Napoli: falso allarme rifiuti, partono le indagini
Giu 4th, 2010 | Di cc | Categoria: MunicipalitàNonostante l’emergenza rifiuti non interessi più la città di Napoli e nonostante il ciclo di smaltimento degli stessi funzioni regolarmente, non sono pochi, tra cittadini e consiglieri locali, che da qualche mese notano un accumulo di rifiuti per le strade e sui marciapiedi, molto simile a quello che si verificò, oltre due anni fa, durante la grave emergenza rifiuti che colpì soprattutto l’area occidentale della città. Nello stesso tempo, numerose sono le denunce giunte dalla Asìa ai vari comandi locali dei carabinieri per la scomparsa di cassonetti. Negli ultimi due mesi, infatti, circa 200 sono state le denunce per i territori di Soccavo, soprattutto per la scomparsa e gli incendi dei cassonetti in via Montevergine e via Antonino Pio, e di Pianura, dove la vicenda riguarda via Padula, via Provinciale e C. so Duca D’Aosta. Ma il fenomeno si è esteso a macchia d’olio fino ad interessare via Brin e la periferia est della città. A seguito delle denunce, è scattata l’inchiesta da parte della compagnia dei carabinieri del Rione Traiano che ha individuato una pista principale: la scomparsa dei cassonetti non sarebbe oggetto di vandalismi o bravate, ma di un disegno volto all’ottenimento di guadagni. Coinvolte, infatti, sarebbero le società dalle quali l’Asìa acquista i cassonetti (parliamo di ben 300 euro a cassonetto), oppure le ditte che effettuano, in subappalto, la rimozione di rifiuti in caso di emergenza, attraverso un ruolo di supplenza. In questi casi, dunque, provocando una falsa emergenza rifiuti, i guadagni sarebbero assicurati. La vicenda, da alcuni giorni, è anche al vaglio degli inquirenti, che stanno raccogliendo testimonianze, esposti e dichiarazioni delle associazioni civiche, al fine di far luce su una vicenda che sta ledendo, non solo il lavoro di amministratori tecnici impegnati a garantire il ciclo di smaltimento, ma anche lo stato ambientale di alcune zone della città, dove il problema dell’emergenza rifiuti già ha portato, in passato, a risentimenti popolari, interessi criminali ed imprenditoriali.
Rita Marsico