La Parola di oggi
Giu 29th, 2010 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
30 giugno 2010
Mercoledì
Ss. Primi martiri della Chiesa romana - XIII settimana del tempo ordinario
(C) - I
PREGHIERA DEL MATTINO
Padre buono, prima che l’alba faccia vibrare la terra, prima che il
chiarore la vivifichi, prima che il sole renda al mondo la sua energia
vitale, tu sei già qui, vivo e attento, come una madre affettuosa per i
suoi figli.
Prima che i nostri pensieri riprendano il ritmo di tutti i giorni, ci
riconosci già, ti ricordi di noi, e sei per noi il soffio di una nuova
creazione. Prima che il nostro cuore ricominci ad amare e a temere, a
gioire e a soffrire, il tuo Cuore aperto ci ha ricevuti e si è riversato
su di noi in grazia senza frontiere. Prima che i nostri passi ci portino
al tuo incontro e a quello dei nostri fratelli, tu ci hai preceduti con
uno slancio di amore. È per questo che questa mattina noi lodiamo la tua
tenerezza e la tua fedeltà, che si rinnovano come l’aurora, in eterno.
PRIMA LETTURA (Am 5,14-15.21-24)
Lontano da me il frastuono dei tuoi canti: scorra la tua giustizia come
un torrente perenne.
Dal libro del profeta Amos
Cercate il bene e non il male, se volete vivere, e così il Signore, Dio
degli eserciti, sia con voi, come voi dite.
Odiate il male e amate il bene e ristabilite nei tribunali il diritto;
forse il Signore, Dio degli eserciti, avrà pietà del resto di Giuseppe.
Io detesto, respingo le vostre feste e non gradisco le vostre riunioni;
anche se voi mi offrite olocausti, io non gradisco i vostri doni e le
vittime grasse come pacificazione io non le guardo.
Lontano da me il frastuono dei tuoi canti: il suono delle tue arpe non
posso sentirlo!
Piuttosto scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente
perenne.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 49)
R. A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.
Ascolta, popolo mio, voglio parlare,
testimonierò contro di te, Israele:
Io sono Dio, il tuo Dio. R.
Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici;
i tuoi olocausti mi stanno sempre dinanzi.
Non prenderò giovenchi dalla tua casa,
né capri dai tuoi recinti. R.
Sono mie tutte le bestie della foresta,
animali a migliaia sui monti.
Conosco tutti gli uccelli del cielo,
è mio ciò che si muove nella campagna. R.
Se avessi fame, a te non lo direi:
mio è il mondo e quanto contiene.
Mangerò forse la carne dei tori,
berrò forse il sangue dei capri? R.
Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che detesti la disciplina
e le mie parole te le getti alle spalle? R.
CANTO AL VANGELO (Lc 4,18)
R. Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato
ad annunziare ai poveri il lieto messaggio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
R. Alleluia.
VANGELO (Mt 8,28-34)
Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, essendo Gesù giunto all’altra riva del mare di Tiberiade,
nel paese dei Gadareni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero
incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva più passare per quella
strada. Cominciarono a gridare: “Che cosa abbiamo noi in comune con te,
Figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?”.
A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci a
pascolare; e i demoni presero a scongiurarlo dicendo: “Se ci scacci,
mandaci in quella mandria”.
Egli disse loro: “Andate!”. Ed essi, usciti dai corpi degli uomini,
entrarono in quelli dei porci: ed ecco tutta la mandria si precipitò dal
dirupo nel mare e perì nei flutti. I mandriani allora fuggirono ed entrati
in città raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati. Tutta la
città allora uscì incontro a Gesù e, vistolo, lo pregarono che si
allontanasse dal loro territorio.
Parola del Signore.
OMELIA
Il Vangelo ci presenta oggi, in modo molto simbolico, l’azione liberatrice
di Gesù e la sua capacità di vittoria sul male.
Il paese dei Gadareni si trova oltre le frontiere di Israele, in
territorio pagano. I posseduti sono doppiamente infelici perché sono
sottomessi alle forze del male e resi inumani. Vivono tra le tombe, cosa
che sottolinea il loro isolamento e la loro esclusione dalla comunità dei
vivi, così come la loro impurità. Alcune affermazioni così risolute come:
“Nessuno poteva più passare per quella strada” indicano quale fosse il
potere delle forze malefiche e come fosse difficile penetrare in quel
campo.
Cristo dimostra in questo episodio che non esiste circostanza, per quanto
disumana possa essere, che il Vangelo non possa raggiungere, nessuna
situazione d’isolamento che non possa essere distrutta, né di sfida che
non possa diventare, attraverso il potere di Dio, un dialogo salvatore.
Il contrasto tra le lamentele dei demoni e il loro sproloquio, e la sola,
semplice e autoritaria parola di Gesù mette in evidenza la sovranità di
Dio, e l’universalità della salvezza che egli ci offre. Tutti sono
raggiunti dalla gratuità del suo amore, anche coloro che sono esclusi ed
emarginati. Tutte le barriere dell’incomunicabilità e le catene della
schiavitù sono sormontate grazie alla bontà e alla vicinanza del nostro
Dio. Il male è quindi nuovamente definito, confinato e restituito al suo
luogo di origine biblico: gli abissi. E le creature, libere, sono
restituite al dialogo innocente, riconoscente e vicino al loro Signore.
Lo stupore impaurito dei Gadareni si oppone all’amore ricettivo dei
posseduti-salvati, testimoniando quindi che l’iniziativa salvatrice di Dio
ha sempre bisogno della libera risposta dell’uomo. Gesù è ancora una volta
oggetto di scandalo e segno di contraddizione.
PREGHIERA DELLA SERA
Al termine di una giornata intensa, la creazione intera ha fame di
silenzio e di riposo. Ricevi, Padre buono, i frutti di questo giorno,
riuniti nella tua vigna che tu ci hai affidato. Le ore fecondate dal dono
di noi stessi sono state affidate alla terra. Non tutto è riuscito.
Abbiamo anche raccolto dei fallimenti e delle delusioni, e alcuni progetti
sognati non si sono realizzati. Bagnati dalla luce della Pasqua del tuo
Cristo, noi te li offriamo, sicuri che conosceranno in lui una nuova
fecondità. Nel suo Spirito Santo che ci ricopre adesso, Spirito di pace
e di calma, che ci offre il dono del tuo perdono; in comunione con tutto
l’universo di cui tu sei l’armonia definitiva, noi ti rendiamo grazie e
ci abbandoniamo al tuo seno amoroso, in attesa che il giorno rinasca,
aspettando e desiderando la piena gloria della risurrezione.