La Parola di oggi
Giu 18th, 2010 | Di cc | Categoria: Religione19 giugno 2010
Sabato
S. Romualdo (mf) - XI settimana del tempo ordinario (C) - III
PREGHIERA DEL MATTINO
Liberaci, Signore, da quei divoratori di energie spirituali che sono la
preoccupazione e l’inquietudine. Tu ci vuoi liberi come gli uccelli del
cielo.
Seguendo te, noi camminiamo già nell’ambiente divino che non obbedisce
alle leggi della terra. Come ti prendi cura degli animali, così la tua
Provvidenza sovviene ai bisogni di coloro che vivono in te. Liberaci dalla
preoccupazione, come da un peccato contro la fiducia, come da una mancanza
di fede in tutte le sue promesse. Fa’ che ci rendiamo conto di quanto
valiamo ai tuoi occhi.
PRIMA LETTURA (2Cr 24,17-25)
Avete ucciso Zaccaria tra il tempio e l’altare.
Dal secondo libro delle Cronache
Dopo la morte di Ioiada, i capi di Giuda andarono a prostrarsi davanti al
re, che allora diede loro ascolto. Costoro trascurarono il tempio del
Signore Dio dei loro padri, per venerare i pali sacri e gli idoli. Per
questa loro colpa si scatenò l’ira di Dio su Giuda e su Gerusalemme. Il
Signore mandò loro profeti perché li facessero ritornare a lui. Essi
comunicarono loro il proprio messaggio, ma non furono ascoltati.
Allora lo spirito di Dio investì Zaccaria, figlio del sacerdote Ioiada,
che si alzò in mezzo al popolo e disse: “Dice Dio: Perché trasgredite i
comandi del Signore? Per questo non avete successo; poiché avete
abbandonato il Signore, anch’egli vi abbandona”. Ma congiurarono contro
di lui e per ordine del re lo lapidarono nel cortile del tempio.
Il re Ioas non si ricordò del favore fattogli da Ioiada padre di Zaccaria,
ma ne uccise il figlio, che morendo disse: “Il Signore lo veda e ne chieda
conto!”.
All’inizio dell’anno successivo, marciò contro Ioas l’esercito degli
Aramei. Essi vennero in Giuda e in Gerusalemme, sterminarono fra il popolo
tutti i capi e inviarono l’intero bottino al re di Damasco.
L’esercito degli Aramei era venuto con pochi uomini, ma il Signore mise
nelle loro mani un grande esercito, perché essi avevano abbandonato il
Signore Dio dei loro padri.
Gli Aramei fecero giustizia di Ioas. Quando furono partiti, lasciandolo
gravemente malato, i suoi ministri ordirono una congiura contro di lui per
vendicare il figlio del sacerdote Ioiada e lo uccisero nel suo letto. Così
egli morì e lo seppellirono nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei
re.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 88)
R. La bontà del Signore dura in eterno.
Un tempo, Signore, tu hai detto:
“Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide mio servo:
stabilirò per sempre la tua discendenza,
ti darò un trono che duri nei secoli. R.
Gli conserverò sempre la mia grazia,
la mia alleanza gli sarà fedele.
Stabilirò per sempre la sua discendenza,
il suo trono come i giorni del cielo. R.
Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge
e non seguiranno i miei decreti,
se violeranno i miei statuti
e non osserveranno i miei comandi,
punirò con la verga il loro peccato
e con flagelli la loro colpa. R.
Ma non gli toglierò la mia grazia
e alla mia fedeltà non verrò mai meno.
Non violerò la mia alleanza,
non muterò la mia promessa”. R.
CANTO AL VANGELO (cf. 2Cor 8,9)
R. Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo, da ricco che era, si fece povero,
per arricchire noi con la sua povertà.
R. Alleluia.
VANGELO (Mt 6,24-34)
Non affannatevi per il domani.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Nessuno può servire a due
padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro o preferirà l’uno e disprezzerà
l’altro: non potete servire a Dio e a mammóna.
Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete
o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la
vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei
granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più
di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora
sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito?
Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.
Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva
come uno di loro.
Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà
gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non
affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa
indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro
celeste infatti sa che ne avete bisogno.
Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi
saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il
domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena”.
Parola del Signore.
OMELIA
Che Cristo non abbia esitato a porre (anche se solo verbalmente) Dio e il
denaro uno di fianco all’altro, questo ci sbalordisce.
Eppure il Denaro (con la D maiuscola) è troppo spesso venerato come un
Dio. Lo si cerca, se ne è sedotti, stregati, lo si adula, lo si adora, per
esso si uccide, si fa la guerra e non ci si ferma se non ci conviene, ci
si vende per esso. E Cristo ci chiede di scegliere tra lui e il denaro.
Alcuni seguono Cristo, altri il denaro, ed altri immaginano che, per non
perdere nulla, potranno servire tutti e due nello stesso tempo.
Ma Cristo è categorico: “Non potete servire Dio e il denaro”.
Ciò mi ricorda un gruppo di universitari libanesi in visita ad un vecchio
saggio sulla montagna, pacifico e felice nella sua evidente povertà.
“Parlaci del denaro”, chiedono i giovani.
Il saggio sorride e dice: “Guardate attraverso il vetro della mia
finestra. Che cosa vedete?”.
“Il cielo, il sole, la montagna, gli alberi, la gente che passa…”.
Il saggio, allora, tende loro, un piccolo specchio e dice: “Guardate in
questo specchio. Che cosa vedete?”.
“I nostri volti, evidentemente”, rispondono i giovani, meravigliati.
Il saggio riprende lo specchio, vi toglie la lamina d’argento e lo porge
di nuovo ai suoi visitatori.
“Ed ora, che cosa vedete?”.
“Questo specchio non è che un vetro, dicono, non ci si vede più, ma si
vedono gli altri”.
Credo che abbiate capito come loro hanno capito.
PREGHIERA DELLA SERA
Madre santissima, intercedi per noi presso il Dio vivente. Tu fosti la
sposa di Giuseppe il giusto, che si occupò della sussistenza del Dio
Bambino e lo protesse dagli attacchi del male.
Prega colui che è chiamato terrore dei demoni di mantenerci in un totale
abbandono alla divina Provvidenza, di allontanare da noi il timore del
nemico e la paura di mancare del necessario, come dei figli non amati.
Santissima madre di Dio, dona ai nostri cuori la pace e la quiete dei
bambini.