Berlusconi: è il governo della gente

Giu 15th, 2010 | Di cc | Categoria: Politica

“La sinistra continua a ripetere come un mantra che il premier italiano controlla tutte le reti televisive. La verità è che tutti i talk show politici della tv pubblica, tranne uno, sono schierati in modo pregiudiziale contro il governo”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ai microfoni di “Forzasilvio.it”, network ufficiale su internet dei sostenitori del PdL, che ha inaugurato la rubrica “Silvio risponde”, iniziativa coordinata dal deputato Antonio Palmieri per creare un filo diretto con militanti e semplici cittadini.  Berlusconi ha dichiarato che anche nelle reti del gruppo da lui fondato, in cui vige la regola della “neutralità” e del sistema mediatico “super partes”, “c’è solo Emilio Fede, ultimo dei moicani”, che fa il “tifo” per lui.  Per apparire in Tv, al premier non resta quindi che “la conferenza stampa di fine anno o uno o due talk show dove i temi sono scelti da altri e i tempi sono inefficaci”. In ogni caso la comunicazione, per il presidente del Consiglio, diviene impossibile “nei pollai allestiti dalle trasmissioni dove si fa solo diffamazione a vantaggio della classe politica di sinistra”. A chi lo invitava ad comparire dinanzi le telecamere, Berlusconi ha ricordato che “per impedirgli di apparire in tv la sinistra, tra l’altro, si è inventata la legge sulla cosiddetta ‘par condicio’ che impone a chi rappresenta un partito che raccoglie il 40 per cento dei voti di poter parlare con lo stesso minutaggio di chi guida un partito dello 0,3”.  Alla voglia di informazione dei suoi sostenitori, il presidente del Consiglio ha suggerito di leggere il volume prodotto dal Pdl, con all’interno tutti i risultati raggiunti dall’esecutivo nel corso dei primi due anni di governo. “Stare tra la gente, parlare e ascoltare tutti” è ciò che realmente interessa al Premier che, ha ricordato, al confronto popolare “non sa proprio rinunciare” sebbene, dopo l’attentato del 13 dicembre, “gli agenti preposti alla mia sicurezza volevano impedirmelo”. Il premier ha dichiarato che ad accelerare la sua guarigione a seguito di quell’aggressione “sono state le dimostrazioni d’affetto ricevute. Un leader politico - ha specificato - se vuole interpretare veramente le aspirazioni del popolo che rappresenta non può vivere in una torre d’avorio. Per questo tentano di dire che faccio del populismo, io ritengo di fare l’interesse della gente”. Berlusconi ha poi asserito di non aver “mai avuto grande considerazione per i professionisti della politica che non hanno un mestiere alle spalle”. E ha spiegato di preferire “chi viene dalla trincea del lavoro o coloro che si impegnano quando ne sentono il desiderio e l’urgenza per completare in Parlamento e nel governo le buone azioni per il proprio Paese iniziate con il lavoro in un’azienda, in uno studio professionale o in altri settori”.  Tra le domande ricevute dai cittadini, trova spazio anche il suggerimento di valutare l’imparzialità dei giudici attraverso lo Iat (Implicit association test). “Nessun test sull’imparzialità per i magistrati”, ha risposto il presidente, perché “la mia esperienza dimostra che questi giudici sono perfettamente consapevoli e sanno ciò che vogliono. Il loro obiettivo è quello di rovesciare per via giudiziaria il risultato elettorale, il voto degli italiani. Non solo, quando una legge votata dalla maggioranza non è da loro condivisa impugnano la legge la portano davanti la Corte costituzionale e ne ottengono l’abrogazione e questo la sinistra lo chiama rispetto delle regole”.  Per Berlusconi, questo, “è l’esatto contrario, è la negazione della democrazia, un’anomalia grave che non va confusa con la grande maggioranza dei magistrati che sono persone per bene. Serve una grande riforma della giustizia, a cui stiamo lavorando e che è ormai vicina”.  Dopo aver esposto il progetto dell’Università del pensiero liberale, “che sto organizzando a Milano che non sarà un’università di partito ma un centro studi nel quale incontrare i protagonisti della politica”, il Presidente del Consiglio ha concluso invitando chiunque condivida la passione per il progetto e gli obiettivi del Pdl di iscriversi al sito e di “non indugiare perché non c’è nulla di strano nel desiderio di impegnarsi in politica”.

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