La Parola di oggi

Mar 6th, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
6 marzo 2010
Sabato
S. Giordano - II Quaresima - (C) - II

PREGHIERA DEL MATTINO
“Mi leverò e andrò da mio Padre”. Liberaci dall’orgoglio della vita che ci impedisce di rialzarci dal fango nel quale il peccato ci ha trascinati. Salvaci dall’accecamento suicida che non riconosce la misericordia nella ostinazione e nell’indurimento del cuore. O Cristo, tu hai aperto le porte del Paradiso; là non vi è più l’angelo che ne vietava l’ingresso e per mezzo della tua voce il Padre chiama di nuovo Adamo, che aveva cacciato. Ero piegato, abbattuto dalle mie turpi colpe, ero prostrato e rifiutavo la consolazione, ma ti ho sentito e mi alzerò e andrò da mio Padre.

ANTIFONA D’INGRESSO
Paziente e misericordioso è il Signore,
lento all’ira e ricco di grazia.
Buono è il Signore per tutti,
e la sua misericordia
si estende a tutte le sue creature. (Sal 145,8-9)

COLLETTA
O Dio, che per mezzo dei sacramenti
ci rendi partecipi del tuo mistero di gloria,
guidaci attraverso le esperienze della vita,
perché possiamo giungere alla splendida luce
in cui è la tua dimora.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (Mi 7,14-15.18-20)
Dio getta in fondo al mare tutti i nostri peccati.
Dal libro del profeta Michea
Pasci il tuo popolo, Signore, con la tua verga, il gregge della tua eredità, che sta solitario nella foresta tra fertili campagne; pascolino in Basan e in Galaad come nei tempi antichi.
Come quando sei uscito dall’Egitto, mostraci cose prodigiose.
Qual dio è come te, che togli l’iniquità e perdoni il peccato al resto della tua eredità; che non serbi per sempre l’ira, ma ti compiaci d’usar misericordia?
Egli tornerà ad aver pietà di noi, calpesterà le nostre colpe.
Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati.
Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà, ad Abramo la tua benevolenza, come hai giurato ai nostri padri fino dai tempi antichi.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 102)
R. Il Signore è buono e grande nell’amore.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici. R.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia. R.
Egli non continua a contestare
e non conserva per sempre il suo sdegno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati,
non ci ripaga secondo le nostre colpe. R.
Come il cielo è alto sulla terra,
così è grande la sua misericordia
su quanti lo temono;
come dista l’oriente dall’occidente,
così allontana da noi le nostre colpe. R.

CANTO AL VANGELO (Lc 15,18)
R. Lode e onore a te, Signore Gesù!
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te!
R. Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Lc 15,1-3.11-32)
Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano: “Costui riceve i peccatori e mangia con loro”.
Allora egli disse loro questa parabola: “Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.
Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.
Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano, il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.
Egli si indignò, e non voleva entrare.
Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.
Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”.
Parola del Signore.

OMELIA
Oggi Gesù dice questa parabola per ciascuno di noi: noi tutti siamo quel figlio che il peccato ha allontanato dal Padre, e che deve ritrovare, ogni giorno più direttamente, il cammino della sua casa, il cammino del suo cuore. La conversione è esattamente questo: questo viaggio, questo percorso che consiste nell’abbandonare il nostro peccato e la miseria nella quale esso ci ha gettati per andare verso il Padre.
Ciò che ci sconvolge in questa parabola, e la realtà la sorpassa di molto, è il vedere che di fatto il nostro Padre ci attende da sempre. Siamo noi ad averlo lasciato, ma lui, lui non ci lascia mai. Egli è “commosso” non appena ci vede tornare a lui. Talvolta saremmo tentati di dubitare del suo perdono, pensando che la nostra colpa sia troppo grande. Ma il padre continua sempre ad amarci. Egli è infinitamente fedele. Non sono i nostri peccati ad impedirgli di darci il suo amore, ma il nostro orgoglio. Non appena ci riconosciamo peccatori, subito egli si dona di nuovo a noi, con un amore ancora più grande, un amore che può riparare a tutto, un amore in grado in ogni momento di trarre dal male un bene più grande. Il suo perdono non è una semplice amnistia, è un’effusione di misericordia, nella quale la tenerezza è più forte del peccato.
Gesù vuole che noi abbiamo la stessa fiducia anche nei confronti degli altri. Nel cuore di ogni uomo vi è sempre una possibilità di ritorno al Padre, e noi dobbiamo sperarlo senza sosta. Quando vediamo fratelli e sorelle convertiti di recente che ricevono grazie di intimità con Dio, spesso davvero straordinarie, esultiamo senza ripensamenti, e partecipiamo alla gioia del Padre.

PREGHIERA SULLE OFFERTE
Da questo sacrificio che ti offriamo,
Signore,
venga per noi una forza di redenzione,
che ci salvi dai cedimenti umani
e ci prepari a ricevere i doni della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Rallegrati, figlio mio,
perché tuo fratello era morto
ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato”. (Lc 15,32)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
La comunione al pane di vita eterna, o Dio,
agisca profondamente nel nostro spirito,
e ci renda partecipi
della forza di così grande sacramento.
Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERA
Maria, Vergine immacolata, tu hai ricevuto il potere di generare una nuova razza liberata dal peccato e dal timore del castigo.
Lo Spirito ti ha avvolta e la notte ha indietreggiato.
Madre della luce senza fine, intercedi per noi e tu, “o Maria Maddalena, che il Cristo ha liberato dai sette demoni, tu non sei rimasta prigioniera del peccato, con il tuo pentimento hai fatto straripare in cielo la gioia degli angeli”. Donaci il fervore, che era in te e che ti rigenerò ai piedi del maestro poiché il tuo peccato venne assorbito dall’oceano della misericordia.

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