Fondazioni liriche: come e cosa cambia

Giu 26th, 2010 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

Saltano i tetti sui cachet e la norma che prevedeva la presenza della delegazione datoriale individuata con decreto dal Mibac in fase di contrattazione. Sono questi i punti fondamentali modificati dalla Camera al testo del decreto di riforma delle Fondazioni lirico sinfoniche, appena varato dall’Aula di Montecitorio. Lunedi’ il provvedimento tornera’ a Palazzo Madama in terza lettura per essere votato e convertito in legge entro martedi’ 29. Il decreto, messo a punto dal ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, che lo ha definito indispensabile per ‘’salvare la lirica dal fallimento”, era stato firmato dal Capo dello Stato il 30 aprile scorso, dopo il chiarimento di alcuni aspetti. Ecco i principali punti:  Cachet. Salta il tetto sui cachet per gli artisti ingaggiati dalle Fondazioni. Una norma che, secondo le opposizioni che ne hanno chiesto l’abrogazione, avrebbe impedito alle Fondazioni di coinvolgere nelle produzioni artisti di fama internazionale.  Regolamenti. Resta invariato rispetto al testo del Senato. Il riordino sistematico del settore lirico sinfonico demandato ai regolamenti che dovranno essere emanati, su proposta del Mibac, entro 18 mesi dalla data di conversione in legge del decreto, tenendo conto dei pareri della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e delle competenti commissioni parlamentari. Questi pareri dovranno essere espressi entro 60 giorni dalla ricezione dei regolamenti. Autonomia. Tutte le Fondazioni, dimostrando efficienza, corretta gestione, imprenditorialita’ ed economicita’, possono ottenere l’autonomia che, nella prima stesura del testo, era riconosciuta solo al Teatro alla Scala di Milano e all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma. Anche questo punto non subisce variazioni sostanziali rispetto al testo varato da Palazzo Madama.  Contratti. Cambiano le regole del procedimento di contrattazione collettiva. Il nuovo contratto di settore dovra’ essere sottoscritto da una rappresentanza delle Fondazioni coadiuvate dall’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale nelle pubbliche amministrazioni) e dai sindacati maggiormente rappresentativi. Salta la parte che prevedeva la presenza della delegazione datoriale individuata con decreto dal Mibac.  Integrativi. Il trattamento economico aggiuntivo previsto dai contratti integrativi aziendali, a partire dal 1 gennaio 2012, sara’ ridotto del 25% se non si procedera’ alla stipula dei nuovi contratti di lavoro entro quella data. In ogni caso, gli integrativi in contrasto con i principi del decreto, dovranno essere ricontrattati.  Turn over. Dal 2012 le assunzioni di personale a tempo indeterminato saranno limitate al ‘turn over’ del personale, sempre a tempo indeterminato, che nel corso dell’anno precedente ha lasciato il servizio. A decorrere dalla data di conversione in legge, invece, i lavoratori cosi’ detti ‘aggiunti’ non possono superare il 15% dell’organico. Pensione ballerini. I ballerini, sia uomini che donne, vanno in pensione a 45 anni. Per i due anni successivi alla data di entrata in vigore della legge, pero’, i ballerini assunti a tempo indeterminato, che hanno raggiunto o superato l’eta’ pensionabile, possono esercitare l’opzione per restare in servizio, rinnovabile annualmente; tale opzione deve essere esercitata attraverso formale istanza da presentare all’Enpals entro due mesi dalla data di entrata in vigore della norma, o almeno tre mesi prima del perfezionamento del diritto alla pensione, fermo restando il limite massimo di pensionamento di vecchiaia, di quarantasette anni per le donne e di cinquantadue per gli uomini.  Petruzzelli. La Fondazione Petruzzelli di Bari puo’ effettuare assunzioni a tempo determinato e indeterminato, nei limiti della pianta organica approvata, preventivamente autorizzate dal Mibac.  Imaie. l’istituto mutualistico del settore resta privato ma la sua attivita’ e’ soggetta alla vigilanza congiunta della Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per l’informazione e l’editoria, del Mibac e del ministero del Lavoro per evitare i dissesti dovuti alla gestione degli ultimi anni.

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