Premiati i “Gran Crus Qualità-prezzo della Campania”

Giu 1st, 2010 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

Premiati i “Gran Crus Qualità-prezzo della Campania”.

La redazione della testata Il Denaro, ha ospitato la proclamazione dei vincitori del concorso “Gran Crus Qualità-prezzo della Campania” dell’agro casertano e beneventano organizzato dall’Henohobby Club di Napoli presieduto da Lia Ferretti e dall’Osservatorio dell’Appennino Meridionale (Consorzio tra la Regione Campania e l’Università degli Studi di Salerno) del quale è direttore Raffaele Beato. Tutti gli altri produttori che hanno aderito al confronto hanno invece ricevuto un diploma di partecipazione sul quale spicca il termine dell’eccellenza dei loro vini: “Crus della Campania 2010”. Una Tavola rotonda sui Crus 2010 e sulla loro presenza sul mercato italiano ed estero, è stato il tema conduttore di una discussione che, precedendo le premiazioni, è stata  moderata da Raffaele Beato, Ambasciatore dell’Henohobby e Direttore dell’Osservatorio ed ha avuto come relatori: A.Tommasetti, docente di Economia all’Ateneo di Salerno; Giancarlo Moschetti, docente di Microbiologia Agraria all’Ateneo di Palermo, Giorgio Donsì, membro del Comitato Esecutivo del Progetto “Alle radici del vino: I Crus dell’Appennino Meridionale” e la giornalista Emanuela Piancastelli, esperta del settore.

Il termine Cru, vocabolo enologico francese, indica insieme i concetti di notorietà, originalità e qualità di un vigneto, quindi esprime le caratteristiche “superiori” di un particolare terreno, dei vigneti che vi sono coltivati e dalle uve che vi vengono raccolte. Il Cru è una vigna di uve da vino, e il vino che se ne ricava, tratto esclusivamente da quelle uve, è dotato di una personalità che con quella specifica vigna si identifica. Cru significa crudo, grezzo, ma attribuito a un vigneto segnala il legame tra il prodotto finale, il vino, e la matrice che l’ha generato. Attenzione però a non stravolgere questo vocabolo quasi intraducibile, che entrato nella lingua di tutti i Paesi, ed ovviamente dell’Italia grande produttrice di vini eccellenti, viene spesso stravolto, diventando erroneamente sinonimo di vino di pregio.

La scala dei Cru sta ad indicare la classificazione dei vigneti su basi percentuali qualitative rispetto al migliore, a cui si attribuisce 100%.

I diciannove vini di eccellenza delle province di Caserta e di Benevento, che sui ventuno proposti, hanno aderito alla decima edizione del concorso dell’Enohobby Club di Napoli, all’esame sensoriale di una giuria composta dai più noti esperti del settore enoico della Campania e il prezzo “franco-cantina” dichiarato dai loro produttori, hanno tutti ampiamente onorato con alti voti i requisiti richiesti. La giuria è stata composta dal Presidente dell’Osservatorio A.M., prof. Aurelio Tommasetti; 3 componenti l’Assoenologi , Angelo Pizzi- Carmelo Ferrara – Francesco Martusciello; i giornalisti Lidia Merola e Giuseppe De Girolamo; il presidente dell’A.I.S. Napoli, Tommaso Luongo e la sommelier Michela Guadagno, mentre con esclusivi poteri di coordinamento, sono intervenuti la presidente Ferretti, il proprietario e gestore dell’Enoteca Partenopea, Rosario Russo e il Gran Cancelliere dell’Enohobby Club, Agostino Catuogno. I primi tre vini delle categorie di bianchi e rossi si sono maggiormente distinti ed hanno meritato le medaglie dell’Enohobby di Napoli, particolari per la loro foggia borbonica.

La Medaglia d’oro ai Crus è stata assegnata a “Caucino” (un Greco del Sannio DOC 2003) prodotto dai Fr.lli Muratori Tenuta Oppide Aminea e proposto al prezzo di € 6,00; “Aglianico” del Taburno DOC 2006, prodotto dall’Az. Nifo Sarrapochiello e proposto al prezzo di € 5,19.

Per la Medaglia d’argento ai Crus, la giuria ha decretato vincitori: “Sannio Falanghina” DOC 2008 prodotto dall’Az. Terra di Briganti e proposto al prezzo di € 4,45+ Iva; “Terre di Rivolta” (un Aglianico del Taburno DOC 2006 Riserva) prodotto dalla Fattoria Rivolta e proposto al prezzo di € 13,00.

Infine la Medaglia di bronzo ai Crus, è stata conquistata da “Acquamara” (Galluccio bianco DOC 2008) prodotto dall.Az. Porto di Mola e proposto al prezzo di € 3,00; “Campatuono” ( un Falerno del Massico DOC Primitivo 2006) prodotto dall’Az. Papa e proposto a € 12,50.

Una targa per menzione speciale è stata consegnata ai Cru: “Sannio Moscato” DOC 2008, prodotto dall’Az. Santiquaranta e proposto al prezzo di € 6,00; “Vado Ceraso” Torre del Volturno IGT 2008, prodotto dall’Az Vestini Campagnano e proposto al prezzo di € 7,00.  

La kermesse si è conclusa  con il saluto di Alfonso Ruffo, direttore della testata che ha ospitato la manifestazione,  una degustazione di  leccornie per poter degustare i vini  partecipanti all’evento ed un tocco finale del famoso “Nucillo ‘e Curti “ che il produttore Vincenzo D’Alessandro  ha offerto agli intervenuti descrivendone le qualità e la produzione.  Lidia Ianuario

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