Cambiamenti clima, Menia: Evidente connessione con attivita’ umana
Giu 26th, 2010 | Di cc | Categoria: Salute(Il Velino) - “Sulla conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si terra’ a Cancun alla fine del 2010 ci sono le stesse aspettative che c’erano alla vigilia di Copenaghen: la posta in gioco e’ molto alta perche’ le decisioni che dovranno essere prese in Messico avranno effetti significativi sugli investimenti globali dei prossimi 20 anni” Cosi’ il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Menia nel corso del suo intervento ad un convegno su energia, agricoltura e Ambiente a Palazzo San Macuto a Roma. Parlando del cambiamento climatico, Menia ha sottolineato come “per l’Italia e il bacino del Mediterraneo sono previsti scenari legati all’aumento della variabilita’ degli estremi climatici” e ha sottolineato come “esista una evidente connessione, a livello globale, tra cambiamento climatico e attivita’ umana, anche se ci sono varie scuole di pensiero che vanno dai catastrofisti ai negazionisti ad oltranza”. “La concentrazione di Co2 e’ aumentata da un valore preindustriale di 280 a 380 nel 2006. La temperatura media globale e’ aumentata di 0,74 gradi negli ultimi 100 anni, ma mentre nel periodo 1910-1940 e’ aumentata di 0,35 gradi, per diminuire di 0,1 grado in epoca successiva, dal 1970 fino ad oggi e’ aumentata rapidamente fino ad oggi di circa 0,55 gradi” sottolinea il sottosegretario all’Ambiente Menia a proposito delle interazioni tra attivita’ umane e cambiamento climatico che si osservano anche al livello di aumento della temperatura media degli oceani e dell’innalzamento dei mari il cui livello e’ cresciuto “di 1,8 millimetri per anno nel periodo 1961-2003, ma piu’ velocemente dal 1993 al 2003, circa 3,1 millimetri per anno”. Di qui la necessita’ per tutti i settori di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra a partire dal terziario, il civile e l’agricoltura. “Il comparto agricolo italiano e’ responsabile oggi di circa il 6,6 per cento delle emissioni nazionali specie per quanto riguarda le attivita’ intensive e gli allevamenti. Tuttavia” sottolinea Menia “lo stesso settore rappresenta per certi aspetti un elemento di cattura del carbonio pari a circa 26 milioni di tonnellate di Co2 equivalente, a cui si aggiungono circa 65 milioni di tonnellate di assorbimento da parte del settore forestale: complessivamente quindi i settore e’ virtuoso anche se, alla luce del Protocollo di Kyoto soltanto una parte di queste riduzioni di Co2 da parte del settore agroforestale possono essere contabilizzate, circa 10,2 milioni di tonnellate di Co2