Sull’occupazione, l’Italia sta meglio degi altri paesi

Mar 2nd, 2010 | Di cc | Categoria: Esteri

E’ il 2004, l’85% del Pil europeo è di qualche decimale percentuale in deficit eccessivo, e Silvio Berlusconi – per risolvere il problema – propone la riforma del Patto di stabilità. Nel 2004 l’Italia portò il proprio tasso di disoccupazione all’8,6%. Passano cinque anni, nessun Paese europeo rispetta il tetto del 3% di deficit. E l’Italia, dopo averlo fatto scendere, torna a registrare un tasso di disoccupazione all’8,6%. Con un particolare. Se nel 2004 la nostra percentuale di persone in cerca di lavoro era al di sopra della media europea; oggi, è inferiore. E di parecchio. La crisi ha trasformato l’economia e la società europea. E se l’Italia torna al tasso di disoccupazione che aveva cinque anni fa, mentre lo stesso dato crolla in tutto il Continente, è sintomo che il governo ha messo in campo tutte le misure adatte a tamponare la fisiologica emorragia di posti di lavoro, conseguente ad una crisi di questa portata. Crisi, che è bene ricordare, non ha uguali nella Storia moderna; al punto, che oggi viene valutata ancora più profonda di quella che portò alla Grande Depressione del 1929, dalla quale si uscì solo dopo una Guerra Mondiale. Di fronte alle profezie funeste della sinistra, che stimava in un milione i posti di lavoro persi nel 2009, l’Istat rivela che quelli realmente perduti sono stati di poco superiore ai 300 mila. Un numero enorme, per carità. Ma buona parte di queste persone ha potuto ricevere un sostegno al reddito grazie alle diverse forme di ammortizzatori sociali, previste dal governo. Per tutelare il reddito di queste persone il governo ha sbloccato quasi due punti di ricchezza annua: una cifra enorme che nessun altro Paese europeo ha messo a disposizione. Una scelta che conferma come, di fronte la crisi, il governo abbia preferito privilegiare gli interventi mirati alle famiglie. Nella scia del “nessuno verrà lasciato indietro”: linea politica che ha caratterizzato ogni intervento del governo. E che – come certifica l’Istat – ha dato risultati. A partire dal tasso di disoccupazione più basso fra i Grandi paesi europei e nettamente inferiore alla media comunitaria.

La crisi ha colpito tutti indistintamente. Ma se nella Penisola il tasso di disoccupazione è un terzo di quello spagnolo ed inferiore a quello francese e tedesco, un motivo ci sarà. Ed è da ricercare nelle politiche di sostegno al reddito del governo Berlusconi.

 

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