· Come ha detto Silvio Berlusconi, l’obiettivo principale dei nostri avversari politici e giudiziari era la vittoria a tavolino. Escludere il Popolo della Libertà dalla competizione elettorale, a partire dalle due regioni più importanti per abitanti e peso politico, Lombardia e Lazio. · Che di manovra si tratti, lo dimostra l’esito opposto dei ricorsi e dei giudizi della stessa magistratura amministrativa: riammessa a pieno titolo la lista di Roberto Formigoni in Lombardia, esclusa (salvo il pronunciamento del Consiglio di Stato) quella del Pdl nel Lazio. · Poiché non è possibile che sul voto dei cittadini, cioè sul momento-cardine della democrazia, esistano due metri di giudizio e due giurisprudenze diametralmente differenti, ecco la prima dimostrazione che non nostra è la responsabilità, ma di chi “ci ha provato”. · Lo stesso Corriere della Sera di oggi certifica gli effetti concreti, ad oggi, di questa operazione: il 19% degli elettori non ha ancora deciso; il 17% ha cambiato idea dopo il caos giudiziario intorno alle liste; l’astensione è prevista in aumento. · Una ulteriore riprova viene dalle regioni considerate in bilico: Lazio in primo luogo, dove era in vantaggio Renata Polverini. E poi Campania, Piemonte, Liguria. Guarda caso, tutte regioni dove il centrodestra ha tutti i numeri ed i meriti per ambire al successo. E, guarda caso, in cima alla lista c’è proprio il Lazio. · Dunque, reagire contro quella che è in primo luogo – ed ora è dimostrato – una manovra per dare alla sinistra la vittoria a tavolino. · Per questo la decisione di Berlusconi di gettarsi nuovamente, in prima persona, nella battaglia elettorale, non è affatto la sfida di un “Cavaliere solitario”, come sempre il Corriere la descrive. E’ una sfida per ristabilire le regole della democrazia. Altro che storie. · Ancora. Lo sconcerto rischia di colpire soprattutto i nostri elettori. E questo per due motivi molto evidenti: 1) non sono elettori settari e “militarizzati”; 2) non sono elettori abituati a considerare la politica come demolizione dell’avversario, a vincere truccando la partita. · Tutto ciò smentisce fra l’altro la stanca teoria del “partito-regime” o del “partito di plastica” che certa stampa e l’opposizione ha tentato in questi mesi di propinare alla gente. Semmai esiste un “partito-truffa”, ed è la sinistra. · Il diritto sacrosanto al voto ed alla rappresentanza elettorale non è una nostra pretesa, è perfino assurdo ripeterlo. E’ un principio che lo stesso Capo dello Stato aveva riconosciuto e fatto proprio nel momento di controfirmare quel decreto del governo così contestato dalla sinistra. · Andare a votare, inoltre, perché i molti spettatori interessati – dalla stampa finanziaria internazionale a certi settori della grande industria – hanno ripreso a svolazzare sulla politica italiana, pretendendo di decidere loro da chi e come dovremmo essere governati. Siamo all’assurdo (ma non troppo) che una fondazione nata per rinnovare la politica – Italia Futura di Montezemolo – ora predica l’astensionismo. Proviamo a chiederci perché. · Se in queste due settimane che ci separano dalle Regionali ci convinceremo delle nostre buone ragioni, e ci mobiliteremo, ribalteremo ogni manovra interessata e ogni “gufata”, riappropriandoci come sempre del nostro destino. · Ciò potrà avvenire in particolare nelle quattro regioni in bilico. Che sono improvvisamente diventate in bilico non a caso, ma proprio perché su di esse si misurerà la vittoria. · Nel Lazio, lo abbiamo già detto, la giunta di sinistra è responsabile di cattiva amministrazione e di scandali personali. Deficit sanitario a livello record, tasse più alte d’Italia, paralisi nell’edilizia, nel commercio e nel turismo, piani ambientali fermi. Ed infine la vicenda Marrazzo. Chi sostiene Emma Bonino sono gli stessi che hanno governato il Lazio finora. Se vinceranno, manterranno tutti la poltrona. E’ giusto che non paghino dazio? E’ una coincidenza che proprio lì si sia consumato il golpe giudiziario? · Non crediamo che la Campania sia realmente in bilico. Ma anche là i misfatti della sinistra sono talmente evidenti che non meriterebbe neppure di tornarci sopra. Napoli era sommersa dalla spazzatura, ed il governo ha risolto in pochi mesi questa emergenza per loro “insormontabile. Intere aree erano in mano alla camorra, e questo governo vi ha riportato lo Stato sferrando la più efficace offensiva contro la criminalità organizzata che si sia mai vista. · In Piemonte, prima che tornasse al governo nazionale il centrodestra, sia la sinistra di Romano Prodi sia la giunta di Mercedes Bresso erano prigionieri della sparuta e chiassosa minoranza contraria alla Tav e alla modernizzazione. Noi abbiamo risolto il problema, recuperando quei fondi europei che altrimenti sarebbero andati ad altri paesi concorrenti. Ed ora la sinistra piemontese ha anche la faccia di prendersene il merito. · In Liguria il porto soffriva dell’isolamento dall’Europa: noi abbiamo rimesso in moto le infrastrutture necessarie, a cominciare dal Terzo valico ferroviario sul quale la regione (di sinistra) e la provincia di Genova (di sinistra) si erano azzuffate per anni affossando il progetto. · Questi sono i fatti, su scala nazionale e locale. Ecco perché per prima cosa è importante andare a votare. E, votando, la vittoria verrà da sé.