La Parola di oggi
Giu 8th, 2010 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
9 giugno 2010
Mercoledì
S. Efrem (mf) - X settimana del tempo ordinario (C) - II
PREGHIERA DEL MATTINO
L’antica legge è stata scritta sulla dura pietra dal dito di Dio. La nuova
legge è stata tracciata nella mobile sabbia dal dito di Gesù, misericordia
del Padre, quando la prima legge condannava la donna adultera. E non è in
lettere di pietra che tu hai infuso in noi il tuo Spirito Santo, ma l’hai
deposto in lettere di fuoco che gemeranno tutt’oggi verso il Padre. In
nostro nome, con o senza di noi, tanto egli ci ama. Sii benedetto,
Signore, per un tale peso di gloria nei nostri vasi di terra.
PRIMA LETTURA (1Re 18,20-39)
Questo popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro
cuore.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul
monte Carmelo. Elia si accostò a tutto il popolo e disse: “Fino a quando
zoppicherete da entrambi i piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se
invece lo è Baal, seguite lui!”. Il popolo non gli rispose nulla.
Elia aggiunse al popolo: “Sono rimasto solo, come profeta del Signore,
mentre i profeti di Baal, sono quattrocentocinquanta. Dateci due
giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna
senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l’altro giovenco e lo porrò sulla
legna senza appiccarvi il fuoco. Voi invocherete il nome del vostro dio
e io invocherò quello del Signore. La divinità che risponderà concedendo
il fuoco è Dio!”. Tutto il popolo rispose: “La proposta è buona!”.
Elia disse ai profeti di Baal: “Sceglietevi il giovenco e cominciate voi
perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro dio, ma senza
appiccare il fuoco”. Quelli presero il giovenco, lo prepararono e
invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando:
“Baal, rispondici!”. Ma non si sentiva un alito, né una risposta. Quelli
continuavano a saltare intorno all’altare che avevano eretto. Essendo già
mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: “Gridate con voce
più alta, perché certo egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure
indaffarato o in viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà”.
Gridarono a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il loro costume,
con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. Passato il
mezzogiorno, quelli ancora agivano da invasati ed era venuto il momento
in cui si sogliono offrire i sacrifici, ma non si sentiva alcuna voce né
una risposta né un segno di attenzione.
Elia disse a tutto il popolo: “Avvicinatevi!”. Tutti si avvicinarono. Si
sistemò di nuovo l’altare del Signore che era stato demolito.
Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei discendenti
di Giacobbe, al quale il Signore aveva detto: “Israele sarà il tuo nome”.
Con le pietre eresse un altare al Signore; scavò intorno un canaletto,
capace di contenere due misure di seme. Dispose la legna, squartò il
giovenco e lo pose sulla legna. Quindi disse: “Riempite quattro brocche
d’acqua e versatele sull’olocausto e sulla legna!”. Ed essi lo fecero.
Egli disse “Fatelo di nuovo!”. Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora:
“Per la terza volta!”. Lo fecero per la terza volta. L’acqua scorreva
intorno all’altare; anche il canaletto si riempì d’acqua.
Al momento dell’offerta si avvicinò il profeta Elia e disse: “Signore, Dio
di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in
Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo
comando. Rispondimi, Signore, rispondimi e questo popolo sappia che tu sei
il Signore Dio e che converti il loro cuore!”.
Cadde il fuoco del Signore e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e
la cenere, prosciugando l’acqua del canaletto.
A tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono:
“Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!”.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 15)
R. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto a Dio: “Sei tu il mio Signore,
senza di te non ho alcun bene”. R.
Si affrettino altri a costruire idoli:
io non spanderò le loro libazioni di sangue
né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi. R.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare. R.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. R.
CANTO AL VANGELO (Sal 25,4.5)
R. Alleluia, alleluia.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri:
in te ho sempre sperato.
R. Alleluia.
VANGELO (Mt 5,17-19)
Non sono venuto per abolire, ma per dar compimento.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Non pensate che io sia
venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire, ma
per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo
e la terra non passerà dalla Legge neppure un iota o un segno, senza che
tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti,
anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato
minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli
uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli”.
Parola del Signore.
OMELIA
Non è facile seguire Gesù. Per lui (e quindi per noi) la legge è stata
stabilita per la nostra felicità. Ciò non piace agli uomini d’oggi, che
credono di sapere meglio del loro Creatore ciò che è bene per loro. Come
i malati, che si credono più informati del loro medico sul trattamento più
adatto al loro caso, o i bambini, che pensano di avere più esperienza
educativa dei loro genitori.
Tanto Gesù è tenero verso i peccatori, quanto è intransigente verso il
peccato. È quello che ci ricorda senza sosta il papa Giovanni Paolo II,
percorrendo il mondo.
In ogni tempo gli uomini hanno voluto rimodellare il Vangelo secondo i
loro desideri. E di qui il proliferare di sette. Si elimina tutto ciò che
dà fastidio. Rileggiamo per esempio il discorso che tenne Paolo al
governatore romano Felice(At 24,24-25). Felice mandò a chiamare Paolo per
udirlo parlare della fede in Gesù Cristo. Ma siccome Paolo parlava di
giustizia, di temperanza, di giudizio finale, Felice ebbe paura, e lo
mandò via promettendo di richiamarlo più tardi, cosa che, naturalmente,
si guardò bene dal fare.
Così molte persone sono infastidite quando un discorso tocca gli argomenti
della continenza, del digiuno, del perdono, della giustizia o altro
ancora. Essi lasciano la chiesa e trovano mille scuse per non rimettervi
più piede. Ma in fondo a se stessi, nel profondo della loro solitudine,
non hanno paura?
Siamo obiettivi: non c’è un Vangelo per i padroni e un altro per gli
schiavi, un Vangelo per i ricchi e un altro per i poveri. Come non
potranno mai esserci molti soli a brillare secondo le esigenze di ognuno.
Certamente non è facile seguire Cristo. Eppure, egli ci ha detto:
“Prendete il mio giogo sopra di voi… Il mio giogo infatti è dolce e il
mio carico leggero” (Mt 11,29-30). Se il Signore l’ha pesato, fidiamoci
di lui. Egli conosce i limiti delle nostre forze. Inoltre, tutti quelli
che hanno seguito la sua legge con amore sono stati felici quaggiù… e
“lassù”…
PREGHIERA DELLA SERA
Da una colonna di nubi, tu parlavi a Mosè. E questa sera mi ricordo che
tu mi hai parlato all’alba nelle tenebre come nella sua ammirabile luce,
tu mi hai parlato ad ogni ora del giorno, in ogni attimo della mia vita,
tu mi hai parlato come alla fanciulla del Cantico. Ma spesso non sono
stato là dove tu mi aspettavi: ero altrove.
Perdonami di essere così poco invaghito di un innamorato così paziente,
così pronto a offrirsi senza aspettarsi nulla in cambio.