La Parola di oggi

Giu 4th, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
5 giugno 2010
Sabato
S. Bonifacio - IX settimana del tempo ordinario (C) - I

PREGHIERA DEL MATTINO
Santissima madre di Dio, in questo giorno della settimana in cui ti
onoriamo, riconosco il tuo viso in quello della vedova che ha dato tutto
quanto possedeva per amore di Dio. Prega per me, perché io impari a fare
lo stesso, non tenendo nulla per me. So che ciò mi sarà difficile. Con
l’esempio della tua grande fede, ricordami che non affido la mia vita alle
mani degli scribi, ma a quelle del Signore, che ci dà in cambio tutto ciò
di cui potremmo avere bisogno e ancora molto di più.

PRIMA LETTURA (2Tm 4,1-8)
Compi la tua opera di annunziatore del Vangelo.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timoteo
Carissimo, ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a
giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno:
annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna,
ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina.
Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma,
per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri
secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per
volgersi alle favole.
Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua
opera di annunziatore del Vangelo, adempi il tuo ministero.
Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto
il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho
terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona
di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno;
e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua
manifestazione.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 70)
R. La mia bocca, Signore, racconterà la tua giustizia.
Della tua lode, Signore, è piena la mia bocca,
della tua gloria, tutto il giorno.
Non mi respingere nel tempo della vecchiaia,
non abbandonarmi quando declinano le mie forze. R.
Io, Signore, non cesso di sperare,
moltiplicherò le tue lodi.
La mia bocca annunzierà la tua giustizia,
proclamerà sempre la tua salvezza. R.
Dirò le meraviglie del Signore,
ricorderò che tu solo sei giusto.
Tu mi hai istruito, o Dio, fin dalla giovinezza
e ancora oggi proclamo i tuoi prodigi. R.
Allora ti renderò grazie sull’arpa,
per la tua fedeltà, o mio Dio;
ti canterò sulla cetra, o santo d’Israele. R.

CANTO AL VANGELO (Mt 5,3)
R. Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
R. Alleluia.

VANGELO (Mc 12,38-44)
Questa vedova povera ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù diceva alla folla mentre insegnava: “Guardatevi dagli
scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle
piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti.
Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi
riceveranno una condanna più grave”.
E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel
tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. Ma venuta una povera vedova vi
gettò due spiccioli, cioè un quattrino. Allora, chiamati a sé i discepoli,
disse loro: “In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più
di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa
invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto
quanto aveva per vivere”.
Parola del Signore.

OMELIA
Gli scribi erano i dottori della legge (Torah) e i maestri di scuola.
Dovevano dare l’esempio, cioè dovevano mettere in pratica il loro
insegnamento così sapientemente impartito. Questo non succedeva. Ma chi
osava rimproverarli? Bisognava essere più potenti di loro e, soprattutto,
più “perfetti” di loro.
Gesù lo fa, a nome di tutti coloro che non hanno il diritto di parola, di
coloro che devono rispettare la legge e che non possono esprimersi se non
per adulare e lodare i loro capi, mentre questi stessi capi sono molto
spesso lontani dall’essere maestri da prendere come esempio.
Nel cuore di ognuno di noi sonnecchia uno scriba. Ma nel cuore di ognuno
di noi sonnecchia anche un Gesù. Permettiamogli allora di convertire lo
scriba che è in noi, affinché, essendo il nostro cuore abitato solo dal
suo Spirito, il nostro sforzo di rendere il mondo conforme alla volontà
di Gesù diventi operante e credibile. La volontà di Gesù corrisponde alle
nostre aspirazioni più intime, poiché, come dice Tertulliano, il nostro
cuore è per natura cristiano.
Alla domanda: “Cosa fare per rendere migliore il nostro mondo?”, un saggio
tedesco di settant’anni rispondeva: “A vent’anni ero convinto di poter
cambiare radicalmente il mondo e, per dieci anni, rimasi affiliato ad una
organizzazione internazionale. A trent’anni, poiché l’esperienza mi
obbligava ad un maggiore realismo, la mia ambizione era quella di cambiare
l’Europa. A quarant’anni le mie illusioni, ridotte drasticamente, si
focalizzarono sulla sola Germania. A cinquant’anni, mi accontentai
modestamente di cercare di cambiare una provincia. A sessant’anni non
oltrepassavo più i limiti di una città. A settant’anni capii infine che
dovevo cominciare col cambiare me stesso. Fatto ciò, cambiai il mio
vicino, il quale cambiò il suo vicino…”.
“Un’anima che si eleva, innalza il mondo intero”, afferma santa Teresa.
Sfortunatamente, è vero anche il contrario, e cioè che un’anima che cade,
abbassa tutto il mondo.

PREGHIERA DELLA SERA
Gesù maestro, questa sera mi inginocchio ai tuoi piedi e riconosco i miei
peccati. Avevo intenzione di metterti al primo posto, invece prima di te
ho posto me stesso. Mi sono preoccupato di quello che gli altri avrebbero
potuto pensare di me, invece di preoccuparmi di quello che tu potevi
pensare di me. Ho divorato tutto ciò che mi è stato offerto, invece di
nutrire altre bocche affamate. Se non fosse per il tuo sguardo, giusto,
buono e misericordioso, vorrei morire.
Ora ti supplico: come tu risorgi dalla tomba in cui ti hanno spinto i miei
peccati, fa’ rinascere anche me, perché domani possa ricominciare di
nuovo.

Lascia un commento

Devi essere Autenticato per scrivere un commento