La Parola di oggi

Giu 16th, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
17 giugno 2010
Giovedì
S. Gregorio Barbarigo - XI settimana del tempo ordinario (C) - III

PREGHIERA DEL MATTINO
Della preghiera ebraica degli orfani tu hai fatto la preghiera dei figli
che hanno ricevuto lo spirito di adozione che ci spinge a dire: “Abbà,
Padre”.
Padre nostro, tutta la preghiera è in queste parole, se possiamo, per tua
grazia, pronunciarle in verità.
Eccoci figli totalmente fiduciosi nella bontà senza limiti,
nell’onnipotenza dell’amore di colui che ci ha dimostrato, dandoci suo
Figlio, di essere Padre, nostro Padre, il nostro unico Padre che non può
dare se non cose buone ai suoi figli.

PRIMA LETTURA (Sir 48,1-14)
Elia fu assunto in un turbine di fuoco ed Eliseo fu pieno del suo spirito.
Dal libro del Siracide
Sorse Elia profeta, simile al fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola.
Egli fece venire su di loro la carestia e con zelo li ridusse a pochi.
Per comando del Signore chiuse il cielo, fece scendere così tre volte il
fuoco.
Come ti rendesti famoso, Elia, con i prodigi!
E chi può vantarsi di esserti uguale?
Risvegliasti un defunto dalla morte e dagli inferi, per comando
dell’Altissimo; tu che spingesti re alla rovina, uomini gloriosi dal loro
letto.
Sentisti sul Sinai rimproveri, sull’Oreb sentenze di vendetta.
Ungesti re come vindici e profeti come tuoi successori.
Fosti assunto in un turbine di fuoco su un carro di cavalli di fuoco,
designato a rimproverare i tempi futuri per placare l’ira prima che
divampi, per ricondurre il cuore dei padri verso i figli e ristabilire le
tribù di Giacobbe.
Beati coloro che ti videro e che si sono addormentati nell’amore!
Perché anche noi vivremo certamente.
Appena Elia fu avvolto dal turbine, Eliseo fu pieno del suo spirito;
durante la sua vita non tremò davanti ai potenti e nessuno riuscì a
dominarlo.
Nulla fu troppo grande per lui; nel sepolcro il suo corpo profetizzò.
Nella sua vita compì prodigi e dopo la morte meravigliose furono le sue
opere.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 96)
R. Gioite, giusti, nel Signore.
Il Signore regna, esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sono la base del suo trono. R.
Davanti a lui cammina il fuoco
e brucia tutt’intorno i suoi nemici.
Le sue folgori rischiarano il mondo:
vede e sussulta la terra. R.
I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
I cieli annunziano la sua giustizia
e tutti i popoli contemplano la sua gloria. R.
Siano confusi tutti gli adoratori di statue
e chi si gloria dei propri idoli.
Si prostrino a lui tutti gli dei! R.

CANTO AL VANGELO (Rm 8,15)
R. Alleluia, alleluia.
Abbiamo ricevuto uno spirito da figli adottivi
per mezzo del quale gridiamo: “Abbà, Padre!”.
R. Alleluia.

VANGELO (Mt 6,7-15)
Pregate dunque così.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Pregando non sprecate parole
come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non
siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete
bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome;
venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro
celeste perdonerà anche voi; ma se voi non perdonerete agli uomini,
neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe”.
Parola del Signore.

OMELIA
Il “Pater”, la cui prima parte riguarda Dio e la seconda noi, condensa
tutte le preghiere passate, presenti e future, e il “fiat” riassume tutto
l’atteggiamento cristiano nei confronti della vita.
Chiedendo a Dio che sia fatta la sua volontà, dovremmo comprendere che
questa volontà non può essere fatta nell’astratto, o unicamente attraverso
l’opera degli altri. Deve essere fatta da noi, in ognuno di noi, con
ognuno di noi.
Noi tutti desideriamo che Dio esaudisca i nostri desideri. Vorremmo
dirgli: “Signore, sia fatta la mia volontà. Digiunerò, ti accenderò delle
candele, farò delle novene, farò l’elemosina, farò qualunque cosa, purché
tu esaudisca le mie preghiere. Tu hai detto, fra l’altro, che tutto ciò
che domanderemo nel tuo nome ci sarà accordato. Allora?”.
Allora noi dimentichiamo che pregare o domandare nel nome di Gesù, è
innanzi tutto pregare per avere un cuore simile al suo, affinché sia nella
gioia, come nelle prove più grandi, nelle sofferenze più atroci e anche
nell’avvicinarsi della morte, possiamo dire con la stessa fiducia
infinita, con lo stesso amore infinito: “Sia fatta la tua volontà”. Che
fortuna per noi avere un Dio chiamato Padre. Egli ci ama infinitamente,
sa tutto e può tutto. Può dunque soddisfare le mie richieste, se il suo
cuore paterno e la sua scienza divina vedono che ciò corrisponde al mio
bene, cioè alla mia felicità.
Il mio amore verso me stesso consiste nell’avere fiducia in lui, poiché
non posso immaginare un cuore più tenero e caldo per proteggermi, capirmi
e rendermi felice. Quando avremo capito questa preghiera, quando essa
diverrà parte integrante della nostra vita, sapremo, non solo per mezzo
della ragione, ma con tutto il nostro essere, che Dio ci esaudisce sempre,
anche se non sempre afferriamo il modo in cui egli si prende cura di noi.
Un malato chiede la salute ed ecco che Dio gli manda la pazienza. Noi
chiediamo ciò che ci piace ed egli ci manda ciò di cui abbiamo bisogno.

PREGHIERA DELLA SERA
Sii benedetto, Signore, tu che hai purificato la casa di tuo Padre per
farne una casa di preghiera. L’amore di questa casa invisibile diventi il
nostro tormento, il suo zelo ci divori. Che possiamo dire come Davide:
“Non mi riposerò fino a quando non abbia costruito una casa al Signore”.
Non avremo riposo umano finché non avremo fatto del nostro cuore una casa
in cui il Signore venga a stabilirsi con un dialogo intimo e costante,
come la lode che non cessava mai nel tempio.

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