SCOPPIA SERBATOIO CHIMICO: MUORE DOPO VOLO 50 METRI

Giu 10th, 2010 | Di cc | Categoria: Ambiente

Un volo di cinquantina di metri, un corpo che si schianta contro uno dei tanti serbatoi dell’azienda. Come in un film dell’horror e’ morto nel pomeriggio Cosimo Manfreda, di 40 anni, che insieme con alcuni colleghi stava facendo lavori di saldatura in una cisterna contenente acque reflue e cloroformio. Per cause non accertate il coperchio del serbatoio e’ scoppiato, causando il volo mortale dell’operaio e ferendo altre quattro persone. Una morte atroce soprattutto perche’, come ha ricordato il governatore pugliese, Nichi Vendola, il gigante farmaceutico Sanofi Aventis, a Brindisi, ha una ”fabbrica considerata all’avanguardia per la capacit… produttiva legata alle attivit… di ricerca e innovazione”. Manfreda lascia moglie e due figli. Era dipendente dell’azienda brindisina appaltatrice Cof; tre suoi colleghi (Antonio Colella, Gianfranco Branca e Antonio Mangione) hanno riportato gravi ustioni. Un quarto lavoratore, il capoturno della Sanofi Aventis Giancarlo Guidotti, e’ stato dimesso dopo essere stato medicato in ospedale. Il Comune, per voce del vicesindaco, Mauro D’Attis, riportando informazioni dei vigili del fuoco, ha prontamente escluso ogni effetto inquinante sia in atmosfera sia al suolo, compreso l’interno dello stabilimento. Tecnici dell’Arpa Puglia (Agenzia regionale per l’ambiente), comunque, hanno proceduto a compiere vari accertamenti. Lo stabilimento Sanofi-Aventis di Brindisi produce diversi principi attivi farmaceutici, in particolare nel settore dell’antibiotico-terapia. Sorge su di un’area di circa 150 mila metri quadrati ed e’ diventato progressivamente un centro multidisciplinare di Biotecnologie, dedicato non solo alla produzione di principi attivi farmaceutici ma anche allo sviluppo di nuove molecole farmacologicamente attive e dei relativi processi. Dispone di tre impianti chimici (di cui uno completamente automatizzato), un impianto per il recupero di solventi, un ossidatore termico e cinque laboratori biotecnologici multidisciplinari, in aggiunta a un impianto pilota di fermentazione e a quello industriale. Tra le ipotesi piu’ accreditate e’ che lo scoppio sia avvenuto per l’altra temperatura che si e’ determinata nel serbatoio mentre erano in corso le saldature. La pressione che ne e’ derivata ha fatto saltare il coperchio, come il tappo di uno spumante, scaraventando lontano Manfreda e ustionando, per la fiammata che si e’ creata, i suoi colleghi. Uno dei tre, il piu’ grave, e’ ricoverato in terapia intensiva del centro grandi ustionati di Brindisi. Gli altri due sono nel reparto sub-intensivo. Oltre a polizia e carabinieri un sopralluogo e’ stato fatto dal sostituto procuratore della Repubblica di Brindisi Pierpaolo Montinaro. In una nota la societa’ Sanofi-Aventis, nell’esprimere cordoglio alla famiglia della vittima e vicinanza a quelle dei feriti, sottolinea che le procedure di emergenza sono scattate subito e alle persone coinvolte e’ stato prestato immediato soccorso. Domani il sito Sanofi-Aventis di Brindisi fermera’ la produzione in segno di lutto. ”La rapida applicazione dei piani di emergenza - e’ detto in una nota - ha consentito, subito dopo il grave incidente, la messa in sicurezza dell’area interessata”. ”Faremo tutto il possibile - dichiara nella nota l’amministratore delegato di Sanofi-Aventis Italia, Daniel Lapeyre - per comprendere le cause di questo incidente, perche’ la sicurezza dei nostri dipendenti e’ per noi una priorita’ assoluta. Lo stabilimento di Brindisi rappresenta un centro di eccellenza - conclude - ed e’ considerato un sito all’avanguardia sia per tecnologia produttiva sia per ricerca e innovazione”. (ANSA).

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