La Parola di oggi

Mar 11th, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
12 marzo 2010
Venerdì
S. Massimiliano - III Quaresima - (C) - III

PREGHIERA DEL MATTINO
Amore supplice di Dio, amore che chiede alla sua creatura di ritornare,
fino a dove arriverai nel tuo abbassamento, nella tua umiliazione?
Infinitamente più lontano, infinitamente più in profondità di ciò che
accade nei nostri cuori umani, che sono capaci di abbassare l’orgoglio dei
più altezzosi sino a portarlo nel fango, per amore di una creatura
divenuta unica. Ma chi è andato negli inferi, non per visitarli, come
Orfeo in cerca della sua Euridice o Dante alla ricerca di Beatrice, ma
bevendo al calice del non amore? Ma chi ha amato fino a sudare sangue,
fino alla grande vertigine dello spirito? Chi se non tu, mio Cristo, Verbo
doloroso dell’amore ucciso. O Cristo, nostra pasqua e passaggio di ogni
amore, dalla tristezza perduta della non condivisione alla gioia senza
fine delle nozze eterne!

PRIMA LETTURA (Os 14,2-10)
Non chiameremo più “dio nostro” l’opera delle nostre mani.
Dal libro del profeta Osea
Così dice il Signore:
“Torna, Israele, al Signore tuo Dio, poiché hai inciampato nella tua
iniquità.
Preparate le parole da dire e tornate al Signore; ditegli: ‘‘Togli ogni
iniquità: accetta ciò che è bene e ti offriremo il frutto delle nostre
labbra.
Assur non ci salverà, non cavalcheremo più su cavalli, né chiameremo più
dio nostro l’opera delle nostre mani, poiché presso di te l’orfano trova
misericordia”.
Io li guarirò dalla loro infedeltà, li amerò di vero cuore, poiché la mia
ira si è allontanata da loro.
Sarò come rugiada per Israele; esso fiorirà come un giglio e metterà
radici come un albero del Libano, si spanderanno i suoi germogli e avrà
la bellezza dell’olivo e la fragranza del Libano.
Ritorneranno a sedersi alla mia ombra, faranno rivivere il grano,
coltiveranno le vigne, famose come il vino del Libano.
Efraim, che ha ancora in comune con gli idoli?
Io l’esaudisco e veglio su di esso; io sono come un cipresso sempre verde,
grazie a me tu porti frutto.
Chi è saggio comprenda queste cose, chi ha intelligenza le comprenda;
poiché rette sono le vie del Signore, i giusti camminano in esse, mentre
i malvagi v’inciampano”.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 80)
R. Signore, tu hai parole di vita eterna.
Un linguaggio mai inteso io sento:
“Ho liberato dal peso la sua spalla,
le sue mani hanno deposto la cesta.
Hai gridato a me nell’angoscia
e io ti ho liberato. R.
Avvolto nella nube ti ho dato risposta,
ti ho messo alla prova alle acque di Meriba.
Ascolta, popolo mio, ti voglio ammonire;
Israele, se tu mi ascoltassi! R.
Non ci sia in mezzo a te un altro dio
e non prostrarti a un dio straniero.
Sono io il Signore tuo Dio,
che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto. R.
Se il mio popolo mi ascoltasse,
se Israele camminasse per le mie vie!
Li nutrirei con fiore di frumento,
li sazierei con miele di roccia”. R.

CANTO AL VANGELO (Eb 4,12)
R. Gloria e lode a te, o Cristo!
La parola di Dio è viva, efficace;
scruta i sentimenti e i pensieri del cuore.
R. Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO (Mc 12,28b-34)
Il Signore Dio nostro è l’unico Signore: lo amerai.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si accostò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: “Qual è
il primo di tutti i comandamenti?”. Gesù rispose: “Il primo è: Ascolta,
Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore
Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua
forza. E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non
c’è altro comandamento più importante di questi”. Allora lo scriba gli
disse: “Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non
v’è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore e con tutta la
mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di
tutti gli olocausti e i sacrifici”. Gesù, vedendo che aveva risposto
saggiamente, gli disse: “Non sei lontano dal regno di Dio”. E nessuno
aveva più il coraggio di interrogarlo.
Parola del Signore.

OMELIA
Marco ci fa ascoltare, per bocca di Gesù, il nuovo comandamento per
eccellenza, che è il centro e la sintesi del Vangelo, ed insieme il
programma della nostra vita. Dio ci ha creati per l’amore. Ha fatto in
modo che tutto in noi, il nostro corpo come il nostro spirito, la nostra
sensibilità come la nostra volontà, la nostra anima come il nostro cuore,
tutto il nostro essere, insomma, potesse amare. Del resto, egli ha fatto
in modo che veniamo al mondo come un esserino indifeso, che ha un bisogno
vitale non solo di essere nutrito, ma anche di essere amato dalla madre,
un esserino che non può crescere e raggiungere la propria maturità come
persona se non in fondamentali relazioni d’amore e grazie ad esse. Ma, più
noi procediamo nella vita, più facciamo prova di come sia difficile amare,
amare veramente e disinteressatamente, amare profondamente e sinceramente
Dio e il prossimo. Questo richiede ogni sorta di purificazione, e non lo
si impara certo sui libri! Il solo modo di imparare ad amare è quello di
lasciarci amare da Dio, poiché non si può amare se non essendo amati, e
non c’è altri che Dio che possa amarci veramente, perché egli è l’unico
Signore ed è Amore.

PREGHIERA DELLA SERA
Signore, fa’ che, quando sono forte, io non conti sulla mia forza ma sulla
tua debolezza che ti ha reso forte nella prova suprema. E quando sono duro
nei confronti dei miei avversari, che io mi appelli alla tua tenerezza.
Quando il mio pensiero brulica di piani di battaglia, il tuo Spirito soffi
e li spazzi come castelli di carte. Non per forza ma per amore, non per
conquista ma per abbandono. Insegnami che tutto è dono, offerta, oblazione
per chi vive in te. Tutto il resto è dato in sovrappiù.

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