La Parola di oggi
Mar 17th, 2010 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
18 marzo 2010
Giovedì
S. Cirillo di Gerusalemme - IV Quaresima - (C) - IV
PREGHIERA DEL MATTINO
Padre nostro che sei nei cieli, ti ringrazio di averci dato tuo figlio,
Gesù Cristo. Ti ringrazio di aver mandato i profeti che l’hanno
annunciato, e gli apostoli che hanno testimoniato di lui.
Ti prego, Signore, rendi salda la mia fede e concedimi occhi capaci di
vedere la tua verità. Aiutami a cercare la tua volontà e non la gloria
umana. Non permettere che io mi allontani da te.
PRIMA LETTURA (Es 32,7-14)
Signore, desisti dall’ardore della tua ira.
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, il Signore disse a Mosè: “Va’, scendi, perché il tuo
popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d’Egitto, si è pervertito. Non
hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicata! Si son
fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli
hanno offerto sacrifici e hanno detto: Ecco il tuo Dio, Israele; colui che
ti ha fatto uscire dal paese di Egitto”.
Il Signore disse inoltre a Mosè: “Ho osservato questo popolo e ho visto
che è un popolo dalla dura cervice. Ora lascia che la mia ira si accenda
contro di loro e li distrugga. Di te invece farò una grande nazione”.
Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: “Perché, Signore,
divamperà la tua ira contro il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal
paese d’Egitto con grande forza e con mano potente? Perché dovranno dire
gli Egiziani: Con malizia li hai fatti uscire, per farli perire tra le
montagne e farli sparire dalla terra?
Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del
male al tuo popolo. Ricordati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi
servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: Renderò la vostra
posterità numerosa come le stelle del cielo e tutto questo paese, di cui
ho parlato, lo darò ai tuoi discendenti, che lo possederanno per sempre”.
Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 105)
R. Perdona, Signore, le colpe del tuo popolo.
Si fabbricarono un vitello sull’Oreb,
si prostrarono a un’immagine di metallo fuso;
scambiarono la loro gloria
con la figura di un toro che mangia fieno. R.
Dimenticarono Dio che li aveva salvati,
che aveva operato in Egitto cose grandi,
prodigi nel paese di Cam,
cose terribili presso il Mar Rosso. R.
Egli aveva già deciso di sterminarli,
se Mosè suo eletto
non fosse stato sulla breccia di fronte a lui,
per stornare la sua collera dallo sterminio. R.
CANTO AL VANGELO (Gv 3,16)
R. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito;
chi crede in lui ha la vita eterna.
R. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
VANGELO (Gv 5,31-47)
Vi accusa Mosè, nel quale avete posto la vostra speranza.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: “Se fossi io a render testimonianza
a me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera; ma c’è un altro che
mi rende testimonianza, e so che la testimonianza che egli mi rende è
verace.
Voi avete inviato messaggeri da Giovanni ed egli ha reso testimonianza
alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste
cose perché possiate salvarvi. Egli era una lampada che arde e risplende,
e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che
il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo,
testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi
ha mandato, ha reso testimonianza di me. Ma voi non avete mai udito la sua
voce, né avete visto il suo volto, e non avete la sua parola che dimora
in voi, perché non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna;
ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza. Ma voi non volete
venire a me per avere la vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma io vi conosco e so che non avete in
voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi
ricevete; se un altro venisse nel proprio nome, lo ricevereste. E come
potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate
la gloria che viene da Dio solo?
Non crediate che sia io ad accusarvi davanti al Padre; c’è già chi vi
accusa, Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. Se credeste
infatti a Mosè, credereste anche a me; perché di me egli ha scritto. Ma
se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?”.
Parola del Signore.
OMELIA
La lettura dell’Antico Testamento ci mette in guardia dalla tentazione di
cercare il vitello d’oro, la divinità visibile e palpabile fatta su misura
per noi. La lettura del Vangelo secondo Giovanni esige che noi crediamo
in Gesù Cristo. Il fondamento della nostra fede è la testimonianza
dell’Antico e del Nuovo Testamento. Testimonianza della verità che non si
può apprendere né provare scientificamente, e neppure codificare in una
legge. Gli Ebrei del tempo di Gesù avevano l’Antico Testamento, ma non
capivano le parole di Mosè su Gesù. Avevano davanti ai loro occhi i
miracoli compiuti dal profeta di Nazaret, ma i miracoli possono essere
interpretati in molti modi. Bisogna credere per capire il loro contenuto.
Gesù desiderava convincerli per dar loro la vita.
Molti credettero in lui, ma gli eruditi e gli anziani lo rifiutarono. E
noi, come interpretiamo il Vangelo? Crediamo veramente alla testimonianza
di Dio Padre in Gesù di Nazaret? Crediamo che egli è il Verbo di Dio, il
Messia atteso? Non abbiamo mai visto Dio, ma abbiamo le parole di Gesù
Cristo. Esiste il Verbo di Dio in noi? E noi, esistiamo in Gesù Cristo?
Forse ci si può rimproverare di non aver ricevuto Gesù e i suoi
messaggeri, mentre riceviamo qualunque passante che arriva con la sua
teoria (teoria a volte strana) perché è interessante, alla moda, esotica,
o perché lo scetticismo che essa comporta si presta all’edificazione della
nostra gloria…? A volte semplicemente ci vergogniamo di credere e di
cercare di incontrare Dio nell’antico cristianesimo. Preghiamo per il dono
della fede, della speranza e della carità, per vedere in Gesù il Figlio
di Dio e per essere a nostra volta trasformati in figli di Dio,
divinizzati nell’unione con il Figlio Unigenito.
PREGHIERA DELLA SERA
Signore Gesù Cristo, perdona a tutti noi che non ti ascoltiamo che in
parte, e che in parte cerchiamo i nostri interessi, le nostre idee e la
nostra gloria. Perdona a tutti coloro che, volontariamente, si allontanano
da te. Ritrova, Signore, coloro ai quali abbiamo presentato un’immagine
terrificante di te, non essendo stati testimoni del tutto credibili. Resta
sempre con noi.