La Parola di oggi

Mar 14th, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
15 marzo 2010
Lunedì
S. Luisa - IV Quaresima - (C) - IV
PREGHIERA DEL MATTINO
Ti adoro, mio Dio,
e ti amo con tutto il cuore.
Ti ringrazio di avermi creato e conservato in vita.
Aiutami ad agire secondo la tua volontà
e per la tua gloria.
Preservami dal peccato e da ogni male.
Concedimi la grazia
di credere sempre alla tua parola. Amen.

PRIMA LETTURA (Is 65,17-21)
Non si udranno più voci di pianto, né grida di angoscia.
Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore:
“Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato,
non verrà più in mente, poiché si godrà e si gioirà sempre di quello che
sto per creare, e farò di Gerusalemme una gioia, del suo popolo un gaudio.
Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo.
Non si udranno più in essa voci di pianto, grida di angoscia.
Non ci sarà più un bimbo che viva solo pochi giorni, né un vecchio che dei
suoi giorni non giunga alla pienezza; poiché il più giovane morirà a cento
anni e chi non raggiunge i cento anni sarà considerato maledetto.
Fabbricheranno case e le abiteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il
frutto”.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 29)
R. Ti esalto, Signore, perché mi hai liberato.
Signore Dio mio,
a te ho gridato e mi hai guarito.
Signore, mi hai fatto risalire dagli inferi,
mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba. R.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
rendete grazie al suo santo nome,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera sopraggiunge il pianto
e al mattino, ecco la gioia. R.
Ascolta, Signore, abbi misericordia,
Signore, vieni in mio aiuto.
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti loderò per sempre. R.

CANTO AL VANGELO (Gv 6,63.68)
R. Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
R. Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 4,43-54)
Va’, tuo figlio vive.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù partì dalla Samaria per andare in Galilea. Ma egli
stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua patria.
Quando però giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero con gioia, poiché
avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme durante la festa;
anch’essi infatti erano andati alla festa.
Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in
vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafarnao.
Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui
e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire. Gesù
gli disse: “Se non vedete segni e prodigi, voi non credete”. Ma il
funzionario del re insistette: “Signore, scendi prima che il mio bambino
muoia”. Gesù gli risponde: “Va’, tuo figlio vive”. Quell’uomo credette
alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino. Proprio mentre
scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: “Tuo figlio vive!”.
S’informò poi a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero:
“Ieri, un’ora dopo mezzogiorno la febbre lo ha lasciato”. Il padre
riconobbe che proprio in quell’ora Gesù gli aveva detto: “Tuo figlio
vive”, e credette lui con tutta la sua famiglia.
Questo fu il secondo miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in
Galilea.
Parola del Signore.

OMELIA
In questo brano di Vangelo ci viene detto chiaramente che nessun profeta
è rispettato né onorato nel proprio paese. Da un punto di vista
letterario, il “paese natale” di Gesù è Nazaret, un villaggio della
Galilea poco conosciuto. Per questo motivo Giovanni insiste su questa
osservazione, per sottolineare la testimonianza missionaria di Gesù. Gesù
è stato inviato al popolo di Giudea, il cui centro religioso era
Gerusalemme, tuttavia non vi fu ricevuto (Gv 1,11).
La salvezza, la redenzione per mezzo della fede va molto al di là dei
privilegi legati alla razza e ad ogni altro particolarismo. Gesù, dunque,
ha svolto la sua attività non soltanto in Galilea ma anche nelle regioni
pagane. E, in questo brano di Vangelo, il mondo pagano è rappresentato dal
funzionario di Cafarnao, che non è ebreo. Egli, pagano, ha creduto alla
parola di Gesù, dando prova di una fede pura e sincera che deve servirci
di esempio.
In questo brano del Vangelo di san Giovanni ci viene mostrata l’importanza
del dialogo tra Gesù e il funzionario e, nello stesso tempo, l’oggetto di
questa conversazione: la fede. La vera fede è quella che rende possibile
l’accoglienza di Gesù, quella che ci conduce al Salvatore (a Gesù). Per
mezzo della fede, andiamo incontro a Dio e scopriamo il Padre e il suo
amore nella nostra vita.
Quando constata la nostra fede, la nostra fiducia in lui, Gesù, per mezzo
della potenza vivificante della sua parola, compie miracoli nella nostra
vita. In questo brano di Vangelo, troviamo l’effetto della parola divina
e la fiducia assoluta nella potenza di Gesù. Così, Gesù ha ricompensato
la fede del funzionario come ricompensa la fede di ogni uomo.

PREGHIERA DELLA SERA
Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore.
Ti ringrazio di avermi creato e conservato in vita.
Perdonami i peccati e le omissioni di questa giornata.
Ti presento il lavoro che ho compiuto quest’oggi.
Proteggimi questa notte.
La tua grazia sia sempre con me. Amen.

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