La Parola di oggi

Mar 3rd, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
4 marzo 2010
Giovedì
S. Casimiro - II Quaresima - (C) - II
PREGHIERA DEL MATTINO
Salvami, Signore, come attraverso il fuoco del più esigente degli amori,
da questo mondo presente, affinché io sfugga alle fiamme eterne. Non
rinunciare a correggermi come un figlio prediletto; fa’ che impari a
vivere secondo il tuo cuore a immagine di Davide, al quale perdonasti
tutti i suoi peccati. Concedi che la porta della mia anima si apra alla
chiamata del povero e di colui che ha bisogno di tempo, di attenzione o
di aiuto materiale. Fa’ che io mi serva di una misura eccessiva per
servire i miei signori, i poveri, nei quali tu vieni a visitarmi.

PRIMA LETTURA (Ger 17,5-10)
Maledetto chi confida nell’uomo; benedetto chi confida nel Signore.
Dal libro del profeta Geremia
Così dice il Signore:
“Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, che pone nella carne il suo
sostegno e dal Signore allontana il suo cuore.
Egli sarà come un tamerisco nella steppa; quando viene il bene non lo
vede.
Dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove
nessuno può vivere.
Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia.
Egli è come un albero piantato lungo l’acqua, verso la corrente stende le
radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi;
nell’anno della siccità non intristisce, non smette di produrre i suoi
frutti.
Più fallace di ogni altra cosa è il cuore e difficilmente guaribile; chi
lo può conoscere?
Io, il Signore, scruto la mente e saggio i cuori, per rendere a ciascuno
secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni”.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 1)
R. Beato chi spera nel Signore. (Sal 40,5)
Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti;
ma si compiace della legge del Signore,
la sua legge medita giorno e notte. R.
Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che darà frutto a suo tempo
e le sue foglie non cadranno mai;
riusciranno tutte le sue opere. R.
Non così, non così gli empi:
ma come pula che il vento disperde.
Il Signore veglia sul cammino dei giusti,
ma la via degli empi andrà in rovina. R.

CANTO AL VANGELO (cf. Lc 8,15)
R. Lode e onore a te, Signore Gesù!
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
in cuore buono e sincero
e portano frutto con la loro perseveranza.
R. Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Lc 16,19-31)
Hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro i mali; ora lui è
consolato e tu sei in mezzo ai tormenti.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: “C’era un uomo ricco, che vestiva
di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un
mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe,
bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino
i cani venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo.
Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando nell’inferno tra i tormenti, levò
gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui.
Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a
intingere nell’acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa
fiamma mi tortura.
Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante
la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu
sei in mezzo ai tormenti.
Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui
vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino
a noi.
E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre,
perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch’essi in
questo luogo di tormento.
Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. E lui: No,
padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno.
Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno
risuscitasse dai morti sarebbero persuasi”.
Parola del Signore.

OMELIA
“Quant’è difficile, per coloro che possiedono ricchezze, entrare nel regno
di Dio!” (Lc 18,24). Perciò è necessario, dice Gesù, un cambiamento
radicale del nostro atteggiamento. È necessario liberarci di tutte le
ricchezze che appesantiscono il nostro cuore, è necessario staccarsene,
perché esse ci impediscono di vedere il povero che “giace alla nostra
porta”. Chi tra noi oserebbe dire che non tiene a nessuna ricchezza? Siamo
tutti assai preoccupati di noi stessi, del nostro agio, dei nostri
interessi… La vera privazione, la più importante agli occhi di Dio, è
quella che libera il nostro cuore dal suo egoismo e che lo apre agli
altri.
Il Vangelo ci dà modo di conquistare veri tesori che nulla può intaccare:
mettendo al servizio dei poveri, con umiltà, tutto ciò che abbiamo in beni
materiali, talento, potere, qualità. Allora, coloro che avremo soccorso
verranno da questa terra in nostro aiuto: non solamente faranno scaturire
ciò che vi è di migliore in noi, la gioia del dare, ma ci faranno ottenere
per noi un posto nel regno di Dio, che non appartiene che ai poveri.

PREGHIERA DELLA SERA
Come accadde al nostro padre Giacobbe, che vide Dio in faccia, il mio
cuore attraverserà le tenebre della notte fino in fondo, e scoprirà il
vero tesoro. Abbandonerò tutte le false ricchezze, anche la più piccola
delle quali può accecarci al punto di non farci percepire l’annuncio di
coloro che sono tornati dai morti, di coloro che hanno attraversato la
grande notte del Sabato Santo. Conservami piccino dinnanzi al tuo volto
affinché io non conosca la trappola delle ricchezze dell’intelligenza e
dell’affettività, quelle del corpo e quelle dell’anima.

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