La Parola di oggi
Apr 12th, 2010 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
13 aprile 2010
Martedì
S. Martino I - II di Pasqua (C) - II
PREGHIERA DEL MATTINO
Dio, mio Padre!
Mi risveglio a te in quest’ora mattutina, o mio Dio.
La prima parola che esce dalla mia bocca è: Dio, mio Padre! La mia prima
gioia è che tu esista e che tu sia mio Padre. Tutto quello che ho e che
sono proviene da te. A chi dovrei appartenere se non fossi tuo?
Tutto è opera tua. Anche, che tutto sia santificato perché tu sia adorato!
Tutto quello che ho e che sono non serva che a compiere la tua volontà.
Padre, sono tuo oggi e sempre. In me e in tutto quello che mi appartiene,
sia fatta la tua volontà!
PRIMA LETTURA (At 4,32-37)
Un cuore solo e un’anima sola.
Dagli Atti degli Apostoli
La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede aveva un cuore solo e
un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva,
ma ogni cosa era fra loro comune.
Con grande forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione
del Signore Gesù e tutti essi godevano di grande stima. Nessuno infatti
tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li
vendevano, portavano l’importo di ciò che era stato venduto e lo
deponevano ai piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno
secondo il bisogno.
Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba, che significa
“figlio dell’esortazione”, un levita originario di Cipro, che era padrone
di un campo, lo vendette e ne consegnò l’importo deponendolo ai piedi
degli apostoli.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 92)
R. Regna il Signore, glorioso in mezzo a noi.
Il Signore regna, si ammanta di splendore;
il Signore si riveste, si cinge di forza. R.
Rendi saldo il mondo, non sarà mai scosso.
Saldo è il tuo trono fin dal principio,
da sempre tu sei. R.
Degni di fede sono i tuoi insegnamenti,
la santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Gv 3,15)
R. Alleluia, alleluia.
Il Figlio dell’uomo dev’essere innalzato,
perché chi crede in lui abbia la vita eterna.
R. Alleluia.
VANGELO (Gv 3,7b-15)
Nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso
dal cielo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo Gesù disse a Nicodemo: “In verità ti dico: dovete rinascere
dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di
dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito”. Replicò
Nicodemo: “Come può accadere questo?”.
Gli rispose Gesù: “Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? In
verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e
testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra
testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come
crederete se vi parlerò di cose del cielo? Eppure nessuno è mai salito al
cielo, fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo. E come Mosè
innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio
dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”.
Parola del Signore.
OMELIA
Per essenza, è la sua origine che determina l’uomo. È questa che decide
quanta comprensione egli ha di se stesso, del suo essere, delle sue
opinioni, del suo comportamento. Nati dalla carne, ci si può capire solo
in funzione del mondo. Ma nascere dallo Spirito permette di avere una
nuova percezione di se stessi. L’uomo anziano non diventa semplicemente
migliore rinascendo, egli acquisisce una nuova origine. La rinascita è
indispensabile, Gesù dice che bisogna che accada. Attraverso questa
rivelazione, Dio risponde alla domanda dell’uomo in vista della salvezza,
perché l’uomo non può darsi da solo una risposta. Ma non si può
semplicemente dire che l’uomo diventa “migliore” rinascendo; la sua vita
acquisisce un senso. Questo assomiglia al vento; non se ne può disporre
a proprio piacere. Non lo si può afferrare, perché soffia dove vuole.
Bisogna che qualche cosa si manifesti nella vita di colui che è nato dallo
Spirito: i suoi pensieri e le sue azioni non possono essere colte secondo
i criteri del mondo. Il bene che egli fa non proviene da lui stesso.
PREGHIERA DELLA SERA
Padre mio, io mi abbandono a te. Fa’ di me quello che vuoi. Qualsiasi cosa
farai di me, io ti ringrazio, sono pronto a tutto, accetto tutto. Il mio
unico desiderio è che la tua volontà si compia, in me e in tutte le tue
creature. Non desidero nient’altro, o mio Dio.
Ripongo la mia anima nelle tue mani. Te la offro, mio Dio, con tutto
l’amore del mio cuore, perché ti amo e questo amore mi spinge ad
abbandonarmi a te, a riporre tutto nelle tue mani, senza misura, con
un’infinita fiducia, perché tu sei mio Padre.