La Parola di oggi
Apr 27th, 2010 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
28 aprile 2010
Mercoledì
S. Pietro Chanel - IV di Pasqua (C) - IV
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, tu ci chiedi di chiamare Dio “Padre Nostro”, perché lui solo è
davvero paterno senza essere possessivo.
Egli, anche se siamo peccatori, non ci chiama “servi”, perché viviamo nel
calore di una famiglia, non nella paura.
Fa’ che possiamo trasmettere ad un mondo agitato questa paternità che non
opprime, quest’amore che innalza, illumina e rende liberi.
PRIMA LETTURA (At 12,24- 13,5a)
Riservate per me Barnaba e Saulo.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, la parola di Dio cresceva e si diffondeva. Barnaba e Saulo
poi, compiuta la loro missione, tornarono da Gerusalemme prendendo con
loro Giovanni, detto anche Marco.
C’erano nella comunità di Antiochia profeti e dottori: Barnaba, Simeone
soprannominato Niger, Lucio di Cirene, Manaen, compagno d’infanzia di
Erode tetrarca, e Saulo.
Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo
Spirito Santo disse: “Riservate per me Barnaba e Saulo per l’opera alla
quale li ho chiamati”. Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero
loro le mani e li accomiatarono.
Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, discesero a Seleucia e di qui
salparono verso Cipro. Giunti a Salamina cominciarono ad annunziare la
parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 66)
R. Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
fra tutte le genti la tua salvezza. R.
Esultino le genti e si rallegrino,
perché giudichi i popoli con giustizia,
governi le nazioni sulla terra. R.
Ti lodino i popoli, Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio, il nostro Dio,
e lo temano tutti i confini della terra. R
CANTO AL VANGELO (Gv 8,12)
R. Alleluia, alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore:
chi segue me avrà la luce della vita.
R. Alleluia.
VANGELO (Gv 12,44-50)
Io sono venuto nel mondo come luce.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù gridò a gran voce: “Chi crede in me, non crede in me,
ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato.
Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non
rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno;
perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la
parola che ho annunziato lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non
ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha
ordinato che cosa devo dire e annunziare. E io so che il suo comandamento
è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha
dette a me”.
Parola del Signore.
OMELIA
Cominciando il suo ministero, Cristo, tralasciando il nome di “Dio”,
introduce quello di “Padre”. Il concetto di Dio Padre è dominante nel
cristianesimo, ed è Cristo a chiarire questa realtà di Dio come Padre.
Il nome di “Dio”, avendo perso il significato di un nome preciso, è
diventato come un attributo, come nelle espressioni del tipo: “Il denaro
è il suo dio”. Così, per alcuni, “Dio” è un nome freddo, che non esprime
né genera alcun sentimento o affetto.
Diverso è il concetto di paternità. Esso implica l’idea di figli e di
figlie, suggerendo amore e tenerezza. Questa verità è la chiave che apre
molte porte, la luce che mette allo scoperto ciò che è santo e nascosto.
Cristo trasmette la luce ad un mondo avvolto nelle tenebre. Certo, Cristo
rispetta la legge, ma la ritiene incompleta. Suo compito è di renderla
completa, non solo tramite ciò che dice, ma anche tramite ciò che fa.
Egli realizza la verità. In generale si concepisce la verità come una
formula astratta; con Cristo, invece, la verità si fa persona. Egli non
porta la verità: è la verità. La verità, dunque, è una persona, non una
proposizione. Rivelando la verità, Cristo rivela il Padre. Vedere Cristo
significa vedere il Padre, rifiutarlo significa condannare se stessi.
PREGHIERA DELLA SERA
Padre, mentre il giorno volge al termine, meditiamo sulle grandi verità.
Liberaci dai problemi e dalla frenesia della nostra giornata. Tienici
lontani dalla tirannia della materialità e dall’attrazione degli idoli
comuni.
I nostri cuori si concentrino sui pensieri della morte e sul dono della
pace eterna.