L’emergenza cinipide in Campania si espande e si aggrava
Apr 24th, 2010 | Di cc | Categoria: Ambiente
Il dato emerge con grande chiarezza dai risultati di monitoraggio che nel 2009 sono stati effettuati dai diversi soggetti (pubblici e privati) su tutto il territorio della Regione Campania e dai rilevamenti dei tecnici dell’associazione effettuati al risveglio vegetativo 2010. Al 31.12.2008 le aree colpite riguardavano una zona insediamento nei comuni di Montoro Superiore ed Inferiore,Solofra, Serino,(prov.di Av.) Fisciano, Calvanico ed altri comnuni limitrofi, con delle ulteriori zone focolaio(di piccola estensione) in Provincia di Salerno (tre comuni) e nella provincia di Caserta intorno al Massiccio di Roccamonfina (tre comuni). A distanza di un anno le aree colpite, i comuni interessati, i diversi focolai localizzati nello stesso comune, sono aumentati in maniera esponenziale (circa cento focolai che si aggiungono alla zona insediamento).Tutte le province della Campania hanno la presenza del cinipide, oltre il 70% del territorio campano, dall’ultima mappatura delimitato ai sensi del D.M. del 30.10.2007 (Misure d’emergenza provvisorie per impedire la diffusione del cinipide del castagno, Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, nel territorio della Repubblica italiana - Recepimento della decisione della Commissione 2006/464/CE.), risulta area soggetta alle prescrizioni fitosanitarie contro la diffusione del cinipide. Le attività di contrasto e di ricerca messe in atto negli ultimi anni hanno sicuramente prodotto degli effetti positivi ma non sufficienti a dire che l’emergenza sia sotto controllo. “ Un nemico per combatterlo bisogna conoscerlo”, le attività messe in campo in questi mesi vanno anche in questa direzione, la conoscenza del ciclo biologico di questo insetto hanno messo in luce i punti di forza e di debolezza, ora dobbiamo con maggiore responsabilità attuare delle attività più incisive che si affianchino a quelle già in essere. Questa vespa originaria dell’Asia crea danni gravissimi ai castagneti riducendo notevolmente le produzioni dei frutti, nei castagneti situati nella zona insediamento dove la presenza del cinipide dura da più anni la sofferenza vegetativa delle piante è eloquente, e i dati produttivi testimoniano un crollo al di sopra delle attese .La nostra Regione detiene il 60% della produzione nazionale di castagne, che equivale ad oltre il 10% della produzione mondiale. Le aziende agricole della Regione Campania coinvolte nella fase di produzione sono oltre 5000.Tra le province di Avellino e Salerno si concentra inoltre il distretto agro-industriale della castagna, (il più importante del mondo) per la trasformazione del prodotto con oltre 2000 addetti nei periodi che va da settembre a gennaio.