Il Napoli sotto la cura Donadoni perde altri pezzi: fuori anche Rinaudo ma ritorna Mannini
Mar 18th, 2009 | Di cc | Categoria: Calcio, SportDaniele Mannini potrà giocare la prossima e delicata partita contro il Milan. Il Tas, Tribunale d’arbitrato sportivo, di Losanna ha «sospeso a titolo temporaneo» la squalifica di un anno.
Per il momento ha vinto la posizione della Federcalcio, che aveva ritenuto la squalifica sproporzionata rispetto al “peccato” commesso. Ieri la corte elvetica ha congelato le sospensioni, imposte nel mese di gennaio. Infatti il Tas ha sospeso temporaneamente le squalifiche sulla base del ricorso presentato dall’Assocalciatori italiana, in particolar modo per via delle nuove prove fornite a sostegno della posizione di Mannini e Possanzini. Il Tas dovrà ora stabilire se i nuovi elementi presentati dall’Aic possano essere considerati. Nel caso in cui le prove dovessero essere accettate dalla corte di Losanna, il procedimento a carico dei giocatori verrebbe riaperto. Le squalifiche inflitte dal Tas erano scaturite da un ricorso dell’agenzia mondiale antidoping, la Wada, contro federcalcio, Coni, Assocalciatori e contro i due giocatori.
Donadoni nella sua prima apparizione sulla panchina azzurra ha raccolto il suo primo punto contro la Reggina.
La formazione partenopea ha comunque dimostrato molti aspetti positivi e prma di tornare al lavoro il tecnico bergamasco ha dato una giornata di riposo per recuperare. Da domani a Castelvolturno si torna al lavoro per preparare la sfida con il Milan. Saranno da verificare le condizioni di Vitale, il giovane terzino è fermo per un problema muscolare e Datolo, le cui condizioni fisiche restano ancora precarie. Contro i rossoneri è certa intanto l’assenza di Aronica, che sarà squalificato. Per questo motivo Donadoni avrà già un bel da fare per ridisegnare la difesa a causa delle tante assenze. La lista di uomini bloccati in infermeria si allunga. Donadoni deve fare i conti con i tanti infortuni e con le squalifiche in vista dell’incontro di domenica sera al San Paolo contro il Milan. Oltre a Iezzo, Maggio, Gargano e Vitale l’allenatore perde anche Rinaudo per una varicella e Aronica squalificato dal giudice sportivo per un turno. Per domenica, dunque, poca scelta. Cannavaro, Santacroce e Contini e poi uno tra Grava e Montervino. Iezzo e Vitale in recupero Il tecnico ha concesso un giorno di riposo ai suoi che domani torneranno al lavoro per preparare la sfida con il Milan.
NAPOLI MILAN DA AMARCORD
Napoli-Milan, un vuoto dal passato. «A marzo senza traguardi», la traduzione in un presente depresso di un passato di storia pallonara. Un decennio di sfide a cavallo degli Anni 90, un glorioso elenco di testa a testa tra Maradona e gli olandesi, tra Bianchi e Sacchi, di scudetti conquistati per una monetina in testa, o per rimonte al limite dell’illazione («Se lo sono venduti»). E i nomi tornano sempre come un riverbero infinito della sfida, ma sono, appunto, solo un aggiornamento in tono minore. Perchè Napoli-Milan, domenica sera, rischia, in mancanza d’altro, di rimbalzare sui giornali come il duello Ancelotti-Donadoni. Generazione Sacchi al potere, i suoi pupilli contro. Uno, allenatore in campo di quel Milan e primo discepolo a seguire il maestro: fu il suo vice in Nazionale ai Mondiali del ‘94, poi si mise in proprio. L’altro, «prodotto» sacchiano pure lui, ma clone caratteriale di Ottavio Bianchi, bergamasco chiuso e rigido, dalla provincia alla Nazionale, ad una capitale del pallone. In C-1 al Lecco, settembre 2001, Donadoni vedeva già lontano: «Il calcio è il prato. Il resto, il brutto, il commercio, i soldi facili sono il male necessario, però isolabile. A me piace morire di fatica. Penso a Trapattoni, alla carriera che ha fatto dopo essere stato un signor giocatore». Il passato, appunto. Il Trap ha appena compiuto 70 anni, e 21 anni fa Donadoni e Ancelotti erano al San Paolo a strappare lo scudetto ad una città immobile. In campo tutti e due quel primo maggio ‘88, per il 2-3 del leggendario sorpasso dopo 50 domeniche da capolista del Napoli. Eccolo il vero Napoli-Milan, marchio registrato nei ricordi, «la finale del mondo» come la descrisse Maradona entrando in campo. Valevano ancora, allora, i segni: il giorno prima San Gennaro non aveva fatto il miracolo e il lotto aveva estratto dalla ruota di Napoli i numeri del nefasto presagio: 17 e 90…
Il passato è così, capace di immergere nella nostalgia una sfida che oggi è senza troppi perchè. Le statistiche, poi, non s’aspettano clamorose sorprese: Donadoni, per tre volte avversario, ha già sconfitto Ancelotti con il Livorno. E il Napoli, nel frattempo, s’è fabbricato nuovi ricordi: appena l’anno scorso, a maggio, il 3-1 della squadra di Reja aveva portato via un pezzo di Champions al Milan. Soddisfazioni che il Napoli s’era già tolto comunque, fin dagli inizi dell’epopea berlusconiana: aprile 1987, Maradona segna il gol che regala il successo agli azzurri e spiana la strada al primo scudetto. Nel 1988, a ottobre, Maradona con un pallonetto dai 40 metri di testa apre una storica goleada, 4-1. E poi ci sono gli anni 90 con il maggio (1994) di Di Canio, che firma (1-0) l’unica sconfitta stagionale del Milan. Domenica sera sarà la 61esima sfida a Napoli, e Donadoni parte con un minimo vantaggio storico: 22 vittorie, 17 pareggi e 21 sconfitte. Peccato che il Napoli non vinca da dieci giornate, e che il Milan non abbia più velleità di classifica. Un vuoto, dal passato.
bellissimo