Bagnoli: parlano le vittime al maxiprocesso Eternit
Giu 15th, 2010 | Di cc | Categoria: Cronaca di Napoli
Al maxiprocesso di Torino contro la multinazionale dell’amianto Eternit, accusata di disastro doloso e omissione volontaria di cautele, ieri si è parlato finalmente della filiale napoletana di Bagnoli. Vittime e testimoni, infatti, si sono succeduti in udienza al fine di far luce su una vicenda celata per troppo tempo. Secondo le indagini, infatti, sono circa 573 le persone che dagli anni ’30 ad oggi si sono ammalate a causa del contatto con il minerale dannoso e circa 430 di esse sono decedute. La filiale Eternit di Bagnoli, una delle più grandi con i suoi 150.000 metri cubi, conteneva al suo interno anche degli appartamenti in cui quadri e dirigenti vivevano con le loro famiglie. Uno degli ex operai ascoltati, Bruno Carnevalis, soffre ormai da più di trent’anni di asbestosi. La stessa malattia ha colpito l’altro testimone, Luigi Falco, il quale ha raccontato che anche suo padre perse la vita a causa dell’asbestosi negli anni ’60, dopo aver lavorato per anni nel medesimo stabilimento. Racconta un altro testimone che addirittura una signora, che abitava a 800 metri di distanza dalle fabbriche, ha perso la vita nonostante non avesse mai lavorato all’Eternit. Inoltre, tra le varie testimonianze, sono emerse diagnosi superficiali da parte di medici, mascherine inutilizzabili dopo due ore, tute da lavoro impregnate di amianto che venivano portate a casa degli operai e l’enorme quantità di polvere nociva che, oltre a permeare lo stabilimento, si diffondeva per l’intero quartiere: non sono poche, infatti, le persone che, nella zona della Fontana di Cavalleggeri, hanno perso la vita a causa dell’amianto che inquinava l’aria. Intanto è già arrivato ad oltre 6.000 il numero di richieste di costituzione di parte civile al maxiprocesso e continuano a susseguirsi, nelle varie udienze, testimonianze di tragedie provenienti da quasi tutte le filiali Eternit del Paese .
Rita Marsico