La Parola di oggi
Mar 4th, 2010 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
5 marzo 2010
Venerdì
S. Adriano - II Quaresima - (C) - IIPREGHIERA DEL MATTINO
Fra tutti i popoli della terra scegliesti una vigna, Israele, alla quale
donasti una terra in cui facesti scorrere latte e miele. La mia vigna non
l’ho custodita, le volpi devastatrici l’hanno invasa. Ti ho già respinto
abbastanza, Signore, vieni ora a prendere possesso del tuo bene. Nelle mie
vene scorre il sangue del Figlio che i vignaiuoli assassini uccisero. Fa’
che la linfa del ceppo trasmetta la vita sino all’estremità dei tralci.
Voglio recare un frutto abbondante che persista, e accetto il torchio
della croce affinché la mia vita serva a nutrire la tua gloria.
PRIMA LETTURA (Gen 37,3-4.12-13a.17b-28)
Ecco, il sognatore arriva! Uccidiamolo.
Dal libro della Genesi
Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio
avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica dalle lunghe maniche. I
suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi
figli, lo odiavano e non potevano parlargli amichevolmente.
Una volta i suoi fratelli andarono a pascolare il gregge del loro padre
a Sichem. Israele disse a Giuseppe: “Sai che i tuoi fratelli sono al
pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro”.
Allora Giuseppe andò in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan. Essi
lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono
di farlo morire. Si dissero l’un l’altro: “Ecco, il sognatore arriva!
Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in qualche cisterna! Poi diremo: Una bestia
feroce l’ha divorato! Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!”.
Ma Ruben sentì e volle salvarlo dalle loro mani, dicendo: “Non togliamogli
la vita”. Poi disse loro: “Non spargete il sangue, gettatelo in questa
cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano”; egli
intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.
Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono
della sua tunica, quella tunica dalle lunghe maniche ch’egli indossava,
lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota,
senz’acqua.
Poi sedettero per prendere cibo. Quando ecco, alzando gli occhi, videro
arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Galaad, con i cammelli
carichi di resina, di balsamo e di laudano, che andavano a portare in
Egitto.
Allora Giuda disse ai fratelli: “Che guadagno c’è ad uccidere il nostro
fratello e a nasconderne il sangue? Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la
nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra
carne”. I suoi fratelli lo ascoltarono.
Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero
Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d’argento vendettero Giuseppe
agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 104)
R. Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie.
Il Signore chiamò la fame sul paese di Canaan
e distrusse ogni riserva di pane.
Davanti a loro mandò un uomo,
Giuseppe, venduto come schiavo. R.
Gli strinsero i piedi con ceppi,
il ferro gli serrò la gola,
finché si avverò la sua predizione
e la parola del Signore gli rese giustizia. R.
Il re mandò a scioglierlo,
il capo dei popoli lo fece liberare:
lo pose signore della sua casa,
capo di tutti i suoi averi. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Gv 3,16)
R. Lode e onore a te, Signore Gesù!
Dio ha tanto amato il mondo
da dare il suo Figlio unigenito;
chi crede in lui, ha la vita eterna.
R. Lode e onore a te, Signore Gesù!
VANGELO (Mt 21,33-43.45)
Costui è l’erede: venite, uccidiamolo!
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai principi dei sacerdoti e agli anziani del
popolo: “Ascoltate un’altra parabola: C’era un padrone che piantò una
vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una
torre, poi l’affidò a dei vignaioli e se ne andò.
Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a
ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo
bastonarono, l’altro lo uccisero, l’altro lo lapidarono.
Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si
comportarono nello stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio
figlio! Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è
l’erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l’eredità. E, presolo, lo
cacciarono fuori della vigna e l’uccisero.
Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?”.
Gli rispondono: “Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad
altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo”.
E Gesù disse loro: “Non avete mai letto nelle Scritture: ‘‘La pietra che
i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo; dal Signore è
stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri”? Perciò io vi dico:
vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà
fruttificare”.
Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava
di loro e cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo
considerava un profeta.
Parola del Signore.
OMELIA
In questo venerdì la Chiesa ha scelto di farci leggere due testi che ci
preparano al mistero del Venerdì Santo, nel quale Gesù viene ucciso per
salvare noi.
Abele, ucciso dal suo fratello geloso, è la prima immagine di Gesù
nell’Antico Testamento. Viene poi la figura di Giuseppe, venduto dai suoi
fratelli. Questi passi della Genesi mettono in piena luce la ferita che
colpisce il cuore di tutti gli uomini dopo il peccato originale e che
ostacola il sorgere dei sentimenti fraterni. La gelosia può assumere molte
forme, vi sono modi più o meno eleganti di sbarazzarci di qualcuno che ci
infastidisce e bisogna riconoscere che si tratta di una tentazione molto
frequente, anche in una comunità cristiana. Abbiamo bisogno di chiedere
continuamente a Dio una purificazione più profonda, per non accettare mai
volontariamente nei nostri cuori il più piccolo sentimento di ostilità nei
confronti di un fratello. L’ostilità diventa così facilmente odio…
La parabola dei vignaioli assassini è indirizzata ai capi dei sacerdoti
e agli anziani del popolo. Ci fa comprendere una particolare sofferenza
del cuore di Gesù, e al tempo stesso ci fa penetrare nel mistero della sua
Chiesa. Gesù ha sofferto per tutti i nostri peccati, ma in particolar modo
ha sofferto per essere stato ripudiato e infine ucciso dai pastori del
popolo eletto.
Quando consideriamo la storia della Chiesa e del mondo, vediamo che spesso
gli uomini hanno veramente voglia di conservare l’eredità del
cristianesimo: una nuova visione dell’uomo e della sua dignità personale,
un senso della giustizia, della condivisione… Ma essi vogliono
sopprimere l’Erede. Si accontentano di una spiritualità senza Dio! Durante
questa Quaresima, chiediamo la grazia di attaccarci con fermezza non solo
al messaggio, ma anche alla persona di Gesù, e che la nostra unione con
lui sia il centro della nostra vita.
PREGHIERA DELLA SERA
Signore, come Giuseppe tu fosti spogliato dai tuoi stessi fratelli della
tunica ideale della gloria con la quale il Padre aveva rivestito il suo
Figlio prediletto. Come lui sei rimasto nell’oscurità della tomba senza
che la morte eterna ti abbia toccato, poiché tu sei la vita e il Padre ti
ha destinato ad essere il primogenito di una moltitudine di fratelli per
salvarli dalla fame spirituale in questo paese di schiavitù, in cui
abbiamo fame di te. I vignaioli, come i fratelli di Giuseppe, hanno detto:
“uccidiamolo”, ma tu non hai voluto che il tuo santo vedesse la
corruzione, salvando anche noi dalla morte eterna.