I “Vinti” di Salvatore Maria Sergio: non solo casi giuridici, ma “personae”
Giu 18th, 2010 | Di cc | Categoria: Cronaca di NapoliNapoli: Sala Leopardi. Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III. Palazzo Reale. Un silenzio tombale, una sacralità diffusa, e trentaquattro opere, dipinti ad olio o acrilici, ognuna con un volto diverso, dietro cui si cela un caso giuridico. “Personae. Il volto dei vinti”: non una mostra d’arte qualsiasi, quella di Salvatore Maria Sergio, noto avvocato penalista e cofondatore nonché Segretario generale dell’Unione delle Camere penali Italiane, ma un voler dare spazio a coloro che, non solo nelle aule di un tribunale, ma nella vita di tutti i giorni, fanno i conti con una realtà spesso dura da accettare: il giudizio della società. Sono loro i veri protagonisti di questa mostra, anche se non hanno luogo né tempo, anche se non sono riconoscibili, grazie alla mano sapiente dell’artista, che non ama semplicemente ritrarli, ma dare ad ognuno di essi corpo con colori e tratti di chi, in quei volti, riscopre l’umanità. E’ per questo che quegli occhi hanno un’espressività che tocca l’animo umano. Non è lo stesso sguardo dell’ “Autoritratto”, opera alla quale si sente maggiormente legato l’artista, in cui negli occhi vi è ancora la luce di chi non è stato invecchiato dalle tante tragedie umane a cui ha assistito. In esso si legge la capacità di un uomo che è saputo andare oltre alla sua professione: per lui non sono accusati, indagati, giudicati o condannati, ma semplicemente uomini e donne: persone senza speranza, fragili, impotenti, deboli. E’ la lungimiranza di un uomo che “vuole essere libero, non al servizio dei clienti” – come dichiara in un’intervista.
La forte personalità dell’artista si evince dalla presenza, in sala, di vari vari amici ed estimatori della sua arte, quali: il Primo presidente della Corte d’appello Antonio Buonaiuto e Domenico Falco, vice presidente dell’Ordine Giornalisti, neoletto all’unanimità per
l’ elevata onestà morale ed intellettuale, nonché degli avvocati: Patrizia Antonini, Guido Belmonte, Amerigo e Marcello Crispo, Eugenio Cricrì e Corrado Lanzara (Consiglio Nazionale Forense), Arturo Frojo (Consiglio dell’Ordine Forense), Luigi Iossa, Annamaria Scarpa e Pasquale Valentino. Non meno sentita è stata la presenza del Senatore Antonio Rastrelli e di Antonio Maresca, Sostituto procuratore generale della Repubblica; di vari esponenti nel mondo dell’editoria o della stampa, quali l’editore Tullio Pironti, lo scrittore Enzo Manzoni, il poeta Ettore Capuano, i giornalisti Benedetta De Falco ed Ernesto Filosofo; di maestri d’arte, come Antonio Buhne e Armando De Stefano, al quale Salvatore Maria Sergio ha dedicato una calorosa accoglienza, Giuseppe Antonello Leone e Vincenzo Rizzo, o di critici d’arte, quali Nino D’Antonio e Maurizio Vitiello. Da non dimenticare i professori: l’architetto Enrico Bonifiglio, Aurora Cacòpardo, Carlo del Preite, Umberto Franzese, Tommaso Gambini, Maria Lancuba, Lorella Starita e Guglielmo Wurtzburger nonché Salvatore Maffei, Marina Ricci e Margherita Simonelli, Rosanna Trinchillo.