Promesse, quante?  Tante. Impegni, quanti?  Tanti. Fatti concreti, quanti? Nessuno. Una pletora di candidati, una miriade di programmi, una miriade di promesse. E lo sport?. Non è facile parlare dei problemi dello sport in una regione come la nostra, in un momento come l’attuale. Eppure, in punta di piedi, in rispettoso ossequio di quelle problematiche che rappresentano i punti cruciali per lo sviluppo sociale di un popolo (lavoro, sicurezza, legalità), noi operatori dello sport chiediamo a tutti quei politici in corsa per una poltrona alla Regione Campania di ricordarsi che esistono centinaia di associazioni sportive che con il loro lavoro semplice, quotidiano e silenzioso rappresentano la base di un movimento che ha dato e dà onori allo sport campano allevando campioni orgogliosi di essere campani, orgogliosi di rappresentare una delle regioni più belle d’Italia, ma difficile perché un oro olimpico, una medaglia d’oro ai campionati mondiali o europei ha un valore doppio se raggiunto da un atleta di questa regione. Perché dietro quell’alloro c’è tanto sacrificio, tanta caparbia, tanto amore e poca considerazione nelle stanze che contano. Chiediamo rispetto. Chiediamo attenzione a tutti i problemi che limitano il pareggiamento della nostra Regione a tutte le altre d’Italia. Chiediamo sostegno alle battaglie che gli organi locali dello sport (Coni Regionale, Coni Provinciale, Federazioni Sportive ) intraprendono quotidianamente per l’impiantistica sportiva. Chiediamo più attenzione perché le associazioni sportive siano facilitate nell’accesso alle strutture esistenti. Chiediamo più dignità perché eventi di caratura nazionale ed internazionale possano essereospitati in impianti adeguati ed idonei ad organizzarli. Chiediamo che siano investiti più fondi per l’impiantistica e siano salvaguardati i diritti acquisiti in anni di gestione e di dimostrazione del saper fare, perché lo sport deve essere inserito di diritto nelle politiche sociali, perché lo sport va inquadrato come una componente essenziale del vivere civile e dello sviluppo psicologico e sociale dei giovani. Perché lo sport è la vera politica del fare e non del dire e promettere.