La Parola di oggi
Mar 2nd, 2010 | Di cc | Categoria: ReligioneLA PAROLA DI OGGI
3 marzo 2010
Mercoledì
S. Tiziano - II Quaresima - (C) - IIPREGHIERA DEL MATTINO
Signore, vorrei seguirti proprio come la roccia che si spostava nel
deserto, vorrei bere al tuo costato ferito, vorrei succhiare il sangue
prezioso dell’amore. Come l’apostolo, vorrei essere sempre con te e solo
con te, anche se dovessi versare il mio sangue nell’estrema testimonianza.
Voglio seguirti sulla terra ed entrare con te nelle regioni celesti. Non
ho rifiutato il calice che il Padre mi ha dato da bere, perciò ricordati
di me, Signore, quando verrai nel tuo Regno.
PRIMA LETTURA (Ger 18,18-20)
Venite, e colpiamo il giusto.
Dal libro del profeta Geremia
I nemici del profeta dissero: “Venite e tramiamo insidie contro Geremia,
poiché la legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai saggi, né
l’oracolo ai profeti.
Venite, colpiamolo a motivo della sua lingua e non badiamo a tutte le sue
parole”.
Prestami ascolto, Signore, e odi la voce dei miei avversari.
Si rende forse male per bene?
Poiché essi hanno scavato una fossa alla mia vita.
Ricordati quando mi presentavo a te, per parlare in loro favore, per
stornare da loro la tua ira.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 30)
R. Salvami, Signore: in te confido.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Mi affido alle tue mani;
tu mi riscatti, Signore, Dio fedele. R.
Se odo la calunnia di molti,
il terrore mi circonda;
quando insieme contro di me congiurano,
tramano di togliermi la vita. R.
Ma io confido in te, Signore;
dico: “Tu sei il mio Dio,
nelle tue mani sono i mei giorni”.
Liberami dalla mano dei miei nemici,
dalla stretta dei miei persecutori. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Mc 10,45)
R. Lode e onore a te, Signore Gesù!
Gesù Cristo è venuto per servire
e dare la sua vita per la salvezza di molti.
R. Lode e onore a te, Signore Gesù!
VANGELO (Mt 20,17-28)
Lo condanneranno a morte.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i
Dodici e lungo la via disse loro: “Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme
e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi,
che lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché sia
schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà”.
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli, e
si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: “Che cosa vuoi?”. Gli
rispose: “Di’ che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla
tua sinistra nel tuo regno”. Rispose Gesù: “Voi non sapete quello che
chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?”.
Gli dicono: “Lo possiamo”. Ed egli soggiunse: “Il mio calice lo berrete;
però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia
sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio”.
Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; ma Gesù,
chiamatili a sé, disse: “I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su
di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere
tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro
servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo;
appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma
per servire e dare la sua vita in riscatto per molti”.
Parola del Signore.
OMELIA
La croce è sempre presente nel cuore di Gesù. È la meta della sua vita.
Sarà un sacrificio liberamente offerto, e non solo un martirio: Gesù ben
lo mostra annunciando con precisione ai suoi apostoli che cosa gli sarebbe
accaduto. Certo, egli aggiunge che “il terzo giorno risusciterà”, ma si
sente che ora è tutto rivolto alla passione che si avvicina. I sentimenti
di Giacomo, di Giovanni e della loro madre appaiono molto umani. Questo
bisogno di gloria, questo bisogno di apparire, esiste in ciascuno di noi.
Il nostro io resta sempre più o meno occupato dal desiderio di dominare.
Ma Gesù ci avverte come avverte Giacomo e Giovanni: se vogliamo essere con
lui nella sua gloria, dobbiamo bere per intero il suo calice, cioè
dobbiamo anche noi morire, fare la volontà del Padre, portare la nostra
croce seguendo Gesù, senza cercare di sapere prima quale sia il nostro
posto nel suo regno.
La reazione di sdegno degli altri dieci discepoli è anch’essa molto umana.
E Gesù, seriamente, li invita a un rovesciamento totale di valori. Nella
nuova comunità per la quale egli sta per dare la vita, il primo sarà
l’ultimo, “appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere
servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti”.
Chiediamo la grazia di divenire servi, e servi davvero umili, pronti a
soffrire e a sacrificarsi. Preghiamo Maria perché interceda per noi: ai
piedi della croce, ciò che Maria chiede per i suoi figli è che abbiano
parte, come lei e con lei, al sacrificio del suo Figlio.
PREGHIERA DELLA SERA
“Io veglio in una notte fonda. Quando sarà di nuovo mattina, Signore,
rischiara e guida la mia anima sul sentiero dei tuoi comandamenti;
insegnami, Salvatore, a fare la tua volontà. Per il peccato la notte ha
invaso la mia anima, la mia vita si è bloccata nelle tenebre senza
possibilità di uscita. Tu solo, mio Dio, puoi fare di me un figlio della
luce. Come il figliol prodigo, ho dissipato i tuoi doni, il mio spirito
lontano da te si è oscurato nella menzogna, ma io mi rialzerò dall’ombra
della morte e ritornerò da te”.