alleluia.
VANGELO (Gv 20,24-29)
Mio Signore e mio Dio!
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne
Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: “Abbiamo visto il
Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei
chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano
nel suo costato, non crederò”.
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro
anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e
disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e
guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non
essere più incredulo ma credente!”.
Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai
veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”.
Parola del Signore.
OMELIA
Vorrei raccontarvi una storia. Parla di un ragazzo. Aveva una decina di
anni e non sapeva ancora cosa volesse dire essere malato. Sulla strada
aveva improvvisamente notato qualcosa che non andava. Sentiva un dolore
acuto, aveva freddo e non sapeva cosa fare. Al dolore si aggiungeva il
fatto che nessuno si occupava di lui, che nessuno lo notava. Le persone
passavano senza prestargli attenzione. Finì col rientrare a casa.
Tremava, e sperava che qualcuno lo sentisse. In quel momento arrivò sua
madre e se ne accorse. Gli disse: “Non stai bene. Sei malato”. E nello
stesso istante, il peggio passò. Il ragazzo pensò: “Qualcuno sa e vede
come sto”. Certamente è avvenuta la stessa cosa per i discepoli quando
improvvisamente è apparso Gesù in mezzo a loro e hanno detto: “Vedete,
sono io”. Nell’istante stesso in cui si è mostrato a loro, la loro paura
si è trasformata. Capisco che Tommaso si sia mostrato tanto riluttante
quando gli hanno detto: “Abbiamo visto il Signore”. Probabilmente non era
così poco credente come sembra a prima vista. Forse aveva vagato per la
strada senza sapere cosa fare, con una grande tristezza in fondo al cuore
a causa degli avvenimenti recenti. Ed ecco che gli altri gli dicono:
“Abbiamo visto il Signore e mangiato con lui”. Sentiamo che Tommaso
vorrebbe vedere di persona cose ancora più grandi. Gesù avvicina Tommaso
con molta tenerezza. Tommaso può mettere la mano sulle sue ferite.
Potrebbe capitare anche a noi, che abbiamo tutti un Tommaso in noi.
Perché non siamo forse Tommaso quando diciamo: “Se non vediamo, non
crediamo”?
Gesù dice a Tommaso: “Vieni, puoi toccarmi”. E poiché Gesù è così vicino
a Tommaso e gli manifesta una tale tenerezza, egli non può che gridare,
sconvolto: “Mio Signore e mio Dio!”.
Se capitasse a qualcuno tra noi di sentire il tenero amore e la presenza
di Gesù, allora anche noi potremmo incontrarlo.
GEORG LOKAY
PREGHIERA DELLA SERA
Vieni, Signore, al termine di questa giornata, e completa l’opera che hai
cominciato fin dall’alba. Ristabilisci le nostre forze perdute, il nostro
amore indebolito, la nostra fiducia ferita. Distruggi, Signore, i limiti
del vecchio che resiste alla morte. Rompi gli otri del vecchio Adamo,
così terrestre, in modo da far nascere un uomo nuovo, Gesù Cristo, in
ogni essere battezzato. Fa’ di questa notte, o Padre, un segno della
nostra vecchia condizione di peccatori che deve venire annientata, così
che, domani, la luce del nuovo giorno ci rallegri attraverso il trionfo
di Gesù Cristo, tuo Figlio, sul peccato e la morte.