di Antonio Benforte 

 Purtroppo siamo messi molto male, e la crisi non è ovviamente soltanto italiana: gli esperti sono convinti che nel 2009 non usciremo dalla crisi economica, e secondo il Consiglio Epsco al Consiglio europeo di primavera le previsioni parlano di “Ripresa a lungo termine”. Non può esserci ottimismo per una crisi che vedrà forse la fine nel 2010. Le previsioni trovano conferma anche nelle parole del presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker: “C’è un netto degrado della situazione economica rispetto al mese di febbraio e nessun indicatore ci lascia pensare a un miglioramento imminente. La recessione è profonda e ci riporta all’inizio degli anni ‘90″. Tra tutti i dati quello che più preoccupa è l’allarme disoccupazione, che “potrebbe causare altri 6 milioni di disoccupati entro il 2010″, secondo le considerazioni del progetto di documento del “Comitato per l’occupazione e per la protezione sociale”.

Per una prevenzione contro l’allarme le giuste misure sarebbero: evitare i programmi di prepensionamento o i limiti d’età per le opportunità di formazione, e soprattutto cercando la sostenibilità a lungo termine dei sistemi pensionistici con riforme adeguate, se possibile auspicando anche un miglioramento della posizione dei percettori di salari bassi.  Altre priorità: sostenere l’accesso all’occupazione e agevolare l’ingresso nel mercato del lavoro e la mobilità al suo interno, secondo la parola do’ordine che è “flessicurezza”. E infine, un occhio di riguardo al maggiore impegno per l’inclusione sociale e gli obiettivi della protezione sociale, nel tentativo di ridurre la povertà e aumentare la coesione sociale. Solo rispettando questi impegni, affrontare la crisi sarà meno dura.

Antonio Benforte