La Parola di oggi

Giu 13th, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
14 giugno 2010
Lunedì
S. Eliseo - XI settimana del tempo ordinario (C) - III

PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, tu non sei venuto per abolire ma per portare a compimento. Il Dio
dei nostri padri ci ha educati per secoli, insegnandoci a non vendicarci
rispondendo al male con un male più grande.
Ma alla fine di questo tempo, tu vuoi insegnarci a sopprimere il male
prendendolo su noi stessi, come tu stesso hai fatto, rispondendo al male
con il bene, per mezzo di un eccesso di bene che aspira il male e lo
trasforma. Benedici, Signore, coloro che sono eccessivi nel bene, affinché
il loro atteggiamento cambi il cuore di quelli che li circondano e ci
ricordi le esigenze del tuo Vangelo.

PRIMA LETTURA (1Re 21,1-16)
Nabot venne lapidato e morì, e Acab si impadronì della sua vigna.
Dal primo libro dei Re
In quel tempo, Nabot di Izreel possedeva una vigna vicino al palazzo di
Acab re di Samaria.
Acab disse a Nabot: “Cedimi la tua vigna; siccome è vicina alla mia casa,
ne farei un orto. In cambio ti darò una vigna migliore oppure, se
preferisci, te la pagherò in denaro il prezzo che vale”. Nabot rispose ad
Acab: “Mi guardi il Signore dal cederti l’eredità dei miei padri”.
Acab se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le parole dettegli da
Nabot di Izreel, che aveva affermato: “Non ti cederò l’eredità dei miei
padri”. Si coricò sul letto, si girò verso la parete e non volle mangiare.
Entrò da lui la moglie Gezabele e gli domandò: “Perché mai il tuo spirito
è tanto amareggiato e perché non vuoi mangiare?”.
Le rispose: “Perché ho detto a Nabot di Izreel: Cedimi la tua vigna per
denaro o, se preferisci, ti darò un’altra vigna ed egli mi ha risposto:
Non cederò la mia vigna!”. Allora sua moglie Gezabele gli disse: “Tu ora
eserciti il regno su Israele? Alzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te
la darò io la vigna di Nabot di Izreel!”.
Essa scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con il suo sigillo,
quindi le spedì agli anziani e ai capi, che abitavano nella città di
Nabot. Nelle lettere scrisse: “Bandite un digiuno e fate sedere Nabot in
prima fila tra il popolo. Di fronte a lui fate sedere due uomini iniqui,
i quali l’accusino dicendo: Hai maledetto Dio e il re! Quindi conducetelo
fuori e lapidatelo ed egli muoia”.
Gli uomini della città di Nabot, gli anziani e i capi che abitavano nella
sua città, fecero come aveva ordinato loro Gezabele, ossia come era
scritto nelle lettere che aveva loro spedite. Bandirono il digiuno e
fecero sedere Nabot in prima fila tra il popolo.
Vennero due uomini iniqui, che si sedettero di fronte a lui. Costoro
accusarono Nabot davanti al popolo affermando: “Nabot ha maledetto Dio e
il re”. Lo condussero fuori della città e lo uccisero lapidandolo. Quindi
mandarono a dire a Gezabele: “Nabot è stato lapidato ed è morto”.
Appena sentì che Nabot era stato lapidato e che era morto, disse ad Acab:
“Su, impadronisciti della vigna di Nabot di Izreel, il quale ha rifiutato
di vendertela, perché Nabot non vive più, è morto”.
Quando sentì che Nabot era morto, Acab si mosse per scendere nella vigna
di Nabot di Izreel a prenderla in possesso.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 5)
R. Sii attento, Signore, al mio lamento.
Porgi l’orecchio, Signore, alle mie parole:
intendi il mio lamento.
Ascolta la voce del mio grido, o mio re e mio Dio,
perché ti prego, Signore. R.
Tu non sei un Dio che si compiace del male;
presso di te il malvagio non trova dimora;
gli stolti non sostengono il tuo sguardo. R.
Tu detesti chi fa il male,
fai perire i bugiardi.
Il Signore detesta sanguinari e ingannatori. R.

CANTO AL VANGELO (Mt 11,28-29)
R. Alleluia, alleluia.
Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi,
e io vi ristorerò, dice il Signore;
imparate da me che sono mite e umile di cuore.
R. Alleluia.

VANGELO (Mt 5,38-42)
Io vi dico di non opporvi al malvagio.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Avete inteso che fu detto:
Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al
malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche
l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu
lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu
fanne con lui due. Da’ a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito
non volgere le spalle”.
Parola del Signore.

OMELIA
Occhio per occhio e dente per dente.
Che questo motto dell’antica legge sia vissuto nella luce della grazia di
Cristo.
Occhio per occhio e dente per dente! Sì, ma nel regno dell’amore.
Ama come Cristo ti ha amato!
Ama il tuo nemico come Cristo ti ha e lo ha amato!
Ama, occhio per occhio e dente per dente!

PREGHIERA DELLA SERA
Insegnaci, Signore, l’autentica non-violenza del Vangelo, che è violenza
dell’amore.
Fa’ che arrestiamo il male e facciamo violenza prendendolo su di noi
stessi, come una spugna che assorbe l’acqua; che fermiamo la scalata del
male per mezzo dello sbarramento della nostra offerta. Come lo schiaffo
ricevuto da Gesù. E come la sua domanda, che è un modo di porgere l’altra
guancia, cioè di risvegliare ciò che vi è di buono nell’altro: “Perché mi
colpisci?”. Perciò non vi è altra risposta che la nostra compassione.

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