Liste escluse: perchè non cercare la soluzione nel passato

Mar 5th, 2010 | Di cc | Categoria: Politica

Mi viene quasi naturale pensare a quello che è successo non molti anni fa’, erano le elezioni regionali, provinciali e comunali del 1995. Presidente del Consiglio Lamberto Dini, fu emanato il decreto legge 29 marzo 1995 n. 90, denominato “Nuove norme in materia di termini per la presentazione delle liste nelle elezioni regionali, provinciali e comunali della primavera del 1995”, con il quale venne concessa una proroga di 48 ore ad alcuni piccoli partiti perché potessero presentare la documentazione necessaria.Ma la cosa più’ bella che io ricordo, e che a chiedere a gran voce la possibilità di riammettere i piccoli partiti ormai fuori dalla competizione elettorale, si distinsero proprio i radicali. Gli stessi radicali che con il loro leader avevano avanzato la proposta di candidatura alla Presidenza della Repubblica dell’allora Presidente Oscar Luigi Scalfaro.Il decreto fu emanato in quanto l’accorpamento delle elezioni regionali, provinciali e comunali in una sola tornata elettorale aveva ristretto, per alcune di esse, i tempi organizzativi previsti in quanto la scadenza naturale sarebbe arrivata a giugno. Ma nella realtà la scelta fu solo ed esclusivamente politica, cioè di consentire la non esclusione di alcune piccole liste dalla competizione elettorale. Oggi si e’ verificata la stessa cosa, si paventa la possibilità di escludere dalla gara elettorale partiti largamente rappresentativi, che tra l’altro fanno parte della maggioranza di governo, e presenti in due regioni di primaria importanza. La mia domanda è questa: se si applicasse oggi un criterio di “equità”, anziché di applicazione formale della legge, le liste in questione potrebbero essere riammesse? Ai posteri l’ardua sentenza.Il DirettoreClaudio Ciotola

 

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