La Parola di oggi

Mar 7th, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
8 marzo 2010
Lunedì
S. Giovanni di Dio - III Quaresima - (C) - III

PREGHIERA DEL MATTINO
Naaman il Siro è sceso nelle acque fangose del Giordano e tu, Verbo fatto
carne, tu non hai temuto di scendere nel fango dei miei peccati. Ero
straniero come Rut la Moabita e come la vedova di Zarepta, e tu sei venuto
proprio da me. Non lasciarmi, Signore, come sei partito da Nazaret; io ti
grido che non sono degno di accoglierti sotto il mio tetto, ma voglio
riconoscere l’inaudito miracolo della tua misericordia e dirti: Resta con
noi, Signore, poiché la notte dell’odio e della disperazione già ricopre
il mondo.

PRIMA LETTURA (2Re 5,1-15)
C’erano molti lebbrosi in Israele, ma nessuno di loro fu risanato se non
Naaman, il Siro.
Dal secondo libro dei Re
In quei giorni, Naaman, capo dell’esercito del re di Aram, era un
personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo
mezzo il Signore aveva concesso la vittoria agli Aramei. Ma questo uomo
prode era lebbroso.
Ora bande aramee in una razzia avevano rapito dal paese di Israele una
giovinetta, che era finita al servizio della moglie di Naaman. Essa disse
alla padrona: “Se il mio signore si rivolgesse al profeta che è in
Samaria, certo lo libererebbe dalla lebbra”. Naaman andò a riferire al suo
signore: “La giovane che proviene dal paese di Israele ha detto così e
così”. Il re di Aram gli disse: “Vacci! Io invierò una lettera al re di
Israele”.
Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d’argento, seimila sicli
d’oro e dieci vestiti. Portò la lettera al re di Israele, nella quale si
diceva: “Ebbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Naaman, mio
ministro, perché tu lo curi dalla lebbra”.
Letta la lettera, il re di Israele si stracciò le vesti dicendo: “Sono
forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi mandi un lebbroso
da guarire? Sì, ora potete constatare chiaramente che egli cerca pretesti
contro di me”.
Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re si era stracciate le vesti,
mandò a dire al re: “Perché ti sei stracciate le vesti? Quell’uomo venga
da me e saprà che c’è un profeta in Israele”. Naaman arrivò con i suoi
cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo.
Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: “Va’, bagnati sette volte nel
Giordano: la tua carne tornerà sana e tu sarai guarito”. Naaman si sdegnò
e se ne andò protestando: “Ecco, io pensavo: Certo, verrà fuori, si
fermerà, invocherà il nome del Signore suo Dio, toccando con la mano la
parte malata e sparirà la lebbra. Forse l’Abana e il Parpar, fiumi di
Damasco, non sono migliori di tutte le acque di Israele? Non potrei
bagnarmi in quelli per essere guarito?”. Si voltò e se ne partì adirato.
Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: “Se il profeta ti avesse
ingiunto una cosa gravosa, non l’avresti forse eseguita? Tanto più ora che
ti ha detto: Bagnati e sarai guarito”.
Egli, allora, scese e si lavò nel Giordano sette volte, secondo la parola
dell’uomo di Dio, e la sua carne ridivenne come la carne di un giovinetto;
egli era guarito.
Tornò con tutto il seguito dall’uomo di Dio; entrò e si presentò a lui
dicendo: “Ebbene, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in
Israele”.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 42 e 43)
R. Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.
Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio. R.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio? R.
Manda la tua verità e la tua luce;
siano esse a guidarmi,
mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore. R.
Verrò all’altare di Dio,
al Dio della mia gioia, del mio giubilo.
A te canterò con la cetra, Dio, Dio mio. R.

CANTO AL VANGELO (cf. Sal 130,5.7)
R. Gloria e lode a te, o Cristo!
Spero nel Signore, spero nella sua parola,
perché grande è la sua misericordia.
R. Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO (Lc 4,24-30)
Gesù, come Elia ed Eliseo, non viene mandato soltanto per i Giudei, ma per
tutti gli uomini.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, giunto Gesù a Nazaret, disse al popolo radunato nella
sinagoga: “In verità vi dico: nessun profeta è bene accetto in patria. Vi
dico anche: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il
cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in
tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova
in Zarepta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del
profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro”.
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si
levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio
del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal
precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.
Parola del Signore.

OMELIA
Luca ci fa qui intravedere l’ostilità e l’odio che finiranno per far
morire Gesù sulla croce. Gesù lo sa bene. Lo sa e dichiara che nessuno è
profeta in patria. Eppure, Gesù va verso la passione con una suprema
libertà: quando sarà giunta la sua ora, l’ora stabilita dal Padre, si
consegnerà alle mani degli uomini, ma fino a quel momento tutta la sua
preoccupazione sarà di salvare coloro che vorranno accoglierlo.
Questo episodio deve farci riflettere. Noi che abbiamo la grazia di essere
battezzati, di appartenere forse ad una famiglia cristiana, ad una
comunità cristiana, noi che viviamo in un paese ancora sensibile al
Vangelo, abbiamo abbastanza umiltà e fede per accogliere Gesù? Non
rischiamo di essere un po’ come i farisei, come quei giusti che ritengono
di non avere bisogno di alcuna conversione?
Molto spesso, è la nostra pretesa sufficienza che impedisce a Dio di
concederci la sua grazia. Non ci rendiamo abbastanza conto che abbiamo
bisogno di essere sempre purificati da Gesù. Non permettiamo abbastanza
allo Spirito Santo di “convincerci quanto al peccato”, come spiega
Giovanni Paolo II nella sua enciclica sullo Spirito Santo. Solo lo Spirito
Santo, dandosi a noi, può darci una giusta coscienza del nostro peccato,
non per opprimerci, ma, al contrario, per aiutarci a ricevere il perdono
di Gesù, la guarigione e la salvezza!

PREGHIERA DELLA SERA
Signore, fa’ che la mia carne ridiventi come quella di un bambino,
purificami dalla lebbra del peccato che ha oscurato la bellezza originaria
della tua creazione, riconciliami con te affinché io, forte della tua
forza, interceda, per tutte le lebbre del mondo, perché siano liberati
dalla contaminazione del corpo e dell’anima tanti uomini e donne che si
sono perduti per aver ascoltato voci diverse dalla tua, per aver abitato
ovili diversi da quelli per cui, tu, buon pastore, doni la vita. Pietà per
noi, Re del mondo, sole dell’amore, che porti la guarigione nei tuoi
raggi.

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